Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I montaneresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in numerosissime case sparse; solo pochissimi risiedono nella località di Consovero, contigua a quelle omonime dei comuni di Morozzo e Sant’Albano Stura. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che partono da un minimo di 360 e arrivano a un massimo di 442 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da una fase di forte espansione edilizia, è posto su una terrazza; il suo andamento plano-altimetrico è tipico pianeggiante.

Comune di pianura, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I montaneresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in numerosissime case sparse; solo pochissimi risiedono nella località di Consovero, contigua a quelle omonime dei comuni di Morozzo e Sant’Albano Stura. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che partono da un minimo di 360 e arrivano a un massimo di 442 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da una fase di forte espansione edilizia, è posto su una terrazza; il suo andamento plano-altimetrico è tipico pianeggiante.

Storia

Il toponimo è documentato dal 1240 come “Montanera”, in alternanza a “Montaneria” e “Montanaria”. All’origine è da porsi l’aggettivo MONTANUS, unito al suffisso -ARIUS, attraverso un sintagma del tipo “(villa) montanaria”, intesa come ‘villaggio abitato da montanari’, probabilmente sede temporanea di margari. Il borgo compare nei documenti solo intorno al XIII secolo. Appartenne dapprima ai signori di Morozzo, poi entrò a far parte del distretto di Cuneo, rimanendovi fino al 1361. Occupata, nello stesso anno, da una compagnia di soldati di ventura inglesi, dopo la riconquista da parte dei cuneesi ne venne decretata la distruzione. Fu definitivamente ricostruita nel 1428 per iniziativa del comune di Cuneo; nel 1619 fu infeudata da Carlo Emanuele I di Savoia ad Antonio Ponte di Scarnafigi e quindi ai marchesi Ponzone d’Azeglio. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il castello, di antica proprietà dei Taparelli d’Azeglio, di cui resta visibile solo una parte; il santuario della Vergine Assunta, con un’interessante affresco quattrocentesco; la parrocchiale di Gesù trasfigurato, in forme neo-romaniche; infine, la confraternita di San Giovanni Battista, edificata nel 1799.

Il toponimo è documentato dal 1240 come “Montanera”, in alternanza a “Montaneria” e “Montanaria”. All’origine è da porsi l’aggettivo MONTANUS, unito al suffisso -ARIUS, attraverso un sintagma del tipo “(villa) montanaria”, intesa come ‘villaggio abitato da montanari’, probabilmente sede temporanea di margari. Il borgo compare nei documenti solo intorno al XIII secolo. Appartenne dapprima ai signori di Morozzo, poi entrò a far parte del distretto di Cuneo, rimanendovi fino al 1361. Occupata, nello stesso anno, da una compagnia di soldati di ventura inglesi, dopo la riconquista da parte dei cuneesi ne venne decretata la distruzione. Fu definitivamente ricostruita nel 1428 per iniziativa del comune di Cuneo; nel 1619 fu infeudata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEIDISAVOIA'>Carlo Emanuele I di Savoia</a> ad Antonio Ponte di Scarnafigi e quindi ai marchesi Ponzone d’Azeglio. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il castello, di antica proprietà dei Taparelli d’Azeglio, di cui resta visibile solo una parte; il santuario della Vergine Assunta, con un’interessante affresco quattrocentesco; la parrocchiale di Gesù trasfigurato, in forme neo-romaniche; infine, la confraternita di San Giovanni Battista, edificata nel 1799.

Economia

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Le tradizionali attività rurali rappresentano ancora una significativa fonte di reddito: la silvicoltura fornisce, oltre a grandi quantità di legname, prodotti pregiati come il tartufo e il fungo mentre l’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti della lavorazione e conservazione delle carni, della metallurgia, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, delle macchine per l’agricoltura e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Le tradizionali attività rurali rappresentano ancora una significativa fonte di reddito: la silvicoltura fornisce, oltre a grandi quantità di legname, prodotti pregiati come il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFO'>tartufo</a> e il fungo mentre l’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti della lavorazione e conservazione delle carni, della metallurgia, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, delle macchine per l’agricoltura e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all’assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Non si registrano significative manifestazioni culturali, religiose o ricreative, quelle che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Magno, si celebra la prima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all’assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Non si registrano significative manifestazioni culturali, religiose o ricreative, quelle che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Magno, si celebra la prima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Consovero

Consovero

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montanera rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.