Descrizione

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; la sua economia si basa sulle tradizionali attività agricole e zootecniche e su una discreta produzione industriale. Gli oniferesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in località Sos Eremos e in un modestissimo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 226 a un massimo di 662 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da espansione edilizia, si estende nella vallata compresa tra la Serra di Orotelli e il ciglio dell'altopiano della Barbagia di Ollolai.

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; la sua economia si basa sulle tradizionali attività agricole e zootecniche e su una discreta produzione industriale. Gli oniferesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in località Sos Eremos e in un modestissimo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 226 a un massimo di 662 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da espansione edilizia, si estende nella vallata compresa tra la Serra di Orotelli e il ciglio dell'altopiano della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BARBAGIA'>Barbagia</a> di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=OLLOLAI'>Ollolai</a>.

Storia

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Onivéri” e “Oniéri”, è considerato preromano, ma di etimo sconosciuto. Secondo alcuni studiosi la sua denominazione deriverebbe dal vocabolo fenicio “Hon”, ‘ricchezza, abbondanza', ma non vi sono fondamenti che assicurino una tale interpretazione. Fu abitata dai sardi primitivi, come dimostrano numerosi resti di età preistorica, e sottoposta, in seguito, alla dominazione romana. Durante il Medioevo fece parte delle curatoria di Sarule, nel Giudicato di Logudoro. Nel XIV secolo passò a quello d'Arborea e nel corso del 1400 fu conquistata dagli Aragonesi. Due secoli più tardi venne compresa nel marchesato di Orani e ceduta in feudo ai De Silva e, successivamente, ai Fadriguez Fernandez. La sua storia successiva non presenta avvenimenti di particolare rilievo. Tra le vestigia del suo antichissimo passato figurano: numerose costruzioni prenuragiche e nuragiche, quali i nuraghi Ola, Brodu, Murtas, Istorilo e Badu Pedrosu; la necropoli di Sas Concas, composta da dieci domus de janas costituite da celle scavate nella roccia, in cui, in una cella in particolare, vi sono dei petroglifi incisi sulle pareti che rappresentano delle figure umane capovolte; tracce della colonizzazione romana; l'imponente parrocchiale di Sant'Anna; l'antica chiesa di San Gavino, eretta nel XV secolo; la chiesa campestre della Madonna della Pace; un'antica casa dallo stile rustico.

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Onivéri” e “Oniéri”, è considerato preromano, ma di etimo sconosciuto. Secondo alcuni studiosi la sua denominazione deriverebbe dal vocabolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIO'>fenicio</a> “Hon”, ‘ricchezza, abbondanza', ma non vi sono fondamenti che assicurino una tale interpretazione. Fu abitata dai sardi primitivi, come dimostrano numerosi resti di età preistorica, e sottoposta, in seguito, alla dominazione romana. Durante il Medioevo fece parte delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Sarule, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a>. Nel XIV secolo passò a quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a> e nel corso del 1400 fu conquistata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Due secoli più tardi venne compresa nel marchesato di Orani e ceduta in feudo ai De Silva e, successivamente, ai Fadriguez Fernandez. La sua storia successiva non presenta avvenimenti di particolare rilievo. Tra le vestigia del suo antichissimo passato figurano: numerose costruzioni prenuragiche e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICHE'>nuragiche</a>, quali i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> Ola, Brodu, Murtas, Istorilo e Badu Pedrosu; la necropoli di Sas Concas, composta da dieci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> costituite da celle scavate nella roccia, in cui, in una cella in particolare, vi sono dei petroglifi incisi sulle pareti che rappresentano delle figure umane capovolte; tracce della colonizzazione romana; l'imponente parrocchiale di Sant'Anna; l'antica chiesa di San Gavino, eretta nel XV secolo; la chiesa campestre della Madonna della Pace; un'antica casa dallo stile rustico.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive e frutta; si pratica l'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. Il settore industriale, discretamente sviluppato, fa registrare piccole attività produttive che operano nei comparti lattiero-caseario, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

È sede di stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive e frutta; si pratica l'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. Il settore industriale, discretamente sviluppato, fa registrare piccole attività produttive che operano nei comparti lattiero-caseario, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche di maggiore afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle rilassanti passeggiate e di visitare interessanti siti archeologici sparsi sul suo territorio. La sua appartenenza alla Comunità montana rappresenta, inoltre, un motivo di attrazione per gli amanti della natura che, a poca distanza dall'abitato, possono raggiungere agevolmente il monte Funtanéddas e gli importanti santuari di San Francesco e di San Paolo, meta di numerosi pellegrinaggi. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di Sant'Anna, si celebra il 26 luglio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche di maggiore afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle rilassanti passeggiate e di visitare interessanti siti archeologici sparsi sul suo territorio. La sua appartenenza alla Comunità montana rappresenta, inoltre, un motivo di attrazione per gli amanti della natura che, a poca distanza dall'abitato, possono raggiungere agevolmente il monte Funtanéddas e gli importanti santuari di San Francesco e di San Paolo, meta di numerosi pellegrinaggi. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di Sant'Anna, si celebra il 26 luglio.

Località

Sos Eremos

Sos Eremos

Fondi europei 2021-2027

Comune di Oniferi in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.