Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Tetti. Di probabile origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività rurali (vengono sfruttati i boschi cedui, di cui vaste zone del territorio sono ricoperte) e sul turismo. I montezemolesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Miccio e Villa. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 793 metri di quota. L’abitato è posto sul declivio sud-occidentale di un colle lambito dall’alto corso del torrente Cevetta, affluente di destra del Tanaro. Le sue case guardano, panoramicamente, la bella valle verdeggiante, che racchiude nella sua conca il comune di Priero. Mentre questi pendii, alquanto scoscesi, sono fasciati dalla tipica vegetazione di essenze miste e da qualche vitigno, i versanti che guardano verso la vallata del Belbo sono più dolci e anche più fertili, e confinano con Roccavignale, già in territorio ligure.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Tetti. Di probabile origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività rurali (vengono sfruttati i boschi cedui, di cui vaste zone del territorio sono ricoperte) e sul turismo. I montezemolesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Miccio e Villa. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 793 metri di quota. L’abitato è posto sul declivio sud-occidentale di un colle lambito dall’alto corso del torrente Cevetta, affluente di destra del Tanaro. Le sue case guardano, panoramicamente, la bella valle verdeggiante, che racchiude nella sua conca il comune di Priero. Mentre questi pendii, alquanto scoscesi, sono fasciati dalla tipica vegetazione di essenze miste e da qualche vitigno, i versanti che guardano verso la vallata del Belbo sono più dolci e anche più fertili, e confinano con Roccavignale, già in territorio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURE'>ligure</a>.

Storia

L’etimo del toponimo potrebbe essere ricondotto a “mons zemulus”, da GEMINUS, cioè ‘a due punte’, documentato come “Montezemulus” fin dal 1141. Difficile risulta capire se sia il borgo a dare il nome al torrente Zemolo che lo bagna o viceversa, per cui potrebbe anche trattarsi di una denominazione originata dallo sdoppiarsi in due bracci del corso d’acqua. Appartenne al marchesato di Ceva e seguì le sorti di Priero e di Castelnuovo ai quali era unita. Ceduta ad Asti, nel 1295 passò in feudo ai Montainard, poi ai Della Rovere, ai Balbis, ai Del Carretto, ai Piossasco e ai Busca. Nel XVIII secolo passò ai Cordero. Tra i monumenti figura: l’antico castello, proprietà dei Cordero e la parrocchiale di San Benedetto, edificata nel 1713. Nel territorio del comune si trovano anche tre antiche cappelle dedicate a Santa Maria Maddalena, in località Tetti, a San Giacomo, in località Villa (recentemente riconosciuta) e infine a San Giovanni Battista, in località Maglino.

L’etimo del toponimo potrebbe essere ricondotto a “mons zemulus”, da GEMINUS, cioè ‘a due punte’, documentato come “Montezemulus” fin dal 1141. Difficile risulta capire se sia il borgo a dare il nome al torrente Zemolo che lo bagna o viceversa, per cui potrebbe anche trattarsi di una denominazione originata dallo sdoppiarsi in due bracci del corso d’acqua. Appartenne al marchesato di Ceva e seguì le sorti di Priero e di Castelnuovo ai quali era unita. Ceduta ad Asti, nel 1295 passò in feudo ai Montainard, poi ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a>, ai Balbis, ai Del Carretto, ai Piossasco e ai Busca. Nel XVIII secolo passò ai Cordero. Tra i monumenti figura: l’antico castello, proprietà dei Cordero e la parrocchiale di San Benedetto, edificata nel 1713. Nel territorio del comune si trovano anche tre antiche cappelle dedicate a Santa Maria Maddalena, in località Tetti, a San Giacomo, in località Villa (recentemente riconosciuta) e infine a San Giovanni Battista, in località Maglino.

Economia

Ospita gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali ed è sede di carabinieri e guardia di finanza. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccolissime aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni) ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare. Per l’arricchimento culturale si può disporre del museo napoleonico (nel quale si possono trovare notizie e cimeli della campagna napoleonica in Italia e delle battaglie combattute nei territori vicini) e di quello dell’apicoltura (in cui sono in mostra strumenti e oggetti attinenti l’apicoltura, da quelli di antica origine a quelli più moderni), allestiti in località Tetti. Il settore della ricettività offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Ospita gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali ed è sede di carabinieri e guardia di finanza. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccolissime aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni) ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare. Per l’arricchimento culturale si può disporre del museo napoleonico (nel quale si possono trovare notizie e cimeli della campagna napoleonica in Italia e delle battaglie combattute nei territori vicini) e di quello dell’apicoltura (in cui sono in mostra strumenti e oggetti attinenti l’apicoltura, da quelli di antica origine a quelli più moderni), allestiti in località Tetti. Il settore della ricettività offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Il bel paesaggio che circonda l’abitato è una ragione sufficiente per attirare un discreto flusso turistico sul posto. Il fondovalle e le dorsali dell’alta valle, ai margini di ampi coltivi ed estese zone forestate, fanno di essa, inoltre, una meta di notevole interesse sotto il profilo botanico. Tra le passeggiate che è possibile compiere interessante è il percorso che conduce alle sorgenti del Belbo. Tra gli appuntamenti periodici si segnala: la festa di San Giovanni, il 29 giugno; la fiera del miele, che si svolge dal 5 al 7 luglio; la festa di Santa Maria Maddalena, il 20 luglio; la festa di San Giacomo, il 27 luglio; il carnevale d’estate, il 15 agosto; la Castagnata, il 12 Ottobre. In inverno è a disposizione degli sciatori la pista di sci di fondo lungo la Valle Belbo. Il Patrono, San Benedetto, si festeggia il 21 marzo.

Il bel paesaggio che circonda l’abitato è una ragione sufficiente per attirare un discreto flusso turistico sul posto. Il fondovalle e le dorsali dell’alta valle, ai margini di ampi coltivi ed estese zone forestate, fanno di essa, inoltre, una meta di notevole interesse sotto il profilo botanico. Tra le passeggiate che è possibile compiere interessante è il percorso che conduce alle sorgenti del Belbo. Tra gli appuntamenti periodici si segnala: la festa di San Giovanni, il 29 giugno; la fiera del miele, che si svolge dal 5 al 7 luglio; la festa di Santa Maria Maddalena, il 20 luglio; la festa di San Giacomo, il 27 luglio; il carnevale d’estate, il 15 agosto; la Castagnata, il 12 Ottobre. In inverno è a disposizione degli sciatori la pista di sci di fondo lungo la Valle Belbo. Il Patrono, San Benedetto, si festeggia il 21 marzo.

Località

Miccio, Pione, Tetti, Villa

Miccio, Pione, Tetti, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montezemolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.