Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e commerciali. Gli ovaresi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Agrons, Cella, Clavais, Cludinico, Entrampo, Liariis, Luincis, Luint, Mione, Muina, Ovasta e Baus. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.450 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; dalla punta dello scudo si origina un torrente sovrastato da un ponte, sul quale poggia la torre piramidale che spicca nel primo campo; nella seconda parte si raffigura una rapa munita di foglie.

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e commerciali. Gli ovaresi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Agrons, Cella, Clavais, Cludinico, Entrampo, Liariis, Luincis, Luint, Mione, Muina, Ovasta e Baus. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.450 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; dalla punta dello scudo si origina un torrente sovrastato da un ponte, sul quale poggia la torre piramidale che spicca nel primo campo; nella seconda parte si raffigura una rapa munita di foglie.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche molto antiche; a questi ne subentrarono altri di celti e romani, la cui presenza nel territorio è testimoniata dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici. Il toponimo, attestato in un documento della fine del XIII secolo, deriva dal termine latino OPULUS, ‘loppio’, particolare specie di acero. Nel corso del Medioevo fu dotata di più castelli, tra cui vanno citati quelli di Agrons e Luìncis, distrutti nel corso delle guerre che imperversarono nel territorio. Possedimento del patriarcato di Aquileia, seguì le vicende dei borghi circostanti, conoscendo la piaga della miseria e dell’emigrazione. Nel 1420 fu conquistata dalla Repubblica Veneta, che la inserì nella gastaldia della Carnia, registrando una certa attività economica legata allo sfruttamento delle locali risorse forestali. Col declino della Serenissima passò all’Austria, che ne tornò in possesso dopo la breve dominazione napoleonica. Annessa all’Italia nel 1866, nel corso della seconda guerra mondiale fece parte della repubblica partigiana della Carnia, venendo occupata dai nazifascisti nel 1944. Il terremoto del 1976 non ha provocato vittime. Gli elementi di maggiore spicco nel patrimonio storico riguardano l’architettura sacra; degne di nota sono: la pieve di Gorto, della prima metà del XV secolo, e la chiesa di San Rocco, a Cella; la chiesa di Sant’Antonio, a Mione, contenente pregevoli affreschi; la secentesca chiesa della Madonna di Loreto, a Muina; la chiesa di Santa Fosca, ad Agrons, del tardo-Cinquecento; le chiese di Sant’Elena e Santa Caterina, rispettivamente a Luìncis e a Luìnt, nonché la chiesetta di San Vito, a Liàris.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche molto antiche; a questi ne subentrarono altri di celti e romani, la cui presenza nel territorio è testimoniata dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici. Il toponimo, attestato in un documento della fine del XIII secolo, deriva dal termine latino OPULUS, ‘loppio’, particolare specie di acero. Nel corso del Medioevo fu dotata di più castelli, tra cui vanno citati quelli di Agrons e Luìncis, distrutti nel corso delle guerre che imperversarono nel territorio. Possedimento del patriarcato di Aquileia, seguì le vicende dei borghi circostanti, conoscendo la piaga della miseria e dell’emigrazione. Nel 1420 fu conquistata dalla Repubblica Veneta, che la inserì nella gastaldia della Carnia, registrando una certa attività economica legata allo sfruttamento delle locali risorse forestali. Col declino della Serenissima passò all’Austria, che ne tornò in possesso dopo la breve dominazione napoleonica. Annessa all’Italia nel 1866, nel corso della seconda guerra mondiale fece parte della repubblica partigiana della Carnia, venendo occupata dai nazifascisti nel 1944. Il terremoto del 1976 non ha provocato vittime. Gli elementi di maggiore spicco nel patrimonio storico riguardano l’architettura sacra; degne di nota sono: la pieve di Gorto, della prima metà del XV secolo, e la chiesa di San Rocco, a Cella; la chiesa di Sant’Antonio, a Mione, contenente pregevoli affreschi; la secentesca chiesa della Madonna di Loreto, a Muina; la chiesa di Santa Fosca, ad Agrons, del tardo-Cinquecento; le chiese di Sant’Elena e Santa Caterina, rispettivamente a Luìncis e a Luìnt, nonché la chiesetta di San Vito, a Liàris.

Economia

L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, ortaggi e foraggi; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da alcune aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cartario, edile, estrattivo, metalmeccanico e del legno. Si registra la presenza del servizio bancario; una discreta rete commerciale completa il quadro delle attività terziarie. Non dispone di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, ortaggi e foraggi; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da alcune aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cartario, edile, estrattivo, metalmeccanico e del legno. Si registra la presenza del servizio bancario; una discreta rete commerciale completa il quadro delle attività terziarie. Non dispone di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate della zona, sta registrando un incremento nel numero dei visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Ogni anno si organizzano diverse manifestazioni culturali, folkloristiche e sportive; tra queste vanno menzionati: la festa delle malghe e il cosiddetto “Ovarockjazz”, concerto di rock e jazz. La festa del Patrono, San Vigilio, si celebra il 26 giugno.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate della zona, sta registrando un incremento nel numero dei visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Ogni anno si organizzano diverse manifestazioni culturali, folkloristiche e sportive; tra queste vanno menzionati: la festa delle malghe e il cosiddetto “Ovarockjazz”, concerto di rock e jazz. La festa del Patrono, San Vigilio, si celebra il 26 giugno.

Località

Agrons, Braida, Cella, Clavais, Cludinico, Entrampo, Lenzone, Liariis, Luincis, Luint, Mione, Muina, Ovasta

Agrons, Braida, Cella, Clavais, Cludinico, Entrampo, Lenzone, Liariis, Luincis, Luint, Mione, Muina, Ovasta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ovaro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.