Descrizione

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; la sua economia si basa esclusivamente sull’agricoltura e sulla zootecnia. La comunità dei montrestini, che hanno un elevato indice di vecchiaia, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 195 a un massimo di 542 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; la sua economia si basa esclusivamente sull’agricoltura e sulla zootecnia. La comunità dei montrestini, che hanno un elevato indice di vecchiaia, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 195 a un massimo di 542 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Secondo gli studiosi il toponimo era in origine “Montexa”, in riferimento alla regione in cui si trovava l’insediamento. L’etimo della forma attuale è da rintracciare nella lingua fenicia, e in particolare nelle voci “Est”, ‘fuoco’, e “Astaroth”, ‘dea Astarte’. Fu abitata sin dall’età nuragica, ma il nucleo vero e proprio sorse solamente nel 1750, ad opera di una colonia di greci che provenivano dalla Corsica e che furono ospitati dal re Carlo Emanuele III di Savoia. La triste vicenda riguardò i discendenti di nobili famiglie di Costantinopoli che furono costretti a fuggire durante il periodo delle persecuzioni turche. Guidati da Stefanopoli vi costruirono il villaggio cui, inizialmente, venne dato il nome di Villa San Cristoforo. Spinti a spostarsi anche da lì, sotto le pressioni dei signori di Bosa e dei pastori della zona, vi lasciarono solo l’insediamento che vi avevano eretto. In epoca più recente fu aggregata alla vicina Villanova Monteleone. Tra le vestigia del suo antico passato figurano: i resti dell’età nuragica, quale il nuraghe Badu de sa rughe; alcune domus de janas; la bella parrocchiale di San Cristoforo; i resti di una chiesa benedettina siti presso il santuario della Madonna di Interrios.

Secondo gli studiosi il toponimo era in origine “Montexa”, in riferimento alla regione in cui si trovava l’insediamento. L’etimo della forma attuale è da rintracciare nella lingua <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIA'>fenicia</a>, e in particolare nelle voci “Est”, ‘fuoco’, e “Astaroth”, ‘dea Astarte’. Fu abitata sin dall’età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, ma il nucleo vero e proprio sorse solamente nel 1750, ad opera di una colonia di greci che provenivano dalla Corsica e che furono ospitati dal re Carlo Emanuele III di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. La triste vicenda riguardò i discendenti di nobili famiglie di Costantinopoli che furono costretti a fuggire durante il periodo delle persecuzioni turche. Guidati da Stefanopoli vi costruirono il villaggio cui, inizialmente, venne dato il nome di Villa San Cristoforo. Spinti a spostarsi anche da lì, sotto le pressioni dei signori di Bosa e dei pastori della zona, vi lasciarono solo l’insediamento che vi avevano eretto. In epoca più recente fu aggregata alla vicina Villanova Monteleone. Tra le vestigia del suo antico passato figurano: i resti dell’età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, quale il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Badu de sa rughe; alcune <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a>; la bella parrocchiale di San Cristoforo; i resti di una chiesa benedettina siti presso il santuario della Madonna di Interrios.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca, però, la stazione dei carabinieri. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla coltivazione di ortaggi, foraggi, ulivi, viti e altri alberi da frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è, comunque, sufficiente al soddisfacimento delle esigenze della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; manca la biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca, però, la stazione dei carabinieri. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata sulla coltivazione di ortaggi, foraggi, ulivi, viti e altri alberi da frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, equini. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è, comunque, sufficiente al soddisfacimento delle esigenze della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; manca la biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Non è meta di significativo afflusso turistico. Offre, tuttavia, a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nei dintorni e di raggiungere le cime dei vicini monti Narvino, Pittada e Mannu e le sponde del rio Piccarolu. Particolarmente affascinanti e rilassanti sono i percorsi che permettono di attraversare il magnifico bosco Silva Manna. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano manifestazioni culturali o ricreative che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Cristoforo, si festeggia il 28 aprile.

Non è meta di significativo afflusso turistico. Offre, tuttavia, a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nei dintorni e di raggiungere le cime dei vicini monti Narvino, Pittada e Mannu e le sponde del rio Piccarolu. Particolarmente affascinanti e rilassanti sono i percorsi che permettono di attraversare il magnifico bosco Silva Manna. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano manifestazioni culturali o ricreative che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Cristoforo, si festeggia il 28 aprile.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Montresta in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.