Descrizione

Comune montano di origine medievale, la cui economia si fonda sulle tradizionali attività rurali, in attesa della piena valorizzazione delle risorse naturalistiche locali. La comunità dei sangiovannesi, che presenta un elevato indice di vecchiaia, mostra una chiara tendenza alla dispersione: le case sparse sui fondi, infatti, sono più numerose di quelle concentrate nel capoluogo comunale, nelle località di Gallo e San Sebastiano nonché in alcuni aggregati urbani minori. L’aspetto medievale e l’originaria pianta ellittica dell’abitato, situato su uno sperone del monte Tancia, si presentano oggi notevolmente alterati, in conseguenza dei danni riportati dal patrimonio abitativo nel corso dei secoli e della recente espansione edilizia, che ha fatto proliferare le moderne costruzioni. I monti Tancia e Pizzuto, con la loro rigogliosa vegetazione di lecci, ornielli, querce, cerri e faggi, occupano la parte occidentale del comprensorio comunale e proiettano la loro ombra sui seminativi, sui filari di vite e sugli oliveti che prosperano sulle colline sottostanti. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato San Giovanni con un calice d’oro in mano.

Comune montano di origine medievale, la cui economia si fonda sulle tradizionali attività rurali, in attesa della piena valorizzazione delle risorse naturalistiche locali. La comunità dei sangiovannesi, che presenta un elevato indice di vecchiaia, mostra una chiara tendenza alla dispersione: le case sparse sui fondi, infatti, sono più numerose di quelle concentrate nel capoluogo comunale, nelle località di Gallo e San Sebastiano nonché in alcuni aggregati urbani minori. L’aspetto medievale e l’originaria pianta ellittica dell’abitato, situato su uno sperone del monte Tancia, si presentano oggi notevolmente alterati, in conseguenza dei danni riportati dal patrimonio abitativo nel corso dei secoli e della recente espansione edilizia, che ha fatto proliferare le moderne costruzioni. I monti Tancia e Pizzuto, con la loro rigogliosa vegetazione di lecci, ornielli, querce, cerri e faggi, occupano la parte occidentale del comprensorio comunale e proiettano la loro ombra sui seminativi, sui filari di vite e sugli oliveti che prosperano sulle colline sottostanti. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato San Giovanni con un calice d’oro in mano.

Storia

Venne probabilmente fondata tra il XII e il XIII secolo d.C. dagli abitanti di un vicino insediamento fortificato, sorto intorno al IX secolo sulle pendici del monte Tancia per scopi difensivi e strategici –dalla sua posizione, infatti, si dominava la strada che collegava la valle del fiume Tevere al territorio reatino–. Appartenne inizialmente ai domini dell’abbazia di Farfa poi, in seguito al declino della potente casa religiosa, causato dalla politica accentratrice della Santa Sede e dalle mire espansionistiche delle nobili famiglie romane, entrò a far parte dei possedimenti degli Orsini; nel 1604, quando Enrico Orsini morì senza eredi, venne incamerata dallo Stato Pontificio. Il toponimo, che è stato semplicemente San Giovanni fino al 1882, è un composto della parola “monte” e dell’agionimo. Il patrimonio storico-architettonico, pesantemente danneggiato nel Settecento da un violento terremoto, annovera la parrocchiale di San Giovanni Battista e la chiesa dedicata a San Sebastiano, contenenti entrambe pregevoli opere pittoriche; fuori dell’abitato si erge il santuario di San Michele Arcangelo mentre sul monte Tancia si possono ancora ammirare i suggestivi resti del castello fondato tra il 967 e il 975 d.C.

Venne probabilmente fondata tra il XII e il XIII secolo d.C. dagli abitanti di un vicino insediamento fortificato, sorto intorno al IX secolo sulle pendici del monte Tancia per scopi difensivi e strategici –dalla sua posizione, infatti, si dominava la strada che collegava la valle del fiume Tevere al territorio reatino–. Appartenne inizialmente ai domini dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a> poi, in seguito al declino della potente casa religiosa, causato dalla politica accentratrice della Santa Sede e dalle mire espansionistiche delle nobili famiglie romane, entrò a far parte dei possedimenti degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>; nel 1604, quando Enrico <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> morì senza eredi, venne incamerata dallo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=STATOPONTIFICIO'>Stato Pontificio</a>. Il toponimo, che è stato semplicemente San Giovanni fino al 1882, è un composto della parola “monte” e dell’agionimo. Il patrimonio storico-architettonico, pesantemente danneggiato nel Settecento da un violento terremoto, annovera la parrocchiale di San Giovanni Battista e la chiesa dedicata a San Sebastiano, contenenti entrambe pregevoli opere pittoriche; fuori dell’abitato si erge il santuario di San Michele Arcangelo mentre sul monte Tancia si possono ancora ammirare i suggestivi resti del castello fondato tra il 967 e il 975 d.C.

Economia

La comunità sangiovannese appare saldamente legata alle proprie tradizioni e conduce una vita assai tranquilla. Nell’ambito dell’economia locale non è trascurabile il peso delle attività rurali: dalla coltivazione della terra si ottengono cereali, patate, legumi, olive e uva da vino; sono largamente praticati, inoltre, le attività silvicole e l’allevamento di bovini, ovini, suini ed equini. Le poche iniziative imprenditoriali presenti riguardano il comparto industriale dell’edilizia, il commercio e in minor misura i servizi, che non includono né il credito né le assicurazioni. Il comune presenta diverse carenze infrastrutturali: possiede infatti soltanto gli ordinari uffici municipali e postali e scuole materne ed elementari; è privo di rilevanti strutture culturali e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, deve rivolgersi ai comuni limitrofi –sul posto, comunque, è presente la farmacia–; da potenziare, in vista della piena valorizzazione turistica del comprensorio comunale, l’apparato ricettivo, al momento completamente privo di strutture per il soggiorno.

La comunità sangiovannese appare saldamente legata alle proprie tradizioni e conduce una vita assai tranquilla. Nell’ambito dell’economia locale non è trascurabile il peso delle attività rurali: dalla coltivazione della terra si ottengono cereali, patate, legumi, olive e uva da vino; sono largamente praticati, inoltre, le attività silvicole e l’allevamento di bovini, ovini, suini ed equini. Le poche iniziative imprenditoriali presenti riguardano il comparto industriale dell’edilizia, il commercio e in minor misura i servizi, che non includono né il credito né le assicurazioni. Il comune presenta diverse carenze infrastrutturali: possiede infatti soltanto gli ordinari uffici municipali e postali e scuole materne ed elementari; è privo di rilevanti strutture culturali e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, deve rivolgersi ai comuni limitrofi –sul posto, comunque, è presente la farmacia–; da potenziare, in vista della piena valorizzazione turistica del comprensorio comunale, l’apparato ricettivo, al momento completamente privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

La vicinanza dei monti Pizzuto e Tancia, i più elevati della catena dei monti Sabini, offre agli amanti della natura la possibilità di compiere interessanti escursioni in un ambiente naturale suggestivo e ancora integro; dalla cima di monte Pizzuto, in particolare, si gode di un magnifico panorama, che spazia dai laghi reatini e dai massicci del Terminillo e del Gran Sasso, da un lato, al monte Soratte, alla catena dei Monti Cimini e alla valle del fiume Tevere dall’altro. La festa del Patrono San Giovanni si celebra il 27 dicembre.

La vicinanza dei monti Pizzuto e Tancia, i più elevati della catena dei monti Sabini, offre agli amanti della natura la possibilità di compiere interessanti escursioni in un ambiente naturale suggestivo e ancora integro; dalla cima di monte Pizzuto, in particolare, si gode di un magnifico panorama, che spazia dai laghi reatini e dai massicci del Terminillo e del Gran Sasso, da un lato, al monte Soratte, alla catena dei Monti Cimini e alla valle del fiume Tevere dall’altro. La festa del Patrono San Giovanni si celebra il 27 dicembre.

Località

Coi Santi, Gallo Monte Cavallo, La Moletta, Madonna Spineto, San Sebastiano, Villa Casale

Coi Santi, Gallo Monte Cavallo, La Moletta, Madonna Spineto, San Sebastiano, Villa Casale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monte San Giovanni in Sabina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.