Descrizione

Comune di montagna, dalle antiche origini, ha fatto registrare un modesto sviluppo industriale, pur non abbandonando del tutto le tradizionali attività agricole. La comunità dei niardesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è distribuita tra il capoluogo comunale e la località di Crist -contigua alle località Brendibusio del comune di Braòne e Breno del comune omonimo-. Il suo territorio, che presenta segni di una forte espansione edilizia e che comprende anche un'area speciale -montagna disabitata- denominata Malghe, ha un profilo irregolare, con variazioni altimetriche anche molto accentuate. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo di cielo, Sant'Obizio a cavallo che impugna una spada con la punta all'ingiù. Il tutto posto su una verde campagna.

Comune di montagna, dalle antiche origini, ha fatto registrare un modesto sviluppo industriale, pur non abbandonando del tutto le tradizionali attività agricole. La comunità dei niardesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è distribuita tra il capoluogo comunale e la località di Crist -contigua alle località Brendibusio del comune di Braòne e Breno del comune omonimo-. Il suo territorio, che presenta segni di una forte espansione edilizia e che comprende anche un'area speciale -montagna disabitata- denominata Malghe, ha un profilo irregolare, con variazioni altimetriche anche molto accentuate. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo di cielo, Sant'Obizio a cavallo che impugna una spada con la punta all'ingiù. Il tutto posto su una verde campagna.

Storia

Le sue origini antiche si deducono anche dalla provenienza di alcune espressioni del dialetto locale, chiaramente riconducibili al linguaggio celtico e a quelli etrusco e romano. Lo stesso toponimo probabilmente è di matrice longobarda: deriverebbe dal termine "Niward". Nel corso dei secoli la sua storia è stata simile a quella degli altri comuni vicini. Da possesso del monastero di S. Martino di Tours passò sotto il potere di diversi feudatari, contro la cui avidità i cittadini si unirono per salvaguardare i propri interessi. Staccatasi, nel XII secolo, dalla pievania di Cividate, fu occupata dalle truppe di Federico Barbarossa che ne lasciò il governo a consoli locali, tra i quali si ricordano Graziadio e il figlio Obizio. Dopo le aspre lotte fra i guelfi e i ghibellini, caratterizzate da feroci massacri, il paese passò ai Visconti e quindi, nel 1428, alla repubblica di Venezia, restandovi, tra la peste introdotta dai lanzichenecchi e le distruzioni apportate dalle piene dei suoi torrenti, fino al suo declino avvenuto nel 1797. Al governo veneziano fecero seguito l'occupazione napoleonica e quella austriaca. Tra i monumenti sono presenti, oltre alla parrocchiale, la chiesetta barocca dedicata a S. Giuseppe, la cappella del Lazzaretto e la chiesetta degli Angeli Custodi, del XVIII secolo.

Le sue origini antiche si deducono anche dalla provenienza di alcune espressioni del dialetto locale, chiaramente riconducibili al linguaggio celtico e a quelli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCO'>etrusco</a> e romano. Lo stesso toponimo probabilmente è di matrice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>: deriverebbe dal termine "Niward". Nel corso dei secoli la sua storia è stata simile a quella degli altri comuni vicini. Da possesso del monastero di S. Martino di Tours passò sotto il potere di diversi feudatari, contro la cui avidità i cittadini si unirono per salvaguardare i propri interessi. Staccatasi, nel XII secolo, dalla pievania di Cividate, fu occupata dalle truppe di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> che ne lasciò il governo a consoli locali, tra i quali si ricordano Graziadio e il figlio Obizio. Dopo le aspre lotte fra i guelfi e i ghibellini, caratterizzate da feroci massacri, il paese passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e quindi, nel 1428, alla repubblica di Venezia, restandovi, tra la peste introdotta dai lanzichenecchi e le distruzioni apportate dalle piene dei suoi torrenti, fino al suo declino avvenuto nel 1797. Al governo veneziano fecero seguito l'occupazione napoleonica e quella austriaca. Tra i monumenti sono presenti, oltre alla parrocchiale, la chiesetta barocca dedicata a S. Giuseppe, la cappella del Lazzaretto e la chiesetta degli Angeli Custodi, del XVIII secolo.

Economia

Mancano uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, visto che sul posto manca una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura non è stata del tutto abbandonata: si coltivano cereali, vite e frutteti; l'allevamento è poco praticato. Il tessuto industriale comprende qualche industria tessile e metalmeccanica; a queste, si affiancano mobilifici, piccole imprese edili ed una falegnameria. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi si segnalano quelli forniti dalla Pubblica Amministrazione e quelli relativi all'istruzione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano strutture culturali mentre quelle scolastiche permettono di frequentare soltanto le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono anche possibilità di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono solo il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Mancano uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, visto che sul posto manca una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura non è stata del tutto abbandonata: si coltivano cereali, vite e frutteti; l'allevamento è poco praticato. Il tessuto industriale comprende qualche industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e metalmeccanica; a queste, si affiancano mobilifici, piccole imprese edili ed una falegnameria. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi si segnalano quelli forniti dalla Pubblica Amministrazione e quelli relativi all'istruzione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano strutture culturali mentre quelle scolastiche permettono di frequentare soltanto le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono anche possibilità di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono solo il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non registri particolari flussi turistici, per l'assenza di attrattive di rilievo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo pur modesto sviluppo industriale. I suoi rapporti con i centri vicini non sono rilevanti, mancando anche quegli appuntamenti tradizionali del folclore che altrove richiamano visitatori. La festa del Patrono, Sant'Obizio, si celebra la prima domenica di maggio.

Sebbene non registri particolari flussi turistici, per l'assenza di attrattive di rilievo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo pur modesto sviluppo industriale. I suoi rapporti con i centri vicini non sono rilevanti, mancando anche quegli appuntamenti tradizionali del folclore che altrove richiamano visitatori. La festa del Patrono, Sant'Obizio, si celebra la prima domenica di maggio.

Località

Crist, Malghe

Crist, Malghe

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Niardo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.