Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, con una economia basata sulle tradizionali attività agricole e su su quelle industriali. I mozzecanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono prevalentemente nel capoluogo comunale e nelle località Grezzano, Quisitello –contigua al centro Malavicina di Sopra del comune di Roverbella (MN)–, Tormine e San Zeno –contigua al centro Pizzoletta del comune di Villafranca di Verona–; il resto della popolazione si distribuisce in alcuni nuclei urbani minori e in molte case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. Sullo sfondo azzurro del primo campo, è raffigurato un destrocherio, la cui mano è posta su una fiamma rossa che si origina da un braciere d’oro; nel secondo campo, argentato, campeggia un cane rosso. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Centro di pianura, di origine antica, con una economia basata sulle tradizionali attività agricole e su su quelle industriali. I mozzecanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono prevalentemente nel capoluogo comunale e nelle località Grezzano, Quisitello –contigua al centro Malavicina di Sopra del comune di Roverbella (MN)–, Tormine e San Zeno –contigua al centro Pizzoletta del comune di Villafranca di Verona–; il resto della popolazione si distribuisce in alcuni nuclei urbani minori e in molte case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche lievi. L’abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. Sullo sfondo azzurro del primo campo, è raffigurato un destrocherio, la cui mano è posta su una fiamma rossa che si origina da un braciere d’oro; nel secondo campo, argentato, campeggia un cane rosso. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

In documenti della prima metà del XIII secolo è denominata Mucecani. Forse l’origine del toponimo è da riferirsi a quel Mucio Cane che, nel 1202, acquistò un terreno in quella zona. I primi abitanti sono attestati già dall’epoca neolitica. Con i romani il territorio continuò ad essere abitato anche perché nelle sue immediate vicinanze sorgeva la via Postumia. Numerosi sono stati i ritrovamenti archeologici inerenti a tale epoca storica. Successivamente passò ai longobardi e da questi ai franchi. La vicina località di San Zeno in Mozzo rimane celebre nella storia nazionale per la lega che vi sottoscrissero i maggiori comuni dell’Italia settentrionale il 6 marzo 1226, per far fronte alla ormai preoccupante potenza di Federico II di Svevia. Passò poi sotto la signoria scaligera e nel 1405 sotto la repubblica di Venezia. Tutta la zona è stata duramente segnata dalla peste del 1630, che causò numerose vittime e arrecò gravi danni all’economia locale. La sua storia seguente non mostrando altri avvenimenti di rilievo si allinea a quella dei territori circostanti. Di notevole interesse storico-artistico sono: la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, costruita tra il 1747 e il 1754; palazzo Ruffini, del XVII secolo; Villa Brenzoni, del XIX secolo. In località Grezzano si trova la celebre Villa di Canossa, costruita nel 1682 per volontà del marchese Luigi.

In documenti della prima metà del XIII secolo è denominata Mucecani. Forse l’origine del toponimo è da riferirsi a quel Mucio Cane che, nel 1202, acquistò un terreno in quella zona. I primi abitanti sono attestati già dall’epoca neolitica. Con i romani il territorio continuò ad essere abitato anche perché nelle sue immediate vicinanze sorgeva la via Postumia. Numerosi sono stati i ritrovamenti archeologici inerenti a tale epoca storica. Successivamente passò ai longobardi e da questi ai franchi. La vicina località di San Zeno in Mozzo rimane celebre nella storia nazionale per la lega che vi sottoscrissero i maggiori comuni dell’Italia settentrionale il 6 marzo 1226, per far fronte alla ormai preoccupante potenza di Federico II di Svevia. Passò poi sotto la signoria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERA'>scaligera</a> e nel 1405 sotto la repubblica di Venezia. Tutta la zona è stata duramente segnata dalla peste del 1630, che causò numerose vittime e arrecò gravi danni all’economia locale. La sua storia seguente non mostrando altri avvenimenti di rilievo si allinea a quella dei territori circostanti. Di notevole interesse storico-artistico sono: la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, costruita tra il 1747 e il 1754; palazzo Ruffini, del XVII secolo; Villa Brenzoni, del XIX secolo. In località Grezzano si trova la celebre Villa di Canossa, costruita nel 1682 per volontà del marchese Luigi.

Economia

Dal punto di vista burocratico, ospita i consueti uffici municipali e postali; mancando sul posto la stazione dei carabinieri, il sindaco, all’occorrenza, svolge la funzione di pubblica sicurezza. La comunità trae parte del proprio reddito dall’agricoltura: la coltivazione delle terre si diversifica soprattutto in prodotti quali cereali, frumento, foraggi e frutta; anche l’allevamento bovino e avicolo fa registrare profitti. L’attività industriale costituisce un importante perno per l’economia locale, diffuse sono le attività per la produzione di alimenti per gli animali, l’industria tessile, metallica, metalmeccanica, edile, conciaria, del legno, dei mobili, fabbriche di carta e di cartone, di articoli in materie plastiche. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme di servizi, tra cui quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per questo quanti vogliano proseguire gli studi devono rivolgersi ad altri comuni. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione, ma non di soggiorno. Mancano strutture per il tempo libero come impianti sportivi e culturali come musei o biblioteche. A livello sanitario è assicurato solo il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni ci si rivolge ai centri vicini.

Dal punto di vista burocratico, ospita i consueti uffici municipali e postali; mancando sul posto la stazione dei carabinieri, il sindaco, all’occorrenza, svolge la funzione di pubblica sicurezza. La comunità trae parte del proprio reddito dall’agricoltura: la coltivazione delle terre si diversifica soprattutto in prodotti quali cereali, frumento, foraggi e frutta; anche l’allevamento bovino e avicolo fa registrare profitti. L’attività industriale costituisce un importante perno per l’economia locale, diffuse sono le attività per la produzione di alimenti per gli animali, l’industria tessile, metallica, metalmeccanica, edile, conciaria, del legno, dei mobili, fabbriche di carta e di cartone, di articoli in materie plastiche. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme di servizi, tra cui quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per questo quanti vogliano proseguire gli studi devono rivolgersi ad altri comuni. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione, ma non di soggiorno. Mancano strutture per il tempo libero come impianti sportivi e culturali come musei o biblioteche. A livello sanitario è assicurato solo il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni ci si rivolge ai centri vicini.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turististiche più celebrate della zona per l’assenza di attrattive particolarmente significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto agli insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Inoltre, non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, del tipo di quelle che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti di visitatori provenienti dai dintorni. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno; animano la festa una sagra, concerti musicali e attività sportive.

Sebbene non figuri tra le mete turististiche più celebrate della zona per l’assenza di attrattive particolarmente significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto agli insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Inoltre, non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, del tipo di quelle che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti di visitatori provenienti dai dintorni. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno; animano la festa una sagra, concerti musicali e attività sportive.

Località

Grezzano, Quistello, Rocchetto, San Zeno, Tormine, Volpini

Grezzano, Quistello, Rocchetto, San Zeno, Tormine, Volpini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mozzecane rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.