Descrizione

Piccola comunità collinare, dalle antiche origini, la cui fondamentale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura. Gli olivesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto e si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Gessi, La Ca', Parrocchia e Rosso e varie case sparse. Il territorio mostra un andamento plano-altimetrico lievemente ondulato, con quote comprese tra i 125 e i 300 metri. L'abitato, disteso su un'amena e pittoresca superficie collinare, si raccoglie per la maggior parte attorno alla struttura dell'ex castello e si affaccia sulla vallata solcata dal rio Verzate e dal rio Cervino. La presenza degli antichi e caratteristici cascinali disseminati nelle campagne fa di questo minuscolo borgo un emblema delle antiche tradizioni contadine e l'assenza di sviluppo edilizio contribuisce ad accentuare questa peculiarità.

Piccola comunità collinare, dalle antiche origini, la cui fondamentale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura. Gli olivesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto e si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località di Gessi, La Ca', Parrocchia e Rosso e varie case sparse. Il territorio mostra un andamento plano-altimetrico lievemente ondulato, con quote comprese tra i 125 e i 300 metri. L'abitato, disteso su un'amena e pittoresca superficie collinare, si raccoglie per la maggior parte attorno alla struttura dell'ex castello e si affaccia sulla vallata solcata dal rio Verzate e dal rio Cervino. La presenza degli antichi e caratteristici cascinali disseminati nelle campagne fa di questo minuscolo borgo un emblema delle antiche tradizioni contadine e l'assenza di sviluppo edilizio contribuisce ad accentuare questa peculiarità.

Storia

Citata in un documento della seconda metà del X secolo, in riferimento alla donazione che l'imperatore Ottone I fece di questi luoghi, già peraltro inseriti nel distretto rurale di Montalto, al monastero di Santa Maria delle Cacce di Pavia, deriva chiaramente la prima parte del toponimo dalla locale produzione di olive, mentre la seconda rimanda alle cave di gesso un tempo presenti nella zona. In seguito a tale donazione, confermata da Enrico III nel 1065, le monache di Santa Maria vi fecero costruire una chiesa, intitolandola a San Martino e riservandosi il diritto di nominare il rettore. Annessa al feudo di Montalto, ne seguì per molto tempo le sorti, passando sotto la signoria dei Beccaria, cui subentrarono, nella seconda metà del XV secolo, gli Strozzi, a loro volta seguiti dai Taverna nel 1617 e dai Belcredi nel 1658. Ha recuperato la sua autonomia amministrativa nel 1946, dopo essere stata aggregata dal 1928 al comune di Corvino San Quirico. Dal punto di vista monumentale non vi sono presenze particolarmente significative, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino e riedificata quasi completamente nella seconda metà del XVII secolo, e un piccolo palazzo fatto costruire, agli inizi dell'Ottocento, dalla famiglia Isimbardi sui resti del locale castello.

Citata in un documento della seconda metà del X secolo, in riferimento alla donazione che l'imperatore Ottone I fece di questi luoghi, già peraltro inseriti nel distretto rurale di Montalto, al monastero di Santa Maria delle Cacce di Pavia, deriva chiaramente la prima parte del toponimo dalla locale produzione di olive, mentre la seconda rimanda alle cave di gesso un tempo presenti nella zona. In seguito a tale donazione, confermata da Enrico III nel 1065, le monache di Santa Maria vi fecero costruire una chiesa, intitolandola a San Martino e riservandosi il diritto di nominare il rettore. Annessa al feudo di Montalto, ne seguì per molto tempo le sorti, passando sotto la signoria dei Beccaria, cui subentrarono, nella seconda metà del XV secolo, gli Strozzi, a loro volta seguiti dai Taverna nel 1617 e dai Belcredi nel 1658. Ha recuperato la sua autonomia amministrativa nel 1946, dopo essere stata aggregata dal 1928 al comune di Corvino San Quirico. Dal punto di vista monumentale non vi sono presenze particolarmente significative, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino e riedificata quasi completamente nella seconda metà del XVII secolo, e un piccolo palazzo fatto costruire, agli inizi dell'Ottocento, dalla famiglia Isimbardi sui resti del locale castello.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri e, mancando sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, sono svolte dal sindaco. L'economia locale si fonda essenzialmente sull'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi e soprattutto sulla viticoltura, che rappresenta la principale fonte di reddito per questa comunità. Qui infatti si producono le uve più pregiate da cui si ricavano i migliori vini, come il Barbera, le varie qualità di Pinot, il Riesling e molti altri insigniti della denominazione di origine controllata, apprezzati ed esportati in tutto il mondo. L'industria non si è affermata in questa realtà contadina, pur essendo presente con modeste attività collegate in un certo senso all'agricoltura: infatti gli unici comparti moderatamente sviluppati sono quelli che si occupano della produzione di fiori e ortaggi. Molto limitata è anche la presenza del terziario, che si compone soltanto di una modesta rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le principali richieste degli abitanti) e dei pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Alla mancanza di servizi più qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, fa riscontro la totale assenza di strutture sanitarie, sociali, scolastiche e culturali mentre l'unica struttura ricettiva non offre possibilità di soggiorno.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri e, mancando sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, sono svolte dal sindaco. L'economia locale si fonda essenzialmente sull'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi e soprattutto sulla viticoltura, che rappresenta la principale fonte di reddito per questa comunità. Qui infatti si producono le uve più pregiate da cui si ricavano i migliori vini, come il Barbera, le varie qualità di Pinot, il Riesling e molti altri insigniti della denominazione di origine controllata, apprezzati ed esportati in tutto il mondo. L'industria non si è affermata in questa realtà contadina, pur essendo presente con modeste attività collegate in un certo senso all'agricoltura: infatti gli unici comparti moderatamente sviluppati sono quelli che si occupano della produzione di fiori e ortaggi. Molto limitata è anche la presenza del terziario, che si compone soltanto di una modesta rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le principali richieste degli abitanti) e dei pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Alla mancanza di servizi più qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, fa riscontro la totale assenza di strutture sanitarie, sociali, scolastiche e culturali mentre l'unica struttura ricettiva non offre possibilità di soggiorno.

Relazioni

Pur godendo di una posizione geografica privilegiata e di un paesaggio tra i più gradevoli, questa piccola comunità delle colline pavesi non ha ancora ottenuto la necessaria valorizzazione e l'adeguato riscontro da parte dei turisti. Ciò che invece si sta sviluppando è un forte pendolarismo verso le città più industrializzate, per la mancanza sul posto di adeguate opportunità di lavoro e per le numerose carenze nei servizi. Evento ricorrente di un certo rilievo è la festa in onore della Madonna della Cintura, che viene celebrata la quarta domenica di luglio con grande partecipazione popolare. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Pur godendo di una posizione geografica privilegiata e di un paesaggio tra i più gradevoli, questa piccola comunità delle colline pavesi non ha ancora ottenuto la necessaria valorizzazione e l'adeguato riscontro da parte dei turisti. Ciò che invece si sta sviluppando è un forte pendolarismo verso le città più industrializzate, per la mancanza sul posto di adeguate opportunità di lavoro e per le numerose carenze nei servizi. Evento ricorrente di un certo rilievo è la festa in onore della Madonna della Cintura, che viene celebrata la quarta domenica di luglio con grande partecipazione popolare. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Località

Gessi, LaCa', Parrocchia, Rosso

Gessi, LaCa', Parrocchia, Rosso

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Oliva Gessi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.