Descrizione

Centro di pianura, dalle antiche origini, che ha sviluppato le attività industriali e commerciali accanto alle tradizionali attività agricole. I montironesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di una forte espansione edilizia. Tra gli altri nuclei abitati si segnalano: Belleguardello, Belleguardo, Casenuove e Paradisino, Feniletto, Giardino e Zona Artigianale. Il suo territorio presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, e di questa caratteristica orografica risente il capoluogo comunale, il cui andamento plano-altimetrico risulta pianeggiante. Lo stemma comunale, aureo, concesso con decreto del 1989, si compone di tre fasce ondate azzurre (i tre "vasi" o canali che solcano la pianura ricca di messi e di granturco) sulle quali spicca un'aquila coronata (presente negli stemmi gentilizi dei conti Emili e Lechi, nobili montironesi) che afferra una ruota doppia (la ruota idraulica o "noria", singolare costruzione ingegneristica del secolo XVIII) con otto raggi color arancio, affiancata su un lato dalla lettera C e sull'altro dalla lettera M, entrambe rosse, iniziali di "Communitas Montironis".

Centro di pianura, dalle antiche origini, che ha sviluppato le attività industriali e commerciali accanto alle tradizionali attività agricole. I montironesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di una forte espansione edilizia. Tra gli altri nuclei abitati si segnalano: Belleguardello, Belleguardo, Casenuove e Paradisino, Feniletto, Giardino e Zona Artigianale. Il suo territorio presenta un profilo regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, e di questa caratteristica orografica risente il capoluogo comunale, il cui andamento plano-altimetrico risulta pianeggiante. Lo stemma comunale, aureo, concesso con decreto del 1989, si compone di tre fasce ondate azzurre (i tre "vasi" o canali che solcano la pianura ricca di messi e di granturco) sulle quali spicca un'aquila coronata (presente negli stemmi gentilizi dei conti Emili e Lechi, nobili montironesi) che afferra una ruota doppia (la ruota idraulica o "noria", singolare costruzione ingegneristica del secolo XVIII) con otto raggi color arancio, affiancata su un lato dalla lettera C e sull'altro dalla lettera M, entrambe rosse, iniziali di "Communitas Montironis".

Storia

Non si hanno notizie su eventi storici particolari che possono aver coinvolto nell'antichità questo centro, chiamato "Monterione" in vari documenti risalenti agli anni Mille. Come tipico dell'epoca medioevale, dopo essere stato a lungo sotto il potere dei vescovi di Brescia, vide il suo territorio diviso fra le nobili famiglie del luogo; tra queste meritano di essere ricordate la famiglia dei Lechi e quella degli Emili, rimaste alla guida del centro per parecchio tempo. Della nobile casate dei Lechi si ricorda Pietro Lechi che, agli inizi del XVIII secolo, fece parte della rappresentanza bresciana presso il governo veneziano, per cercare di ridurre le esose imposizioni fiscali. Dopo il declino della Serenissima, seguì le sorti dei centri vicini, subendo in tempi più recenti la pesante occupazione austriaca, cui fece seguito quella tedesca. L'impronta delle nobili casate susseguitesi nella sua direzione è tuttora ben visibile nei palazzi che ne tramandano il nome: Palazzo Lechi e Casa Emili. Molto imponente, il primo, la cui costruzione venne ultimata a metà del XVIII secolo, contiene varie opere d'arte ed annovera tra i suoi illustri ospiti anche Napoleone; tra i monumenti, degna di nota è pure la chiesa parrocchiale di San Lorenzo.

Non si hanno notizie su eventi storici particolari che possono aver coinvolto nell'antichità questo centro, chiamato "Monterione" in vari documenti risalenti agli anni Mille. Come tipico dell'epoca medioevale, dopo essere stato a lungo sotto il potere dei vescovi di Brescia, vide il suo territorio diviso fra le nobili famiglie del luogo; tra queste meritano di essere ricordate la famiglia dei Lechi e quella degli Emili, rimaste alla guida del centro per parecchio tempo. Della nobile casate dei Lechi si ricorda Pietro Lechi che, agli inizi del XVIII secolo, fece parte della rappresentanza bresciana presso il governo veneziano, per cercare di ridurre le esose imposizioni fiscali. Dopo il declino della Serenissima, seguì le sorti dei centri vicini, subendo in tempi più recenti la pesante occupazione austriaca, cui fece seguito quella tedesca. L'impronta delle nobili casate susseguitesi nella sua direzione è tuttora ben visibile nei palazzi che ne tramandano il nome: Palazzo Lechi e Casa Emili. Molto imponente, il primo, la cui costruzione venne ultimata a metà del XVIII secolo, contiene varie opere d'arte ed annovera tra i suoi illustri ospiti anche Napoleone; tra i monumenti, degna di nota è pure la chiesa parrocchiale di San Lorenzo.

Economia

Non è sede di uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, visto che sul posto manca una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano fondamentalmente cereali e foraggi; è praticato anche l'allevamento dei bovini e dei suini. Il tessuto industriale è costituito dalle industrie tessili e metalmeccaniche; a queste si affiancano varie imprese edili, tre calzifici, due falegnamerie, due raviolifici, una fabbrica di serramenti in alluminio ed una di costruzioni meccaniche. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi tra cui quello bancario, oltre quelli forniti dalla Pubblica Amministrazione e quelli relativi all'istruzione. Non vengono erogati servizi pubblici particolari e non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Non è sede di uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, visto che sul posto manca una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano fondamentalmente cereali e foraggi; è praticato anche l'allevamento dei bovini e dei suini. Il tessuto industriale è costituito dalle industrie tessili e metalmeccaniche; a queste si affiancano varie imprese edili, tre calzifici, due falegnamerie, due raviolifici, una fabbrica di serramenti in alluminio ed una di costruzioni meccaniche. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi tra cui quello bancario, oltre quelli forniti dalla Pubblica Amministrazione e quelli relativi all'istruzione. Non vengono erogati servizi pubblici particolari e non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate, per la mancanza di attrattive particolari, assume un ruolo attivo nei rapporti con i centri vicini, per le sue intense attività commerciali. D'altra parte il suo sviluppo economico è tale da richiamare forza lavoro dall'esterno, determinando un flusso migratorio il cui saldo attivo raggiunge quasi il quindici per cento della popolazione. Mancano invece quegli eventi e quelle ricorrenze particolari legate al folclore, che altrove costituiscono occasioni per l'afflusso di visitatori. La festa del Patrono, San Lorenzo, viene celebrata il 10 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più rinomate, per la mancanza di attrattive particolari, assume un ruolo attivo nei rapporti con i centri vicini, per le sue intense attività commerciali. D'altra parte il suo sviluppo economico è tale da richiamare forza lavoro dall'esterno, determinando un flusso migratorio il cui saldo attivo raggiunge quasi il quindici per cento della popolazione. Mancano invece quegli eventi e quelle ricorrenze particolari legate al folclore, che altrove costituiscono occasioni per l'afflusso di visitatori. La festa del Patrono, San Lorenzo, viene celebrata il 10 agosto.

Località

Belleguardello, Belleguardo, Casenuove e Paradisino, Feniletto, Giardino, Zona Artigianale

Belleguardello, Belleguardo, Casenuove e Paradisino, Feniletto, Giardino, Zona Artigianale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montirone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.