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Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato già in epoca molto antica; l’economia che lo sostiene, tradizionalmente rurale, trae impulso anche da alcune imprese industriali di piccole e medie dimensioni. I monteradesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, tendono alla dispersione: si distribuiscono infatti nel capoluogo comunale, nella località di Ponte Rio, nei minuscoli aggregati urbani di Casale, Casale Nuovo, Casale Vecchio, Molino, Querceto, San Bartolo, San Matteo e Villafranca e in una serie di case sparse sui fondi. L’abitato si affaccia sul corso del fiume Cesano dall’alto di uno sperone roccioso rivestito da una vasta pineta, che a tratti cede il posto a oliveti e a filari di viti. Il territorio comunale, che comprende due isole amministrative del comune di Monte Porzio (PS), si estende in parte sulla stretta pianura alluvionale, straordinariamente fertile, che incornicia l’alveo fluviale e in parte su rilievi collinari tappezzati di seminativi; qua e là, sulle cime e sulle pendici dei poggi, si distinguono bianche case coloniche incastonate nella maglia poderale.

Storia

L’attuale abitato si sviluppò nel Medioevo, anche se numerosi ritrovamenti archeologici fanno supporre che il territorio comunale fosse popolato sin dalla più remota antichità, prima dell’avvento dei romani, quando i piceni prima e i galli senoni poi si stanziarono nelle terre comprese tra Rimini e la valle del fiume Esino. Dopo essersi costituita libero comune, passò nel Quattrocento sotto il controllo dello Stato Pontificio; il succedersi delle lotte e dei contrasti tra le signorie locali ne determinò in seguito il passaggio dai Malatesta ai Piccolomini e da questi ai Della Rovere. Con la caduta del ducato di Urbino, retto dalla famiglia Della Rovere (XVII secolo), tornò alla Santa Sede, che la inserì nella delegazione di Urbino. Negli anni successivi subì il flagello di numerose carestie; nel corso del Settecento fu devastata dal passaggio delle truppe imperiali austriache sui territori pontifici e in seguito fu occupata dai francesi. Il toponimo è un composto del termine “monte” e di un nome di persona RADO, di origine longobarda. Sono pochi i monumenti che restano a testimoniarne la lunga storia: tra questi il più significativo è un imponente palazzo signorile seicentesco, la cui struttura include i resti di un castello eretto nel XV secolo.

Economia

Pur senza rinnegare le proprie tradizioni, la comunità comincia a mostrare una certa apertura verso il progresso: le tradizionali attività agricole, rivolte alla coltivazione di cereali, pomodori, uva, barbabietole e foraggi, si stanno contraendo a favore dell’industria, che impiega ormai la metà della popolazione attiva locale in alcune imprese, perlopiù di dimensioni artigianali, dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli, alla produzione di capi d’abbigliamento e calzature, alla raffinazione del petrolio e alla meccanica. Il terziario mantiene invece un ruolo secondario nella formazione del reddito, disponendo di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni, ma difettando di un’articolata rete di distribuzione nonché di strutture e servizi di utilità sociale di un qualche rilievo, al di fuori di quelli strettamente necessari alla comunità: sono presenti infatti gli ordinari uffici municipali e postali, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e la farmacia mentre mancano rilevanti strutture preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale. L’esiguità dell’apparato ricettivo, che non include strutture per il soggiorno, non favorisce l’opera di valorizzazione turistica di questi luoghi.

Relazioni

Immersa in un paesaggio rurale sereno e luminoso e dotata di una bella pineta, esercita un discreto richiamo su coloro che preferiscono trascorrere i periodi di vacanza all’insegna del riposo, della tranquillità e del contatto con la natura; le acque del fiume Cesano, che pullulano di carpe, tinche, anguille, cefali e spigole, offrono inoltre agli appassionati di pesca sportiva la possibilità di praticare il loro passatempo preferito. Le vie del centro storico si animano specialmente in occasione della pittoresca sagra della porchetta che si svolge ogni anno a maggio. La festa del Patrono San Paterniano si celebra la seconda domenica di ottobre, con solenni funzioni religiose e trattenimenti popolari.

Località

Casale, Casale B, Molino, Ponte Rio, San Bartolo, Val Superiore

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 43° 41' 49,36'' 43.69704444
  • Long 13° 5' 31,81'' 13.09216944
  • CAP 60010
  • Prefisso 071
  • Codice ISTAT 042028
  • Codice Catasto F593
  • Altitudine slm 161 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1897
  • Superficie 10.31 Km2
  • Densità 0,00 ab/Km2
  • Sismicità Zona
  • Alba 05:57
  • Tramonto 18:27
Contatti
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NomeIndirizzo
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