Descrizione

Centro di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia di tipo essenzialmente agricolo. Gli orgosolesi o orgosdesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio, comprensivo delle aree speciali di Campu Donanigoro (in contestazione con il comune di Dorgali) e di S’Aliderrargiu e di Settile Osporrai (in contestazione con il comune di Oliena), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.433 metri di quota. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende in una conca circondata da vasti boschi, caratterizzato da stretti vicoli ai cui lati sorgono le case addossate l’una all’altra; le case poste sulla strada principale sono decorate da bei murales. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro della prima sezione, “calzata” di rosso, spicca un grappolo d’uva purpureo; nel secondo campo, dorato, sono raffigurati sette alberi verdi, fondati su una pianura, anch’essa verde, su cui pascolano quattro pecore d’argento.

Centro di montagna, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia di tipo essenzialmente agricolo. Gli orgosolesi o orgosdesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio, comprensivo delle aree speciali di Campu Donanigoro (in contestazione con il comune di Dorgali) e di S’Aliderrargiu e di Settile Osporrai (in contestazione con il comune di Oliena), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.433 metri di quota. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende in una conca circondata da vasti boschi, caratterizzato da stretti vicoli ai cui lati sorgono le case addossate l’una all’altra; le case poste sulla strada principale sono decorate da bei murales. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro della prima sezione, “calzata” di rosso, spicca un grappolo d’uva purpureo; nel secondo campo, dorato, sono raffigurati sette alberi verdi, fondati su una pianura, anch’essa verde, su cui pascolano quattro pecore d’argento.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 1341, dalle forme “Orgusula” e “Orgosuli”. Localmente “Orgo∫Olo”, riflette l’appellativo di origine preromana “Orgòsoa”, ‘luogo umido, acquitrinoso’, ancora usato nell’area barbaricina come si evince anche da altri nomi locali sardi della zona interna. Abitata dai sardi primitivi, come testimoniano i numerosissimi resti di età preistorica, fu, in seguito, dominata dai popoli punici e romani. In epoca medievale fu aggregata alla curatoria di Sarule, nel Giudicato di Logudoro. Con la conquista degli Aragonesi fu concessa in feudo ai Carroz nel 1324; nel 1617 fu incorporata nel marchesato di Orani. È il paese più rappresentativo della cultura barbaricina. Sul finire degli anni Sessanta del XX secolo, l’amministrazione comunale commissionò a Francesco Del Casino, coadiuvato dalle scuole medie e dai pittori Pasquale Buesca e Vincenzo Floris, la creazione dei murales. Tali lavori rappresentano la vita politica e sociale propria di quegli anni. Tra le numerose vestigia del suo antichissimo passato figurano: vari oggetti litici; una sessantina di domus de janas tra cui quelle di Tettène, Istuvuzzai e Pandelai; un dolmen; una ventina di menhir; numerose tombe dei giganti; oltre trenta nuraghi, tra cui quello famosissimo di Mereu, sito in una zona montuosa di difficile penetrazione; resti di età punica e romana; la parrocchiale di San Pietro Apostolo, costruita nel XIV secolo e rimaneggiata nel corso del 1700; l’oratorio di Santa Croce, che conserva un crocifisso ligneo del Seicento; la chiesa della Beata Vergine Assunta, eretta nel 1634, al cui interno si può ammirare la statua della Madonna conservata in un’urna di legno dorato ornata da pregevoli ex voto.

Il toponimo è attestato, dal 1341, dalle forme “Orgusula” e “Orgosuli”. Localmente “Orgo∫Olo”, riflette l’appellativo di origine preromana “Orgòsoa”, ‘luogo umido, acquitrinoso’, ancora usato nell’area barbaricina come si evince anche da altri nomi locali sardi della zona interna. Abitata dai sardi primitivi, come testimoniano i numerosissimi resti di età preistorica, fu, in seguito, dominata dai popoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=PUNICI'>punici</a> e romani. In epoca medievale fu aggregata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Sarule, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a>. Con la conquista degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> fu concessa in feudo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CARROZ'>Carroz</a> nel 1324; nel 1617 fu incorporata nel marchesato di Orani. È il paese più rappresentativo della cultura barbaricina. Sul finire degli anni Sessanta del XX secolo, l’amministrazione comunale commissionò a Francesco Del Casino, coadiuvato dalle scuole medie e dai pittori Pasquale Buesca e Vincenzo Floris, la creazione dei murales. Tali lavori rappresentano la vita politica e sociale propria di quegli anni. Tra le numerose vestigia del suo antichissimo passato figurano: vari oggetti litici; una sessantina di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> tra cui quelle di Tettène, Istuvuzzai e Pandelai; un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOLMEN'>dolmen</a>; una ventina di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MENHIR'>menhir</a>; numerose <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBEDEIGIGANTI'>tombe dei giganti</a>; oltre trenta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>, tra cui quello famosissimo di Mereu, sito in una zona montuosa di difficile penetrazione; resti di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=PUNICA'>punica</a> e romana; la parrocchiale di San Pietro Apostolo, costruita nel XIV secolo e rimaneggiata nel corso del 1700; l’oratorio di Santa Croce, che conserva un crocifisso ligneo del Seicento; la chiesa della Beata Vergine Assunta, eretta nel 1634, al cui interno si può ammirare la statua della Madonna conservata in un’urna di legno dorato ornata da pregevoli ex voto.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, vite, ulivi, agrumeti, frutteti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da un piccolo numero di aziende che operano nei comparti alimentare, tessile, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera un asilo nido. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca “Progresso e Lavoro”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, vite, ulivi, agrumeti, frutteti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da un piccolo numero di aziende che operano nei comparti alimentare, tessile, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera un asilo nido. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca “Progresso e Lavoro”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

È meta di discreto afflusso turistico. Molti sono, infatti, coloro che decidono di visitare le sue innumerevoli bellezze archeologiche e naturalistiche. Particolarmente attraente è il vicino Supramonte, meta ambita da escursionisti e amanti della montagna. I suoi impervi sentieri permettono di raggiungere le numerose grotte e valli di cui è ricco il territorio e di ammirare una vegetazione rigogliosa: boschi di lecci e di roverelle, di ginepri, di aceri, di tassi, di eriche e di ginestre, nonché di avvistare mufloni, aquile, grifoni e falchi. Tra le manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; di Santu Anania, la seconda domenica di giugno; di Maria Vergine Assunta, il 15 agosto, con suggestiva processione e sfilata in costumi tradizionali. I Patroni, Ss. Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

È meta di discreto afflusso turistico. Molti sono, infatti, coloro che decidono di visitare le sue innumerevoli bellezze archeologiche e naturalistiche. Particolarmente attraente è il vicino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SUPRAMONTE'>Supramonte</a>, meta ambita da escursionisti e amanti della montagna. I suoi impervi sentieri permettono di raggiungere le numerose grotte e valli di cui è ricco il territorio e di ammirare una vegetazione rigogliosa: boschi di lecci e di roverelle, di ginepri, di aceri, di tassi, di eriche e di ginestre, nonché di avvistare mufloni, aquile, grifoni e falchi. Tra le manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; di Santu Anania, la seconda domenica di giugno; di Maria Vergine Assunta, il 15 agosto, con suggestiva processione e sfilata in costumi tradizionali. I Patroni, Ss. Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

Località

Campu Donanigoro, Convento Padri Camaldolesi, S'Aliderrargiu, Settile Osporrai

Campu Donanigoro, Convento Padri Camaldolesi, S'Aliderrargiu, Settile Osporrai

Fondi europei 2021-2027

Comune di Orgosolo in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.