Descrizione

Centro montano, di antiche origini, con un’economia basata sull’agricoltura e sull’industria. Gli orsaresi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra più case sparse e le località Giardinetto Nuovo, Giardinetto Vecchio e Torre Guevara. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 956 metri di quota. L’abitato, che, con i resti delle mura medievali, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, non fa registrare segni di espansione edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Centro montano, di antiche origini, con un’economia basata sull’agricoltura e sull’industria. Gli orsaresi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra più case sparse e le località Giardinetto Nuovo, Giardinetto Vecchio e Torre Guevara. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 956 metri di quota. L’abitato, che, con i resti delle mura medievali, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, non fa registrare segni di espansione edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

A lungo chiamata semplicemente Orsara, assunse la denominazione di Orsara Dauno Irpina nel 1863 e quella attuale nel 1884. Il toponimo, che in documenti medievali compare nella forma di Ursaria, deriva dal latino URSUS, ‘orso’, con l’aggiunta del suffisso -aria, a indicare ‘un luogo con presenza di orsi’. Sede di un’abbazia benedettina già nel secolo VIII, nella prima metà del Duecento ospitò, per volere del papa Gregorio IX, la comunità dei cavalieri dell’ordine dei Calatrava. Questi vi soggiornarono fino alla fine del XIII secolo, quando partirono alla volta della Spagna, per combattere contro i mori, lasciando in commenda la chiesa e la loro casa a Benedetto Gaetani, poi divenuto papa Bonifacio VII. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di grande rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni fino all’annessione al regno d’Italia, nel 1861. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il cinquecentesco palazzo baronale; l’abbazia di Sant’Angelo, del secolo XI; i resti delle mura medievali, in cui sono inglobate alcune torri; la porta Ascana; la fontana Nuova, della metà del XVI secolo, e, nelle vicinanze dell’abitato, la grotta-santuario di San Michele Arcangelo.

A lungo chiamata semplicemente Orsara, assunse la denominazione di Orsara Dauno Irpina nel 1863 e quella attuale nel 1884. Il toponimo, che in documenti medievali compare nella forma di Ursaria, deriva dal latino URSUS, ‘orso’, con l’aggiunta del suffisso -aria, a indicare ‘un luogo con presenza di orsi’. Sede di un’abbazia benedettina già nel secolo VIII, nella prima metà del Duecento ospitò, per volere del papa Gregorio IX, la comunità dei cavalieri dell’ordine dei Calatrava. Questi vi soggiornarono fino alla fine del XIII secolo, quando partirono alla volta della Spagna, per combattere contro i mori, lasciando in commenda la chiesa e la loro casa a Benedetto Gaetani, poi divenuto papa Bonifacio VII. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di grande rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni fino all’annessione al regno d’Italia, nel 1861. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il cinquecentesco palazzo baronale; l’abbazia di Sant’Angelo, del secolo XI; i resti delle mura medievali, in cui sono inglobate alcune torri; la porta Ascana; la fontana Nuova, della metà del XVI secolo, e, nelle vicinanze dell’abitato, la grotta-santuario di San Michele Arcangelo.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, tessile, dell’abbigliamento, del legno, della gioielleria e oreficeria. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, tessile, dell’abbigliamento, del legno, della gioielleria e oreficeria. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Al centro di un significativo movimento di turisti, diretti soprattutto al santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi boschi. Piatti tipici del luogo sono: i “maccarune chi noc” (pasta con le noci, preparata di solito la domenica delle Palme), i “purtualle fatte a pac e uliv’ salate” (pezzi di arance e olive, conditi con olio di oliva) e “a’ pizza ’mpesa” (granturco con fagioli e salsicce). Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti particolarmente intensi con gli altri comuni della Comunità montana del Sub-Appennino dauno meridionale e con il capoluogo provinciale; a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano la comunità, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il mercato settimanale, il giovedì; la fiera di San Michele Arcangelo, l’8 maggio; quella di Sant’Antonio, il 13 giugno; il festival “Orsara jazz”, l’ultimo fine settimana di luglio; la fiera della Madonna della Neve, il 5 agosto, e i cosiddetti “fuochi a’ coste e cocce priatorie” (Halloween), il 1° e il 2 novembre. La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrata il 29 settembre, con una fiera di bestiame e merci varie.

Al centro di un significativo movimento di turisti, diretti soprattutto al santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi boschi. Piatti tipici del luogo sono: i “maccarune chi noc” (pasta con le noci, preparata di solito la domenica delle Palme), i “purtualle fatte a pac e uliv’ salate” (pezzi di arance e olive, conditi con olio di oliva) e “a’ pizza ’mpesa” (granturco con fagioli e salsicce). Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti particolarmente intensi con gli altri comuni della Comunità montana del Sub-Appennino dauno meridionale e con il capoluogo provinciale; a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano la comunità, richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il mercato settimanale, il giovedì; la fiera di San Michele Arcangelo, l’8 maggio; quella di Sant’Antonio, il 13 giugno; il festival “Orsara jazz”, l’ultimo fine settimana di luglio; la fiera della Madonna della Neve, il 5 agosto, e i cosiddetti “fuochi a’ coste e cocce priatorie” (Halloween), il 1° e il 2 novembre. La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrata il 29 settembre, con una fiera di bestiame e merci varie.

Località

Giardinetto Nuovo, Giardinetto Vecchio, Torre Guevara

Giardinetto Nuovo, Giardinetto Vecchio, Torre Guevara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Orsara di Puglia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.