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Descrizione

Piccola comunità di montagna, fondata in epoca medievale; la sua economia è imperniata sulle attività rurali e sul turismo in crescita. La stragrande maggioranza degli orviniesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, risiede nel capoluogo comunale; quest’ultimo sorge su un’altura ed è interessato da un fenomeno di espansione edilizia. Il territorio comunale, occupato dai contrafforti della catena dei monti Lucretili, reca solo in parte i segni dell’attività umana; il paesaggio, infatti, è caratterizzato soprattutto dai colori della variegata vegetazione spontanea: scure leccete, a tratti mescolate ad altre specie vegetali tipiche della macchia mediterranea, raggiungono in questa zona quote inusuali, oltre le quali prendono il sopravvento querceti e faggete; sulle cime dei rilievi, inoltre, il giglio martagone, l’iris sabina e diverse specie di orchidee attenuano l’asprezza delle rupi calcaree e l’apparente solitudine che regna sui prati d’alta quota. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati un castello d’argento merlato “alla guelfa” e un albero verde, posti su una pianura; il castello è sormontato da un cane d’argento in posizione rampante, con un collare rosso.

Storia

Menzionata per la prima volta nel 1078 d.C. in fonti documentarie dell’abbazia di Farfa, appartenne inizialmente al monastero benedettino di Santa Maria del Piano e a nobili famiglie locali, cui nel XVI secolo subentrarono gli Orsini e i Tuttavilla; questi ultimi la cedettero insieme ad altri borghi (Montorio in Valle, Turania e Pozzaglia Sabina, cui si aggiunse in seguito Vallinfreda) ai Muti, i quali cercarono di tenere uniti i loro possedimenti trasformandoli in fedecommesso –ciò significava che nella trasmissione per via ereditaria non potevano essere divisi–. Nel 1632 fu venduta da Michelangelo Muti al principe Marcantonio Borghese e successivamente fu incamerata dalla Santa Sede, che la rese capoluogo di distretto. Si è chiamata Canemorto fino al 1863 mentre l’attuale toponimo, di formazione dotta, si riferisce all’antico insediamento romano di ORVINIUM, forse ubicato nelle vicinanze. Il palazzo baronale cinquecentesco domina dall’alto l’abitato, caratterizzandone in modo determinante l’aspetto; sull’imponente complesso, ampiamente ristrutturato e trasformato in elegante residenza signorile, svetta una possente torre di forma cilindrica mentre un grande portale immette nel vasto parco che lo circonda. Tra gli edifici religiosi spicca la chiesa di Santa Maria del Piano: costruita nell’XI secolo e affiancata da una bella torre campanaria del XII secolo, adorna di monofore, bifore e trifore, è oggi in rovina, al pari del monastero cui è annessa; quest’ultimo raggiunse nel XII secolo il periodo di massimo splendore, divenendo titolare di un vasto dominio feudale. È degna di nota anche la cinquecentesca chiesa della Madonna dei Raccomandati, con numerosi affreschi seicenteschi del pittore Vincenzo Manenti, originario del posto.

Economia

Proprio al turismo e all’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, patate e legumi, è affidato il compito di sostenere l’economia locale, visto il basso livello di sviluppo raggiunto dall’industria e dal terziario: la prima è quasi del tutto assente, il commercio è per lo più circoscritto ai beni di prima necessità e tra i servizi mancano sia il credito sia le assicurazioni. Il comune presenta anche qualche carenza infrastrutturale: sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone soltanto di scuole materne ed elementari; è privo di rilevanti strutture culturali, come biblioteche e musei, e per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può contare soltanto sulla farmacia; in compenso possiede una discreta capacità ricettiva, assicurata da ristoranti e strutture per il soggiorno.

Relazioni

Il movimento turistico, particolarmente vivace nel periodo estivo, è dovuto da un lato alla ricchezza del patrimonio storico-architettonico, dall’altro alle notevoli attrattive naturalistiche del comprensorio comunale. Tra le manifestazioni folcloristiche spicca la rappresentazione in costumi d’epoca dell’arrivo dei Magi (6 gennaio). La festa del Patrono San Nicola di Bari si celebra il 6 dicembre; i festeggiamenti popolari hanno luogo invece ad agosto.

Località

Quarticciolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Orvinio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 405
  • Lat 42° 7' 52,15'' 42.13115278
  • Long 12° 56' 20,94'' 12.93915000
  • CAP 02035
  • Prefisso 0765
  • Codice ISTAT 057047
  • Codice Catasto B595
  • Altitudine slm 840 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2894
  • Superficie 24.55 Km2
  • Densità 16,50 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2B
  • Alba 05:08
  • Tramonto 19:02
Contatti
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