Descrizione

Centro montano, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza del settore industriale. I montemaggioresi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di sorgive, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.145 metri di quota. L'abitato è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico movimentato. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo palo è troncato: nella prima sezione, dorata, spiccano quattro fiamme rosse; la seconda, azzurra, racchiude sei gigli dorati. Nel secondo palo, d'argento, figurano sei gigli azzurri; il capo, partito d'argento e d'azzurro, reca una torre rossa e un leone dorato; il tutto è accompagnato da tre gigli dorati. Nella terza partizione, aurea, campeggiano, infine, sei palle: quella posta in capo –più grande– è azzurra, le rimanenti sono rosse.

Centro montano, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza del settore industriale. I montemaggioresi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di sorgive, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.145 metri di quota. L'abitato è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico movimentato. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo palo è troncato: nella prima sezione, dorata, spiccano quattro fiamme rosse; la seconda, azzurra, racchiude sei gigli dorati. Nel secondo palo, d'argento, figurano sei gigli azzurri; il capo, partito d'argento e d'azzurro, reca una torre rossa e un leone dorato; il tutto è accompagnato da tre gigli dorati. Nella terza partizione, aurea, campeggiano, infine, sei palle: quella posta in capo –più grande– è azzurra, le rimanenti sono rosse.

Storia

Dal latino MONS MAJOR, il toponimo è di palese significato, così come il determinante, aggiunto nel 1863, per caratterizzare una denominazione altrimenti troppo comune. La sua origine antica è testimoniata dai reperti archeologici romani della zona. I romani furono scacciati dagli arabi, i quali si preoccuparono dell'amministrazione del borgo per molto tempo. Le attestazioni documentate certe, anche se esigue, a proposito della costituzione del primo nucleo urbano, risalgono al periodo medioevale, e precisamente all'arrivo dei normanni in Sicilia. Ruggero I s'interessò della giurisdizione del borgo, impegnandosi nella costruzione di un monastero basiliano, per diffondere la cultura del proprio popolo. Le vicende storiche che contraddistinsero l'antico feudo sono prive di eventi e pagine memorabili; è noto che nel XVI secolo, l'amministrazione del casale fu gestita dalla nobile famiglia dei Migliaccio. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano menzione: la chiesa madre, dedicata a Sant'Agata, al cui interno è custodito un dipinto di Giuseppe Salerno; la parrocchiale del Crocifisso, la cui costruzione risale all'anno 1675; il palazzo del Principe di Baucina, edificato nel XIX secolo, in stile neoclassico; il Palazzo della famiglia Saeli, realizzato nel XX secolo.

Dal latino MONS MAJOR, il toponimo è di palese significato, così come il determinante, aggiunto nel 1863, per caratterizzare una denominazione altrimenti troppo comune. La sua origine antica è testimoniata dai reperti archeologici romani della zona. I romani furono scacciati dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>, i quali si preoccuparono dell'amministrazione del borgo per molto tempo. Le attestazioni documentate certe, anche se esigue, a proposito della costituzione del primo nucleo urbano, risalgono al periodo medioevale, e precisamente all'arrivo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a> in Sicilia. <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=RUGGEROI'>Ruggero I</a> s'interessò della giurisdizione del borgo, impegnandosi nella costruzione di un monastero basiliano, per diffondere la cultura del proprio popolo. Le vicende storiche che contraddistinsero l'antico feudo sono prive di eventi e pagine memorabili; è noto che nel XVI secolo, l'amministrazione del casale fu gestita dalla nobile famiglia dei Migliaccio. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano menzione: la chiesa madre, dedicata a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SANTAGATA'>Sant'Agata</a>, al cui interno è custodito un dipinto di Giuseppe Salerno; la parrocchiale del Crocifisso, la cui costruzione risale all'anno 1675; il palazzo del Principe di Baucina, edificato nel XIX secolo, in stile neoclassico; il Palazzo della famiglia Saeli, realizzato nel XX secolo.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, agrumeti e altri frutteti nonché con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: tessile, dei laterizi, della metallurgia e dell'edilizia. Interessante è l'artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione dei tessuti ricamati. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Associazione Storia e Ambiente il Ponte” e quella pubblica “Sant'Agata”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un campo sportivo. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: tessile, dei laterizi, della metallurgia e dell'edilizia. Interessante è l'artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione dei tessuti ricamati. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Associazione Storia e Ambiente il Ponte” e quella pubblica “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SANTAGATA'>Sant'Agata</a>”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un campo sportivo. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, si trova, tuttavia, in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente interessanti siti naturalistici nei dintorni. Per coloro che amano fare belle passeggiate nella natura, è possibile visitare la Riserva Bosco della Favara e Bosco Granza, tra sughere che si associano a roverelle, ornielli e lecci. Tra le manifestazioni si segnalano: il carnevale; la festa di San Giuseppe, a marzo; la festa del primo maggio e la festa dell'invenzione della Croce, a maggio; la festa dell'Assunta, ad agosto; la fiera del bestiame, a settembre; la sagra del fungo, a ottobre. La festa del Patrono, il Santissimo Crocifisso, si celebra il 14 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, si trova, tuttavia, in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente interessanti siti naturalistici nei dintorni. Per coloro che amano fare belle passeggiate nella natura, è possibile visitare la Riserva Bosco della Favara e Bosco Granza, tra sughere che si associano a roverelle, ornielli e lecci. Tra le manifestazioni si segnalano: il carnevale; la festa di San Giuseppe, a marzo; la festa del primo maggio e la festa dell'invenzione della Croce, a maggio; la festa dell'Assunta, ad agosto; la fiera del bestiame, a settembre; la sagra del fungo, a ottobre. La festa del Patrono, il Santissimo Crocifisso, si celebra il 14 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montemaggiore Belsito rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.