Descrizione

Comune sviluppatosi in epoca medioevale intorno a un castello, con un assetto economico agricolo-industriale. La popolazione dei montecatinesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato, si distribuisce anche nelle località di Ponteginori e Sassa e in numerose altre, come: Buriano, Casaglia, Gello, Miemo e Querceto. Il territorio comunale in parte collinare ed in parte, dove lo attraversa il fiume Cecina, pianeggiante. Un leone rampante, un monte a sei colline con una vasca sovrapposta e il giglio di Firenze sono i simboli raffigurati nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo. Nei monti e nel catino è evidente il riferimento al nome della comunità, mentre nel giglio, come nel leone, si ricorda il periodo della Repubblica fiorentina.  

Comune sviluppatosi in epoca medioevale intorno a un castello, con un assetto economico agricolo-industriale. La popolazione dei montecatinesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato, si distribuisce anche nelle località di Ponteginori e Sassa e in numerose altre, come: Buriano, Casaglia, Gello, Miemo e Querceto. Il territorio comunale in parte collinare ed in parte, dove lo attraversa il fiume Cecina, pianeggiante. Un leone rampante, un monte a sei colline con una vasca sovrapposta e il giglio di Firenze sono i simboli raffigurati nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo. Nei monti e nel catino è evidente il riferimento al nome della comunità, mentre nel giglio, come nel leone, si ricorda il periodo della Repubblica fiorentina.  

Storia

Le prime notizie sul nucleo originario del villaggio formatosi intorno al castello, che risalgono al sec. XII, si hanno sotto il nome di Villa Monte-Leone. In seguito fu sotto la giurisdizione dei vescovi di Volterra. Verso la metà del sec. XIV il vescovo Filippo Belforti ne cedette la proprietà alla propria famiglia, ma nel 1361 i fiorentini l'assegnarono al compartimento di Volterra fino al 1472, anno in cui passò direttamente sotto Firenze, per seguirne le sorti fino all'Unità d'Italia. È divenuta comune autonomo, come altri, nel 1774 con le riforme leopoldine. Poco significative le variazioni del territorio comunale: nel 1869 infatti perse una frazione, quella di Spedaletto, assegnata al comune di Lajatico, ma nel 1929 ha acquistato quella di Buriano, staccata da Volterra. Fra i monumenti storico-architettonici, nel centro storico si trovano il Palazzo Pretorio e la chiesa di San Biagio, a Querceto la pieve di San Giovanni Battista ed a Mieme il castello e la chiesa parrocchiale. Al giorno d'oggi l'evoluzione economica ha prodotto una trasformazione anche sociale e culturale, che però non ha intaccato completamente il preesistente tessuto rurale.  

Le prime notizie sul nucleo originario del villaggio formatosi intorno al castello, che risalgono al sec. XII, si hanno sotto il nome di Villa Monte-Leone. In seguito fu sotto la giurisdizione dei vescovi di Volterra. Verso la metà del sec. XIV il vescovo Filippo Belforti ne cedette la proprietà alla propria famiglia, ma nel 1361 i fiorentini l'assegnarono al compartimento di Volterra fino al 1472, anno in cui passò direttamente sotto Firenze, per seguirne le sorti fino all'Unità d'Italia. È divenuta comune autonomo, come altri, nel 1774 con le riforme leopoldine. Poco significative le variazioni del territorio comunale: nel 1869 infatti perse una frazione, quella di Spedaletto, assegnata al comune di Lajatico, ma nel 1929 ha acquistato quella di Buriano, staccata da Volterra. Fra i monumenti storico-architettonici, nel centro storico si trovano il Palazzo Pretorio e la chiesa di San Biagio, a Querceto la pieve di San Giovanni Battista ed a Mieme il castello e la chiesa parrocchiale. Al giorno d'oggi l'evoluzione economica ha prodotto una trasformazione anche sociale e culturale, che però non ha intaccato completamente il preesistente tessuto rurale.  

Economia

La mancanza di grandi complessi industriali ed il mantenuto legame con alcune forme di vita rurale consentono comunque lo scorrere di un'esistenza tranquilla, secondo ritmi pacati. L'attività agricola, in diminuzione negli ultimi anni, rappresenta ancora la principale fonte di reddito con le tradizionali coltivazioni di cerali, viti e olivi. Le manifatture lavorano i frutti della campagna ed il gesso, prodotto dell'industria estrattiva in forte calo ma pur sempre determinante nel complesso delle strutture produttive. I servizi locali sono nel complesso poco sviluppati: il sistema scolastico difetta degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; i servizi alberghieri e di ristorazione sono nella media ma mancano costruzioni per il tempo libero e le attività sportive. La tutela del patrimonio boschivo è affidata ad una stazione del Corpo forestale dello Stato e la sanità è presente con un ambulatorio e con un servizio di assistenza sociale.  

La mancanza di grandi complessi industriali ed il mantenuto legame con alcune forme di vita rurale consentono comunque lo scorrere di un'esistenza tranquilla, secondo ritmi pacati. L'attività agricola, in diminuzione negli ultimi anni, rappresenta ancora la principale fonte di reddito con le tradizionali coltivazioni di cerali, viti e olivi. Le manifatture lavorano i frutti della campagna ed il gesso, prodotto dell'industria estrattiva in forte calo ma pur sempre determinante nel complesso delle strutture produttive. I servizi locali sono nel complesso poco sviluppati: il sistema scolastico difetta degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; i servizi alberghieri e di ristorazione sono nella media ma mancano costruzioni per il tempo libero e le attività sportive. La tutela del patrimonio boschivo è affidata ad una stazione del Corpo forestale dello Stato e la sanità è presente con un ambulatorio e con un servizio di assistenza sociale.  

Relazioni

I rapporti con i centri vicini, poco rilevanti anche a causa degli spostamenti piuttosto difficoltosi; un qualche richiamo nei confronti dell'esterno viene esercitato ancora oggi dall'attività estrattiva e dalla lavorazione del gesso. Il turismo, di tipo occasionale, richiama visitatori alla ricerca di ritmi di vita pacati ed offre qualche occasione di aggregazione e di incontro nel corso di alcune manifestazioni popolari. L'ultima settimana di febbraio vi si svolge infatti il Carnevale dei Bambini; la terza settimana di aprile l'arrivo della stagione mite viene festeggiato attraverso la Festa della Primavera; in agosto vi si tiene un Palio delle Contrade e tra agosto e settembre, sia nel capoluogo comunale che in alcune frazioni, non mancano le tipiche fiere paesane. Querceto, borgo medioevale, è meta di turismo; sono valorizzati anche i numerosi castelli della zona. Il Patrono S. Biagio si festeggia il 3 febbraio.

I rapporti con i centri vicini, poco rilevanti anche a causa degli spostamenti piuttosto difficoltosi; un qualche richiamo nei confronti dell'esterno viene esercitato ancora oggi dall'attività estrattiva e dalla lavorazione del gesso. Il turismo, di tipo occasionale, richiama visitatori alla ricerca di ritmi di vita pacati ed offre qualche occasione di aggregazione e di incontro nel corso di alcune manifestazioni popolari. L'ultima settimana di febbraio vi si svolge infatti il Carnevale dei Bambini; la terza settimana di aprile l'arrivo della stagione mite viene festeggiato attraverso la Festa della Primavera; in agosto vi si tiene un Palio delle Contrade e tra agosto e settembre, sia nel capoluogo comunale che in alcune frazioni, non mancano le tipiche fiere paesane. Querceto, borgo medioevale, è meta di turismo; sono valorizzati anche i numerosi castelli della zona. Il Patrono S. Biagio si festeggia il 3 febbraio.

Località

Buriano, Casaglia, Ligia, Miemo, Ponteginori, Querceto, Sassa

Buriano, Casaglia, Ligia, Miemo, Ponteginori, Querceto, Sassa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montecatini Val di Cecina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.