Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, con un'economia essenzialmente agricola anche se non manca qualche modesta attività industriale. I morimondesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti nel capoluogo comunale, che fa registrare segni evidenti di espansione edilizia, nelle località di Caselle, Fallavecchia e Molino dell'Ospitale, nelle cascine Basiano, Cerina di Sotto e di Sopra, Conca, Coronate, Fiorentina, Nuova di Campagna, Perdono e Ticinello, nonchè in varie case sparse. Il territorio non mostra variazioni altimetriche di rilievo e si adagia su una superficie pianeggiante, nella cornice di un paesaggio rimasto fondamentalmente intatto, con una rigogliosa vegetazione che cresce tra una grande quantità di canali, tra cui il Naviglio di Bereguardo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "troncato", suddiviso cioè in due parti uguali. Vi sono raffigurati, su sfondo rosso, una spada d'argento e un pastorale d'oro posti in croce di Sant'Andrea, a cui si sovrappone una mitra d'argento; lo sfondo azzurro della parte inferiore è dominato dall'immagine di un globo terrestre sormontato da una croce d'argento.

Comune di pianura, di antica origine, con un'economia essenzialmente agricola anche se non manca qualche modesta attività industriale. I morimondesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono distribuiti nel capoluogo comunale, che fa registrare segni evidenti di espansione edilizia, nelle località di Caselle, Fallavecchia e Molino dell'Ospitale, nelle cascine Basiano, Cerina di Sotto e di Sopra, Conca, Coronate, Fiorentina, Nuova di Campagna, Perdono e Ticinello, nonchè in varie case sparse. Il territorio non mostra variazioni altimetriche di rilievo e si adagia su una superficie pianeggiante, nella cornice di un paesaggio rimasto fondamentalmente intatto, con una rigogliosa vegetazione che cresce tra una grande quantità di canali, tra cui il Naviglio di Bereguardo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "troncato", suddiviso cioè in due parti uguali. Vi sono raffigurati, su sfondo rosso, una spada d'argento e un pastorale d'oro posti in croce di Sant'Andrea, a cui si sovrappone una mitra d'argento; lo sfondo azzurro della parte inferiore è dominato dall'immagine di un globo terrestre sormontato da una croce d'argento.

Storia

Le sue vicende sono strettamente connesse a quelle dell'omonima abbazia cistercense che presenta chiari segni di derivazione dall'abbazia francese di Morimond. I lavori per la costruzione del cenobio, iniziati verso la fine del 1100, si protrassero per più di un secolo, a causa del coinvolgimento di queste terre nelle lotte dei comuni contro l'egemonia imperiale: trovandosi nelle vicinanze del Ticino, il monastero risentì inevitabilmente delle guerre tra milanesi e pavesi che, schierati dalla parte dell'impero, lo assalirono e saccheggiarono più volte nel corso del Duecento. Saccheggi e distruzioni continuarono anche nel XIV secolo, durante i conflitti tra i Torriani e i Visconti. Nonostante ciò, i monaci cistercensi si prodigarono nella bonifica di questo territorio, un tempo molto paludoso, trasformandolo in una delle zone più fertili della pianura milanese, grazie alla realizzazione di una fitta rete di canali che, nella prima metà del Quattrocento, fu perfezionata con la costruzione del Naviglio di Bereguardo ad opera di Filippo Maria Visconti. Con la soppressione del monastero, alla fine del XVIII secolo, gran parte delle sue proprietà terriere furono assegnate all'Ospedale Maggiore di Milano. Il monumento più importante è naturalmente l'abbazia, la cui chiesa, consacrata verso la fine del Duecento, fu trasformata in parrocchiale nel 1797.

Le sue vicende sono strettamente connesse a quelle dell'omonima <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ABBAZIACISTERCENSE'>abbazia cistercense</a> che presenta chiari segni di derivazione dall'abbazia francese di Morimond. I lavori per la costruzione del cenobio, iniziati verso la fine del 1100, si protrassero per più di un secolo, a causa del coinvolgimento di queste terre nelle lotte dei comuni contro l'egemonia imperiale: trovandosi nelle vicinanze del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TICINO'>Ticino</a>, il monastero risentì inevitabilmente delle guerre tra milanesi e pavesi che, schierati dalla parte dell'impero, lo assalirono e saccheggiarono più volte nel corso del Duecento. Saccheggi e distruzioni continuarono anche nel XIV secolo, durante i conflitti tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TORRIANI'>Torriani</a> e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Nonostante ciò, i monaci cistercensi si prodigarono nella bonifica di questo territorio, un tempo molto paludoso, trasformandolo in una delle zone più fertili della pianura milanese, grazie alla realizzazione di una fitta rete di canali che, nella prima metà del Quattrocento, fu perfezionata con la costruzione del Naviglio di Bereguardo ad opera di Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Con la soppressione del monastero, alla fine del XVIII secolo, gran parte delle sue proprietà terriere furono assegnate all'Ospedale Maggiore di Milano. Il monumento più importante è naturalmente l'abbazia, la cui chiesa, consacrata verso la fine del Duecento, fu trasformata in parrocchiale nel 1797.

Economia

La principale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura che produce cereali, frumento, foraggi e ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Le attività industriali, limitate al comparto edile e a quello della produzione del vetro, non sono molto rilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone di una rete distributiva nonché dei soli servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole: mancano infatti servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo, annovera, tra le strutture culturali, il museo didattico della locale abbazia, mentre quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare le classi dell'obbligo. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

La principale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura che produce cereali, frumento, foraggi e ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Le attività industriali, limitate al comparto edile e a quello della produzione del vetro, non sono molto rilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone di una rete distributiva nonché dei soli servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole: mancano infatti servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo, annovera, tra le strutture culturali, il museo didattico della locale abbazia, mentre quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare le classi dell'obbligo. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Oltre a non far registrare un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco della Valle del Ticino, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto né l'agricoltura né l'industria o il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è, invece, il pendolarismo verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni ricorrenti, quali la festa di Sant'Antonio, che ha luogo a gennaio con un grande falò, la festa popolare della prima domenica di giugno, la festa di Sant'Alberto, che si svolge la prima domenica di agosto, e la festa di San Giorgio Martire, che si tiene la seconda domenica di settembre e dura tre giorni. La festa del Patrono, San Bernardo, si celebra la quarta domenica di agosto, con esibizione di gruppi folcloristici e rassegne musicali.

Oltre a non far registrare un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PARCODELLAVALLEDELTICINO'>Parco della Valle del Ticino</a>, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto né l'agricoltura né l'industria o il terziario hanno raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è, invece, il pendolarismo verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni ricorrenti, quali la festa di Sant'Antonio, che ha luogo a gennaio con un grande falò, la festa popolare della prima domenica di giugno, la festa di Sant'Alberto, che si svolge la prima domenica di agosto, e la festa di San Giorgio Martire, che si tiene la seconda domenica di settembre e dura tre giorni. La festa del Patrono, San Bernardo, si celebra la quarta domenica di agosto, con esibizione di gruppi folcloristici e rassegne musicali.

Località

Cascina Basiano, Cascina Cerina di Sotto, Cascina Conca, Cascina Coronate, Cascina Fiorentina, Cascina Fornace, Cascina Nuova di Campagna, Cascina Perdono, Caselle, Fallavecchia, Molino dell'Ospitale

Cascina Basiano, Cascina Cerina di Sotto, Cascina Conca, Cascina Coronate, Cascina Fiorentina, Cascina Fornace, Cascina Nuova di Campagna, Cascina Perdono, Caselle, Fallavecchia, Molino dell'Ospitale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Morimondo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.