Descrizione

Comune collinare, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I montebellesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si concentrano prevalentemente nel capoluogo comunale, che non fa registrare apprezzabili segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche le località di Borra, Cerreto, Costaiola Grande, Fogliarina, Genestrello, Molinara e Sgarbina, presenta un profilo lievemente ondulato, con quote comprese tra i 78 e i 230 metri. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è raffigurato un albero posto sulla sommità di un monte e accostato da due draghi posti l'uno di fronte all'altro in posizione rampante.

Comune collinare, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I montebellesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si concentrano prevalentemente nel capoluogo comunale, che non fa registrare apprezzabili segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche le località di Borra, Cerreto, Costaiola Grande, Fogliarina, Genestrello, Molinara e Sgarbina, presenta un profilo lievemente ondulato, con quote comprese tra i 78 e i 230 metri. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è raffigurato un albero posto sulla sommità di un monte e accostato da due draghi posti l'uno di fronte all'altro in posizione rampante.

Storia

La sua storia è stata caratterizzata, fin da tempi piuttosto antichi, da continui scontri. Dopo essere stata sotto l'influenza dei vescovi di Piacenza, nella seconda metà del XII secolo fu assegnata da Federico Barbarossa a Pavia, determinando non pochi contrasti tra le due città. A queste lotte seguirono quelle tra il Barbarossa e la famosa lega lombarda, e proprio nel suo castello, nel 1175, fu firmata una tregua tra l'imperatore e i comuni aderenti alla lega. Divenuta feudo dei Langosco, passò in seguito ai Visconti, i quali nel 1412 l'assegnarono ai Beccaria, che ne conservarono il possesso fino alla fine del XVI secolo. Questi passaggi di proprietà continuarono anche nel corso del '600: assegnata da Filippo III di Spagna a Oronzo Rodrigo de Mendoza, fu da questi ceduta a Machado da Silva, divenendo sul finire del secolo feudo di Paolo Spinola de Los Balbes. Tra gli eventi successivi vanno ricordate le due battaglie dell'800 che l'hanno resa famosa: la prima, del 9 giugno 1800, segnò la sconfitta delle truppe austriache ad opera di quelle napoleoniche, mentre la seconda, del 20 maggio 1859, vide una nuova vittoria sugli austriaci, questa volta ad opera dell'esercito franco-piemontese: a quest'ultima battaglia si richiama la seconda parte del toponimo. Tra i monumenti, oltre ai resti dell'antico castello, vanno citati la parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, i palazzi Dal Pozzo, Premoli e Bellisomi, le ville Pallavicino, Lomellini, De Ghislanzoni e Gloria-Serpi e il monumento-ossario che ricorda la battaglia del 1859.

La sua storia è stata caratterizzata, fin da tempi piuttosto antichi, da continui scontri. Dopo essere stata sotto l'influenza dei vescovi di Piacenza, nella seconda metà del XII secolo fu assegnata da Federico Barbarossa a Pavia, determinando non pochi contrasti tra le due città. A queste lotte seguirono quelle tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BARBAROSSA'>Barbarossa</a> e la famosa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LEGALOMBARDA'>lega lombarda</a>, e proprio nel suo castello, nel 1175, fu firmata una tregua tra l'imperatore e i comuni aderenti alla lega. Divenuta feudo dei Langosco, passò in seguito ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, i quali nel 1412 l'assegnarono ai Beccaria, che ne conservarono il possesso fino alla fine del XVI secolo. Questi passaggi di proprietà continuarono anche nel corso del '600: assegnata da Filippo III di Spagna a Oronzo Rodrigo de Mendoza, fu da questi ceduta a Machado da Silva, divenendo sul finire del secolo feudo di Paolo Spinola de Los Balbes. Tra gli eventi successivi vanno ricordate le due battaglie dell'800 che l'hanno resa famosa: la prima, del 9 giugno 1800, segnò la sconfitta delle truppe austriache ad opera di quelle napoleoniche, mentre la seconda, del 20 maggio 1859, vide una nuova vittoria sugli austriaci, questa volta ad opera dell'esercito franco-piemontese: a quest'ultima battaglia si richiama la seconda parte del toponimo. Tra i monumenti, oltre ai resti dell'antico castello, vanno citati la parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, i palazzi Dal Pozzo, Premoli e Bellisomi, le ville Pallavicino, Lomellini, De Ghislanzoni e Gloria-Serpi e il monumento-ossario che ricorda la battaglia del 1859.

Economia

Oltre agli uffici municipali e postali non se ne registrano altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. Il panorama economico appare abbastanza fiorente, grazie alla presenza di diverse attività discretamente sviluppate. La prima e anche la più praticata risulta senza dubbio l'agricoltura, particolarmente favorita dalle condizioni territoriali e climatiche della zona: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, che producono uve pregiate, utilizzate per la realizzazione di vini insigniti della denominazione di origine controllata ed esportati anche all'estero. Anche l'attività zootecnica rientra tra le occupazioni rurali ma si mostra poco sviluppata. Negli ultimi anni si è assistito all'affermarsi dell'industria, che ha sottratto molta forza lavoro alle campagne. Il comparto più sviluppato è senz'altro quello edile, seguito da quello metalmeccanico. Il terziario è costituito dalla rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare i bisogni primari della popolazione) e dall'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e l'attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali presenta un asilo nido ed un orfanotrofio; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono un discreto servizio di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Oltre agli uffici municipali e postali non se ne registrano altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. Il panorama economico appare abbastanza fiorente, grazie alla presenza di diverse attività discretamente sviluppate. La prima e anche la più praticata risulta senza dubbio l'agricoltura, particolarmente favorita dalle condizioni territoriali e climatiche della zona: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, che producono uve pregiate, utilizzate per la realizzazione di vini insigniti della denominazione di origine controllata ed esportati anche all'estero. Anche l'attività zootecnica rientra tra le occupazioni rurali ma si mostra poco sviluppata. Negli ultimi anni si è assistito all'affermarsi dell'industria, che ha sottratto molta forza lavoro alle campagne. Il comparto più sviluppato è senz'altro quello edile, seguito da quello metalmeccanico. Il terziario è costituito dalla rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare i bisogni primari della popolazione) e dall'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e l'attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali presenta un asilo nido ed un orfanotrofio; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono un discreto servizio di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur non essendo particolarmente frequentata da turisti, mancando elementi di forte richiamo, assicura buone possibilità agli abitanti di rimanere a lavorare sul posto e rappresenta addirittura un punto di riferimento, sotto il profilo occupazionale, per qualche lavoratore delle località limitrofe. I rapporti con queste ultime sono alquanto intensi anche per motivi legati alle attività commerciali, connesse alla produzione vinicola locale e alle iniziative industriali. La festa del Patrono, San Felicissimo, viene celebrata la prima domenica di ottobre.

Pur non essendo particolarmente frequentata da turisti, mancando elementi di forte richiamo, assicura buone possibilità agli abitanti di rimanere a lavorare sul posto e rappresenta addirittura un punto di riferimento, sotto il profilo occupazionale, per qualche lavoratore delle località limitrofe. I rapporti con queste ultime sono alquanto intensi anche per motivi legati alle attività commerciali, connesse alla produzione vinicola locale e alle iniziative industriali. La festa del Patrono, San Felicissimo, viene celebrata la prima domenica di ottobre.

Località

Borra, Ca' del Lupo, Cascina Nuova, Cerreto, Costaiola Grande, Fogliarina, Genestrello, Molinara, Montebello, Sgarbina

Borra, Ca' del Lupo, Cascina Nuova, Cerreto, Costaiola Grande, Fogliarina, Genestrello, Molinara, Montebello, Sgarbina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montebello della Battaglia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.