Descrizione

Piccola comunità di montagna, di antiche origini, la cui economia si basa su modeste attività agricole, industriali e terziarie. I montebrunesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e le località Caprili, Cassinetta, Pianazzo, Pian della Cà, Sottoripa, Tartogni e Zeppado. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.288 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Piccola comunità di montagna, di antiche origini, la cui economia si basa su modeste attività agricole, industriali e terziarie. I montebrunesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e le località Caprili, Cassinetta, Pianazzo, Pian della Cà, Sottoripa, Tartogni e Zeppado. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.288 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Dotata di un castello già nel secolo XI, ha un toponimo composto dal termine latino MONS, inteso nel senso di ‘territorio montano a destinazione silvo-pastorale’ o di ‘luogo fortificato, adibito a difesa’, e dal nome Bruno, probabilmente di un suo feudatario. Dopo essere appartenuta ai Malaspina passò ai Fieschi, che ne conservarono il possesso fin verso la metà del Cinquecento. Infeudata in seguito ai Doria che, nella seconda metà del XVII secolo, ottennero anche il diritto di battere moneta, rimase a questa famiglia fino alla fine del Settecento, quando entrò a far parte dei domini di Genova. La storia successiva, in cui non si registrano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, annessi all’impero francese durante il periodo napoleonico e al regno di Sardegna col congresso di Vienna, del 1815. Tra i monumenti si può ammirare la chiesa parrocchiale dell’Assunta (Nostra Signora di Montebruno), costruita verso la fine del XV secolo; oggetto di più rifacimenti, contiene pregevoli opere d’arte.

Dotata di un castello già nel secolo XI, ha un toponimo composto dal termine latino MONS, inteso nel senso di ‘territorio montano a destinazione silvo-pastorale’ o di ‘luogo fortificato, adibito a difesa’, e dal nome Bruno, probabilmente di un suo feudatario. Dopo essere appartenuta ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MALASPINA'>Malaspina</a> passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FIESCHI'>Fieschi</a>, che ne conservarono il possesso fin verso la metà del Cinquecento. Infeudata in seguito ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=DORIA'>Doria</a> che, nella seconda metà del XVII secolo, ottennero anche il diritto di battere moneta, rimase a questa famiglia fino alla fine del Settecento, quando entrò a far parte dei domini di Genova. La storia successiva, in cui non si registrano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, annessi all’impero francese durante il periodo napoleonico e al regno di Sardegna col <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>, del 1815. Tra i monumenti si può ammirare la chiesa parrocchiale dell’Assunta (Nostra Signora di Montebruno), costruita verso la fine del XV secolo; oggetto di più rifacimenti, contiene pregevoli opere d’arte.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Comunità montana. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico non risulta molto fiorente: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata essenzialmente sulla produzione di cereali, ortaggi e foraggi, a causa delle caratteristiche del territorio, che non si presenta adatto a diversi tipi di coltivazione; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della fabbricazione di articoli in plastica. Modesto è anche il ruolo del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Mancano strutture sociali, sportive e ricreative di una certa rilevanza e scuole di ogni ordine e grado. Tra le strutture destinate all’arricchimento culturale si annoverano una biblioteca e il museo della cultura contadina dell’alta Val Trebbia. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Comunità montana. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico non risulta molto fiorente: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata essenzialmente sulla produzione di cereali, ortaggi e foraggi, a causa delle caratteristiche del territorio, che non si presenta adatto a diversi tipi di coltivazione; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della fabbricazione di articoli in plastica. Modesto è anche il ruolo del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Mancano strutture sociali, sportive e ricreative di una certa rilevanza e scuole di ogni ordine e grado. Tra le strutture destinate all’arricchimento culturale si annoverano una biblioteca e il museo della cultura contadina dell’alta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=VALTREBBIA'>Val Trebbia</a>. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

La tranquillità del luogo, l’aria salubre e le bellezze dell’ambiente naturale costituiscono valide risorse per incentivare la presenza turistica nella zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le vicine aree più sviluppate. I rapporti, in genere non rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono anche per motivi di studio e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti; tra questi meritano di essere citate: le fiere di merci varie e bestiame, che si svolgono nei mesi di agosto e settembre, e quella dei funghi, che ha luogo a novembre. La festa della Patrona, la Madonna Assunta di monte Bruno, viene celebrata l’8 settembre.

La tranquillità del luogo, l’aria salubre e le bellezze dell’ambiente naturale costituiscono valide risorse per incentivare la presenza turistica nella zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le vicine aree più sviluppate. I rapporti, in genere non rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono anche per motivi di studio e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti; tra questi meritano di essere citate: le fiere di merci varie e bestiame, che si svolgono nei mesi di agosto e settembre, e quella dei funghi, che ha luogo a novembre. La festa della Patrona, la Madonna Assunta di monte Bruno, viene celebrata l’8 settembre.

Località

Caprili, Cason da Basso, Cassinetta, Conio di Mezzo, Lunga, Pian della Ca', Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni, Zeppado

Caprili, Cason da Basso, Cassinetta, Conio di Mezzo, Lunga, Pian della Ca', Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni, Zeppado

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montebruno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.