Descrizione
Piccola comunità collinare, di origine medievale, ha un’economia fondata sulle tradizionali attività agricole. I montaldesi, aventi un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio, interessato da espansione edilizia, presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 185 a un massimo di 348 metri sul livello del mare. L’abitato, posto sul crinale che divide due corsi d’acqua, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta il castello di Montaldeo, rosso, munito di cinta di difesa; l’edificio è sormontato da un’aquila nera, raffigurata nell’atto di trattenere, tra gli artigli, due grappoli d’uva purpurei.
Storia
Il toponimo è attestato, dal 1224, come “Montaldellus”. Secondo alcuni studiosi potrebbe derivare tanto dalla voce ‘monte’ quanto dal derivato ‘montale’, accompagnati dal nome personale ALATHEUS o dalla voce DEO. Secondo altri deriva, invece, da MONS ALPHERIUS. Le sue origini risalgono al periodo medievale, precisamente all’anno 925, durante il quale i re Ugo e Lotario la resero oggetto di una donazione all’abbazia di San Marziano a Tortona. Tale atto venne confermato, dai papi Anastasio IV e Alessandro III, solo nel XII secolo, periodo in cui era governata dai marchesi di Parodi. Nel 1202 fu al centro di una nuova donazione: questa volta da parte dei marchesi di Gavi al comune di Genova, sebbene i suoi abitanti si fossero opposti patteggiando per il comune di Alessandria. Durante il XV secolo venne occupata dalle truppe di Francesco Sforza per conto del duca di Milano e concessa in podestà a Galeazzo Trotti, membro di una ricca famiglia di Alessandria. Questo passaggio comportò una serie di problemi per la popolazione del borgo che, esasperata dai soprusi del feudatario, si strinse in congiura e scatenò la rivolta. Ebbe dunque luogo la “strage dei Trotti”: in una mattina domenicale la folla uccise prima Cristoforo e suo figlio maggiore, poi il resto della famiglia. Fu Bartolomeo Spinola, combattente in Ovada contro gli stessi Trotti, che si recò nel borgo per impedire ulteriore spargimento di sangue. I congiurati vennero poi esiliati da Francesco Sforza. Tra le vestigia del passato figura il castello appartenuto ai Doria, noto per la leggendaria presenza del fantasma di una suora, Costanza Gentile, e per i numerosi strumenti di tortura, i tetri sotterranei e il labirinto di scalette testimoni di un’epoca di ferocia.
Economia
È sede di Pro Loco. L’agricoltura si basa sulla coltivazione di uva, utilizzata per la produzione di vini Doc e Docg, di cereali e foraggi. Accanto al lavoro dei campi è praticato anche l’allevamento di equini e bovini. Il settore economico secondario, poco sviluppato, è costituito da piccole imprese che operano nei comparti della lavorazione del legno e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solamente le classi materne. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è presente nemmeno il servizio farmaceutico.
Relazioni
Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.
Località
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montaldeo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 265
- Lat 44° 40' 0,84'' 44.66690000
- Long 8° 43' 47,12'' 8.72975556
- CAP 15060
- Prefisso 0143
- Codice ISTAT 006103
- Codice Catasto F403
- Altitudine slm 332 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2664 - Superficie 5.19 Km2
- Densità 51,06 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 04:47
- Tramonto 19:57
- Antonello Pestarino
- Via Ambrogio Doria, 93
- 15060 (AL) Piemonte
- montaldeo@cert.ruparpiemonte.it
- comunemontaldeo@libero.it
- www.comune.montaldeo.al.it
- 00413650060
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