Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta attività industriale. I montalenghesi, con un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato sorge sul pendio meridionale di un colle, che si ricollega a nord al crinale della Morena destra d’Ivrea, coperto da folti boschi di castagni.

Comune collinare, di origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta attività industriale. I montalenghesi, con un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato sorge sul pendio meridionale di un colle, che si ricollega a nord al crinale della Morena destra d’Ivrea, coperto da folti boschi di castagni.

Storia

In base agli studi effettuati sull’etimologia del toponimo, risulta chiaro che esso deriva dal sostantivo MONTEM, accostato sia al nome personale di lingua germanica “Al(l)o” che al suffisso -ING. L’attestazione documentata più remota, del 1156, propone la forma “Montalengo” che risulta essere inoltre, l’unico esito al singolare. Tra le varianti grafiche figurano “Montalenghe” del 1186 e “Muntalenghe” del 1233, che devono essere messe in relazione con il plurale “Al(l)lingas”. Il suo significato, dunque, secondo gli studiosi, è ‘monte occupato dai discendenti di Allo’. La sua attestazione è presente in un documento del XII secolo, nel quale risulta di proprietà dei signori di Castellamonte. Nell’anno 1339, fu distrutta dal capitano Malerba, mentre nel Quattrocento passò ai nobili della famiglia di Biandrate di San Giorgio e nel 1404 il feudo ottenne gli ordinamenti comunali. Durante il XIV secolo, la popolazione partecipò alla rivolta dei tuchini per ottenere la libertà dai poteri feudali, giustiziando il conte Giovanni di Montelenghe e sua moglie Margherita. Nel 1641 fu distrutta dai francesi. La sua storia successiva non si discosta da quella dei territori circostanti. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco: ne fa parte l’antico castello, la cui struttura originaria, risalente ai primi anni del Medioevo, è stata più volte rimaneggiata e ristrutturata. All’interno del giardino appartenente al castello, si trova un imponente albero di cedro, considerato il più grande del Canavese. Degna di nota per il suo valore artistico è anche la parrocchiale della Madonna della Grazie e dei Santi Pietro e Paolo, costruita nel 1760, al cui interno è possibile ammirare un dipinto del Gorini di Caluso.

In base agli studi effettuati sull’etimologia del toponimo, risulta chiaro che esso deriva dal sostantivo MONTEM, accostato sia al nome personale di lingua germanica “Al(l)o” che al suffisso -ING. L’attestazione documentata più remota, del 1156, propone la forma “Montalengo” che risulta essere inoltre, l’unico esito al singolare. Tra le varianti grafiche figurano “Montalenghe” del 1186 e “Muntalenghe” del 1233, che devono essere messe in relazione con il plurale “Al(l)lingas”. Il suo significato, dunque, secondo gli studiosi, è ‘monte occupato dai discendenti di Allo’. La sua attestazione è presente in un documento del XII secolo, nel quale risulta di proprietà dei signori di Castellamonte. Nell’anno 1339, fu distrutta dal capitano Malerba, mentre nel Quattrocento passò ai nobili della famiglia di Biandrate di San Giorgio e nel 1404 il feudo ottenne gli ordinamenti comunali. Durante il XIV secolo, la popolazione partecipò alla rivolta dei tuchini per ottenere la libertà dai poteri feudali, giustiziando il conte Giovanni di Montelenghe e sua moglie Margherita. Nel 1641 fu distrutta dai francesi. La sua storia successiva non si discosta da quella dei territori circostanti. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco: ne fa parte l’antico castello, la cui struttura originaria, risalente ai primi anni del Medioevo, è stata più volte rimaneggiata e ristrutturata. All’interno del giardino appartenente al castello, si trova un imponente albero di cedro, considerato il più grande del Canavese. Degna di nota per il suo valore artistico è anche la parrocchiale della Madonna della Grazie e dei Santi Pietro e Paolo, costruita nel 1760, al cui interno è possibile ammirare un dipinto del Gorini di Caluso.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini e caprini. L’industria è costituita da piccole e medie aziende che operano nei comparti: alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, di articoli in gomma e in plastica, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini e caprini. L’industria è costituita da piccole e medie aziende che operano nei comparti: alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, di articoli in gomma e in plastica, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni; interessante è il vicino Parco naturale del Lago di Candia caratterizzato da una ricca flora e avifauna. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni; interessante è il vicino Parco naturale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODICANDIA'>Lago di Candia</a> caratterizzato da una ricca flora e avifauna. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montalenghe rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.