Descrizione

"Comune sparso" di collina, dalle antichissime origini, rimasto fortemente ancorato alla tradizionali attività agricole, che costituiscono la sua unica risorsa economica. La comunità dei montecalvesi presenta un indice di vecchiaia da primato e si distribuisce in numerosi nuclei abitati oltre che in quello in cui ha sede il municipio: Bagarello, Carolo, Castelrotto, Cerchiara, Francia-Casella, Frenzo, Michelazza, Poggio-Pomenzo, Tromba e Versa. L'orografia del suo territorio è tipicamente collinare con sensibili variazioni altimetriche e con un profilo geometrico vario. A dispetto di quanto sembrerebbe indicare il toponimo, che rievoca l'immagine di una superficie collinare alquanto brulla, questa zona è particolarmente fertile e adatta alle coltivazioni. Una cornice paesaggistica molto amena fa da sfondo all'abitato, che ha conservato i tipici tratti del borgo medievale, grazie alla presenza del castello e alla contemporanea assenza di espansione edilizia.

"Comune sparso" di collina, dalle antichissime origini, rimasto fortemente ancorato alla tradizionali attività agricole, che costituiscono la sua unica risorsa economica. La comunità dei montecalvesi presenta un indice di vecchiaia da primato e si distribuisce in numerosi nuclei abitati oltre che in quello in cui ha sede il municipio: Bagarello, Carolo, Castelrotto, Cerchiara, Francia-Casella, Frenzo, Michelazza, Poggio-Pomenzo, Tromba e Versa. L'orografia del suo territorio è tipicamente collinare con sensibili variazioni altimetriche e con un profilo geometrico vario. A dispetto di quanto sembrerebbe indicare il toponimo, che rievoca l'immagine di una superficie collinare alquanto brulla, questa zona è particolarmente fertile e adatta alle coltivazioni. Una cornice paesaggistica molto amena fa da sfondo all'abitato, che ha conservato i tipici tratti del borgo medievale, grazie alla presenza del castello e alla contemporanea assenza di espansione edilizia.

Storia

Le sue origini, secondo alcuni studiosi, sarebbero anteriori all'occupazione romana e risalirebbero ai liguri. Non è chiara neppure l'origine del toponimo, da alcuni riportato al none CALVIUS e da altri al termine ligure "carul", derivante a sua volta dalla radice "car" o "cal", che significa monte; l'aggiunta "Versiggia" risale al 1863 e si richiama chiaramente alla presenza nella zona dell'omonimo torrente. Nel corso del Medioevo, dopo aver fatto parte del territorio piacentino, nel 1164 fu assegnata da Federico Barbarossa a Pavia. Ciò provocò aspre contese, che culminarono con la distruzione nel 1216 del suo castello da parte dei milanesi, alleati dei piacentini. Dopo essere stato ricostruito, il castello con il territorio circostante fu infeudato a vari nobili, pervenendo, nella prima metà del XV secolo, ai Beccaria, che ne conservarono il possesso fino al 1629. Acquistato poco dopo da nobili spagnoli, passò in seguito al conte Gerolamo Dal Pozzo, al quale subentrarono nel possesso del feudo la Camera Ducale, Barnaba Belcredi, i Pisani Dossi e il marchese Nicolò Brignole. Nel 1879 ne divenne proprietaria la famiglia Fiori. Tra i monumenti, oltre al castello, degna di nota è la settecentesca chiesa parrocchiale, intitolata a Sant'Alessandro.

Le sue origini, secondo alcuni studiosi, sarebbero anteriori all'occupazione romana e risalirebbero ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LIGURI'>liguri</a>. Non è chiara neppure l'origine del toponimo, da alcuni riportato al none CALVIUS e da altri al termine ligure "carul", derivante a sua volta dalla radice "car" o "cal", che significa monte; l'aggiunta "Versiggia" risale al 1863 e si richiama chiaramente alla presenza nella zona dell'omonimo torrente. Nel corso del Medioevo, dopo aver fatto parte del territorio piacentino, nel 1164 fu assegnata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> a Pavia. Ciò provocò aspre contese, che culminarono con la distruzione nel 1216 del suo castello da parte dei milanesi, alleati dei piacentini. Dopo essere stato ricostruito, il castello con il territorio circostante fu infeudato a vari nobili, pervenendo, nella prima metà del XV secolo, ai Beccaria, che ne conservarono il possesso fino al 1629. Acquistato poco dopo da nobili spagnoli, passò in seguito al conte Gerolamo Dal Pozzo, al quale subentrarono nel possesso del feudo la Camera Ducale, Barnaba Belcredi, i Pisani Dossi e il marchese Nicolò Brignole. Nel 1879 ne divenne proprietaria la famiglia Fiori. Tra i monumenti, oltre al castello, degna di nota è la settecentesca chiesa parrocchiale, intitolata a Sant'Alessandro.

Economia

Il quadro delle attività amministrative si compone soltanto dei servizi municipali e postali. L'economia locale si basa essenzialmente sull'agricoltura, praticata con successo, attraverso varie aziende agricole, anche grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno che si adattano a vari tipi di coltivazione a seconda dell'altitudine: nella zona più pianeggiante si coltivano cereali e frumento, mentre sulle pendici collinari si adagiano numerosi frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricava l'ottimo e abbondante vino tipico dell'area dell'Oltrepò. Accanto allo sfruttamento delle campagne si affianca una modesta attività zootecnica. Non si segnalano invece iniziative industriali degne di nota e alquanto modesta è anche l'attività del terziario, che si compone solamente di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque ad assecondare le principali richieste della comunità) e dei pochi servizi amministrativi e scolastici. Mancano importanti servizi sociali ma è possibile frequentare le classi dell'istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive assicurano anche il soggiorno mentre l'assenza di strutture sanitarie rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi di base. L'esigua consistenza numerica della popolazione giustifica l'assenza di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione, quali musei, biblioteche ed emittenti radiotelevisive.

Il quadro delle attività amministrative si compone soltanto dei servizi municipali e postali. L'economia locale si basa essenzialmente sull'agricoltura, praticata con successo, attraverso varie aziende agricole, anche grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno che si adattano a vari tipi di coltivazione a seconda dell'altitudine: nella zona più pianeggiante si coltivano cereali e frumento, mentre sulle pendici collinari si adagiano numerosi frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricava l'ottimo e abbondante vino tipico dell'area dell'Oltrepò. Accanto allo sfruttamento delle campagne si affianca una modesta attività zootecnica. Non si segnalano invece iniziative industriali degne di nota e alquanto modesta è anche l'attività del terziario, che si compone solamente di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque ad assecondare le principali richieste della comunità) e dei pochi servizi amministrativi e scolastici. Mancano importanti servizi sociali ma è possibile frequentare le classi dell'istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive assicurano anche il soggiorno mentre l'assenza di strutture sanitarie rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi di base. L'esigua consistenza numerica della popolazione giustifica l'assenza di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione, quali musei, biblioteche ed emittenti radiotelevisive.

Relazioni

L'agricoltura, benché rappresenti una fonte di reddito molto importante per la popolazione, non riesce da sola ad assorbire l'intera domanda di lavoro e ciò crea il tipico fenomeno del pendolarismo verso le aree più industrializzate, con le quali la località è in stretti rapporti quotidiani. Nel mese di agosto si svolge un'interessante manifestazione culturale e musicale che prende il nome di "concerto per Motecalvo", con una grande affluenza di persone provenienti anche dai comuni limitrofi. La festa del Patrono, Sant'Alessandro Martire, si svolge l'ultima domenica di agosto.

L'agricoltura, benché rappresenti una fonte di reddito molto importante per la popolazione, non riesce da sola ad assorbire l'intera domanda di lavoro e ciò crea il tipico fenomeno del pendolarismo verso le aree più industrializzate, con le quali la località è in stretti rapporti quotidiani. Nel mese di agosto si svolge un'interessante manifestazione culturale e musicale che prende il nome di "concerto per Motecalvo", con una grande affluenza di persone provenienti anche dai comuni limitrofi. La festa del Patrono, Sant'Alessandro Martire, si svolge l'ultima domenica di agosto.

Località

Bagarello, Carolo, Castelrotto, Cerchiara, Colombato, Crocetta, Francia-Casella, Michelazza, Poggio-Pornenzo, Tromba, Versa

Bagarello, Carolo, Castelrotto, Cerchiara, Colombato, Crocetta, Francia-Casella, Michelazza, Poggio-Pornenzo, Tromba, Versa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montecalvo Versiggia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.