Descrizione

Centro di pianura, di antica origine, la cui economia è caratterizzata da attività agricole, industriali e commerciali. Gli ospitalettesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media e che hanno mostrato un saldo del movimento naturale positivo tra il 1981 e il 1991, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale (dove maggiore ne è la concentrazione) nella località di Camaione, che presenta una forte espansione edilizia con elementi di contiguità ai comuni di Passirano e di Castegnato nonché in numerose case sparse. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche non brusche. Il centro abitato ha un andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante.

Centro di pianura, di antica origine, la cui economia è caratterizzata da attività agricole, industriali e commerciali. Gli ospitalettesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media e che hanno mostrato un saldo del movimento naturale positivo tra il 1981 e il 1991, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale (dove maggiore ne è la concentrazione) nella località di Camaione, che presenta una forte espansione edilizia con elementi di contiguità ai comuni di Passirano e di Castegnato nonché in numerose case sparse. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche non brusche. Il centro abitato ha un andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante.

Storia

Le numerose testimonianze archeologiche rinvenute nella zona permettono di datare l'origine del comune all'epoca romana. Nei pressi del capoluogo comunale, oltre a testimonianze epigrafiche e monetarie risalenti al III-IV secolo d.C., sono state ritrovate alcune tombe e diverse lapidi romane, in cui vengono citati importanti personaggi pubblici del tempo. Pare, inoltre, che nella zona in cui è situato il comune, si trovasse la mutatio Tetellus, importante tramite nei rapporti economico-commerciali tra Brescia e Bergamo. Nell'alto Medioevo la stazione di cambio fu tramutata nell'"Hospitale S. Jacobi", un centro di accoglienza per viaggiatori e pellegrini, alle dipendenze, in un secondo momento, del monastero di S. Faustino a Brescia, per poi passare definitivamente sotto la giurisdizione del duca di Brescia. Il ritrovamento, in località Lovernato, di numerose testimonianze archeologiche risalenti all'epoca romana, lascia presumere che proprio nella suddetta località avesse sede l'antico VICUS, da cui poi sarebbe derivato l'attuale comune. Il toponimo Lovernato trae origine dalla voce dialettale "Lòer" 'pianta di rovere', dal latino ROBUR, e da "Lòernat", 'luogo in cui crescono le querce'. Nel XIV e XV secolo gli abitanti, dopo aver subito danni e devastazioni a causa delle continue guerre, si riunirono intorno all'ospedale San Giacomo, formando in questo modo un nuovo agglomerato, mentre quello vecchio diventava un'area agricola. Il patrimonio architettonico è rappresentato in massima parte dall'architettura sacra: la parrocchiale del XVIII secolo, in cui si uniscono lo stile barocco e il gusto neoclassico, la chiesetta di S. Rocco, le cui origini sono da far risalire, orientativamente, al XVI secolo, e la chiesetta di Santa Maria, la cui struttura interna è del XV secolo.

Le numerose testimonianze archeologiche rinvenute nella zona permettono di datare l'origine del comune all'epoca romana. Nei pressi del capoluogo comunale, oltre a testimonianze epigrafiche e monetarie risalenti al III-IV secolo d.C., sono state ritrovate alcune tombe e diverse lapidi romane, in cui vengono citati importanti personaggi pubblici del tempo. Pare, inoltre, che nella zona in cui è situato il comune, si trovasse la mutatio Tetellus, importante tramite nei rapporti economico-commerciali tra Brescia e Bergamo. Nell'alto Medioevo la stazione di cambio fu tramutata nell'"Hospitale S. Jacobi", un centro di accoglienza per viaggiatori e pellegrini, alle dipendenze, in un secondo momento, del monastero di S. Faustino a Brescia, per poi passare definitivamente sotto la giurisdizione del duca di Brescia. Il ritrovamento, in località Lovernato, di numerose testimonianze archeologiche risalenti all'epoca romana, lascia presumere che proprio nella suddetta località avesse sede l'antico VICUS, da cui poi sarebbe derivato l'attuale comune. Il toponimo Lovernato trae origine dalla voce dialettale "Lòer" 'pianta di rovere', dal latino ROBUR, e da "Lòernat", 'luogo in cui crescono le querce'. Nel XIV e XV secolo gli abitanti, dopo aver subito danni e devastazioni a causa delle continue guerre, si riunirono intorno all'ospedale San Giacomo, formando in questo modo un nuovo agglomerato, mentre quello vecchio diventava un'area agricola. Il patrimonio architettonico è rappresentato in massima parte dall'architettura sacra: la parrocchiale del XVIII secolo, in cui si uniscono lo stile barocco e il gusto neoclassico, la chiesetta di S. Rocco, le cui origini sono da far risalire, orientativamente, al XVI secolo, e la chiesetta di Santa Maria, la cui struttura interna è del XV secolo.

Economia

La dotazione degli uffici è costituita di quelli consueti (uffici municipali e postali) cui si affianca la stazione dei carabinieri. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, frumento, foraggi, vite, prodotti dell'orto), di un buon allevamento di avicoli e del lavoro offerto dalle industrie operanti nei comparti edile e di fabbricazione di mobili; più rilevante è l'incidenza dei comparti tessile e metalmeccanico. Nell'ambito del terziario è da inserire l'impiego nella pubblica amministrazione e nella scuola. Il livello di reddito e la capacità di risparmio degli ospitalettesi giustificano la presenza dei servizi bancari. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. I servizi sociali sono garantiti dalla casa di riposo e dall'orfanotrofio, mentre per la cultura sono offerti i servizi della biblioteca. Se non si segnala la pubblicazione di giornali e periodici locali, la diffusione della cultura e dell'informazione è garantita, però, da un'emittente radiofonica privata. Sono inoltre presenti le scuole primarie e secondarie di primo grado. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. È garantito il servizio di farmacia ma per le altre esigenze in ambito sanitario la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

La dotazione degli uffici è costituita di quelli consueti (uffici municipali e postali) cui si affianca la stazione dei carabinieri. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, frumento, foraggi, vite, prodotti dell'orto), di un buon allevamento di avicoli e del lavoro offerto dalle industrie operanti nei comparti edile e di fabbricazione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>; più rilevante è l'incidenza dei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e metalmeccanico. Nell'ambito del terziario è da inserire l'impiego nella pubblica amministrazione e nella scuola. Il livello di reddito e la capacità di risparmio degli ospitalettesi giustificano la presenza dei servizi bancari. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. I servizi sociali sono garantiti dalla casa di riposo e dall'orfanotrofio, mentre per la cultura sono offerti i servizi della biblioteca. Se non si segnala la pubblicazione di giornali e periodici locali, la diffusione della cultura e dell'informazione è garantita, però, da un'emittente radiofonica privata. Sono inoltre presenti le scuole primarie e secondarie di primo grado. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. È garantito il servizio di farmacia ma per le altre esigenze in ambito sanitario la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

Non può essere considerata una vera e propria meta turistica e vive rapporti e relazioni non particolarmente rilevanti con il territorio circostante, sebbene sia molto frequentata per lavoro, per le opportunità che offre il suo agglomerato industriale. Il buon livello produttivo dell'economia locale, basata soprattutto su attività tradizionali e industriali di vario genere, è confermato dal consistente flusso di immigrazione, rilevato nel decennio intercorso tra il censimento del 1981 e quello del 1991. Non brilla per una particolare vocazione alla valorizzazione del patrimonio culturale: non si registra, infatti, l'organizzazione di fiere o eventi ricorrenti, che attirino visitatori dal circondario e contribuendo allo sviluppo del turismo. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio.

Non può essere considerata una vera e propria meta turistica e vive rapporti e relazioni non particolarmente rilevanti con il territorio circostante, sebbene sia molto frequentata per lavoro, per le opportunità che offre il suo agglomerato industriale. Il buon livello produttivo dell'economia locale, basata soprattutto su attività tradizionali e industriali di vario genere, è confermato dal consistente flusso di immigrazione, rilevato nel decennio intercorso tra il censimento del 1981 e quello del 1991. Non brilla per una particolare vocazione alla valorizzazione del patrimonio culturale: non si registra, infatti, l'organizzazione di fiere o eventi ricorrenti, che attirino visitatori dal circondario e contribuendo allo sviluppo del turismo. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio.

Località

Camaione

Camaione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ospitaletto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.