Descrizione

Comune collinare, di antica origine, classificato “comune sparso” con sede in località Zolla, in cui alle attività agricole si affiancano quelle industriali. I monrupinesi, in gran parte di origine slovena, presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e sono in gran parte concentrati nelle località Fernetti e Rupingrande, oltre che, in minima parte, nel capoluogo comunale. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate e l’abitato ha il suggestivo andamento plano-altimetrico aspro, tipico delle colline carsiche.

Comune collinare, di antica origine, classificato “comune sparso” con sede in località Zolla, in cui alle attività agricole si affiancano quelle industriali. I monrupinesi, in gran parte di origine slovena, presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e sono in gran parte concentrati nelle località Fernetti e Rupingrande, oltre che, in minima parte, nel capoluogo comunale. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate e l’abitato ha il suggestivo andamento plano-altimetrico aspro, tipico delle colline carsiche.

Storia

Nata probabilmente per il controllo della via che collega la Baia di Trieste con la Valle del Vipacco, viene denominata Repno fino al Regio Decreto del 1923, quando assume il nome di Rupin Grande, per poi passare a quello attuale, adottato dal 1932, e derivante dall’adattamento del toponimo sloveno Repen Tabor. Repen designa il territorio e forse deriva dallo slavo “Rim” ‘Roma’, con allusione ai romani o comunque ai cristiani; “Tabor” indica un accampamento, che per le popolazioni cristiane di qualsiasi nazionalità costituì difesa dalle incursioni dei turchi. La sua rocca nasce come castelliere preistorico, tra l’età del bronzo e quella del ferro, per poi divenire CASTELLUM fortificato durante l’epoca romana; infine, nel XV secolo, con le invasioni turche, esso costituisce fortezza inespugnabile e rifugio sicuro per popolazione e bestiame. Risale ai secoli V-IV a.C. un elmo di bronzo, rinvenuto nel territorio, che presenta circa due centimetri di incrostazione di carbonato di calcio, mentre è del XV secolo la casa comunale, costruita all’interno della fortezza, accanto alla quale si trova la chiesa, del XVI secolo, dedicata alla Beata Vergine; al 1831, infine, risale l’ultima ristrutturazione della Casa carsica, in località Rupingrande, la cui struttura originaria è da riportare con ogni probabilità a duecento o trecento anni or sono.

Nata probabilmente per il controllo della via che collega la Baia di Trieste con la Valle del Vipacco, viene denominata Repno fino al Regio Decreto del 1923, quando assume il nome di Rupin Grande, per poi passare a quello attuale, adottato dal 1932, e derivante dall’adattamento del toponimo sloveno Repen Tabor. Repen designa il territorio e forse deriva dallo slavo “Rim” ‘Roma’, con allusione ai romani o comunque ai cristiani; “Tabor” indica un accampamento, che per le popolazioni cristiane di qualsiasi nazionalità costituì difesa dalle incursioni dei turchi. La sua rocca nasce come castelliere preistorico, tra l’età del bronzo e quella del ferro, per poi divenire CASTELLUM fortificato durante l’epoca romana; infine, nel XV secolo, con le invasioni turche, esso costituisce fortezza inespugnabile e rifugio sicuro per popolazione e bestiame. Risale ai secoli V-IV a.C. un elmo di bronzo, rinvenuto nel territorio, che presenta circa due centimetri di incrostazione di carbonato di calcio, mentre è del XV secolo la casa comunale, costruita all’interno della fortezza, accanto alla quale si trova la chiesa, del XVI secolo, dedicata alla Beata Vergine; al 1831, infine, risale l’ultima ristrutturazione della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=CASACARSICA'>Casa carsica</a>, in località Rupingrande, la cui struttura originaria è da riportare con ogni probabilità a duecento o trecento anni or sono.

Economia

Sono affidate al sindaco le questioni di pubblica sicurezza più urgenti, non essendovi sul posto una stazione dei carabinieri; per il resto, il comune è dotato dei consueti uffici municipali e postali. Principali fonti di reddito, oltre l’agricoltura (che si avvale della produzione di ortaggi e uve da vino), sono l’allevamento di bovini, suini, equini ed avicoli, nonché l’industria, sviluppata nei comparti edile e lattiero-caseario. Buona risulta la rete commerciale e fra i servizi prevalgono quelli delle agenzie di trasporto; completa il quadro delle attività del terziario la presenza del servizio bancario. Se mancano mezzi per la diffusione della cultura, quali emittenti radio-televisive o testate locali, non più felice risulta la situazione che riguarda le strutture sociali, totalmente assenti. Le strutture scolastiche presenti, scuole materne ed elementari, sono insufficienti: non consentono, infatti, il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. La popolazione non dispone di strutture per l’approfondimento culturale, quali bilbioteche ed emeroteche ma offre ai visitatori la possibilità di conoscere ed apprezzare la cultura carsica, per la presenza di un museo etnologico, la Casa carsica, dove sono esposti elementi tipici del folclore e della cultura del luogo. Sufficienti risultano le strutture ricettive: assicurano la ristorazione e il soggiorno. È pure garantito il servizio farmaceutico.

Sono affidate al sindaco le questioni di pubblica sicurezza più urgenti, non essendovi sul posto una stazione dei carabinieri; per il resto, il comune è dotato dei consueti uffici municipali e postali. Principali fonti di reddito, oltre l’agricoltura (che si avvale della produzione di ortaggi e uve da vino), sono l’allevamento di bovini, suini, equini ed avicoli, nonché l’industria, sviluppata nei comparti edile e lattiero-caseario. Buona risulta la rete commerciale e fra i servizi prevalgono quelli delle agenzie di trasporto; completa il quadro delle attività del terziario la presenza del servizio bancario. Se mancano mezzi per la diffusione della cultura, quali emittenti radio-televisive o testate locali, non più felice risulta la situazione che riguarda le strutture sociali, totalmente assenti. Le strutture scolastiche presenti, scuole materne ed elementari, sono insufficienti: non consentono, infatti, il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. La popolazione non dispone di strutture per l’approfondimento culturale, quali bilbioteche ed emeroteche ma offre ai visitatori la possibilità di conoscere ed apprezzare la cultura carsica, per la presenza di un museo etnologico, la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=CASACARSICA'>Casa carsica</a>, dove sono esposti elementi tipici del folclore e della cultura del luogo. Sufficienti risultano le strutture ricettive: assicurano la ristorazione e il soggiorno. È pure garantito il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene poco frequentata per lavoro, offre occasioni di frequentazione turistica. I rapporti con il circondario risultano non rilevanti, se si eccettuano quelli derivanti dalla necessità di usufruire delle strutture non presenti sul posto. La tendenza centrifuga, però, potrebbe invertire senso, grazie all’intraprendenza della popolazione; questa cerca di conservare le proprie tradizioni, attraverso il recupero delle origini, facendone anche motivo di richiamo turistico: è il caso della festa delle Nozze carsiche. Un altro appuntamento si tiene, invece, annualmente in località Rupingrande, la seconda domenica del mese di luglio: è la mostra del Terrano, vino rosso del Carso, con marchio doc. Si organizzano, poi, mostre d’arte, incontri culturali e concerti, tutti nella Casa carsica. La festa del Santo Patrono, Rocco, si celebra il 16 agosto.

Sebbene poco frequentata per lavoro, offre occasioni di frequentazione turistica. I rapporti con il circondario risultano non rilevanti, se si eccettuano quelli derivanti dalla necessità di usufruire delle strutture non presenti sul posto. La tendenza centrifuga, però, potrebbe invertire senso, grazie all’intraprendenza della popolazione; questa cerca di conservare le proprie tradizioni, attraverso il recupero delle origini, facendone anche motivo di richiamo turistico: è il caso della festa delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=NOZZECARSICHE'>Nozze carsiche</a>. Un altro appuntamento si tiene, invece, annualmente in località Rupingrande, la seconda domenica del mese di luglio: è la mostra del Terrano, vino rosso del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=CARSO'>Carso</a>, con marchio doc. Si organizzano, poi, mostre d’arte, incontri culturali e concerti, tutti nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=CASACARSICA'>Casa carsica</a>. La festa del Santo Patrono, Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Fernetti, Rupingrande, Zolla

Fernetti, Rupingrande, Zolla

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monrupino-Repentabor rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.