Descrizione

Piccola comunità classificata “comune sparso” con sede in Monchiero Borgonuovo; di origine incerta, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali. La comunità dei monchieresi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuisce tra il capoluogo comunale, pochi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato collinare, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L'abitato è in posizione elevata e si caratterizza per le antiche case strette intorno al santuario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, due monti verdi (uno di essi è attraversato da due fronde di alloro decussate), accostati, in un cantone del capo, da un sole raggiante d'oro.

Piccola comunità classificata “comune sparso” con sede in Monchiero Borgonuovo; di origine incerta, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali. La comunità dei monchieresi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuisce tra il capoluogo comunale, pochi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato collinare, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L'abitato è in posizione elevata e si caratterizza per le antiche case strette intorno al santuario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, due monti verdi (uno di essi è attraversato da due fronde di alloro decussate), accostati, in un cantone del capo, da un sole raggiante d'oro.

Storia

Il toponimo, secondo qualche studioso, è composto dal sostantivo MONS e dall'aggettivo CLARUS, nel valore di ‘spoglio d'alberi'. Le prime attestazioni, rappresentate da “Monte Claro”, poi “Monteclario” e “Monteclerius”, indicano ancora palesemente l'etimo. Poche sono le notizie storiche sulle prime vicende del borgo e incerte sono anche le sue origini. Si sa che fece parte del marchesato di Monforte; sin dal XII secolo era munita di una rocca e di valide fortificazioni, le quali furono demolite nel 1257. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di rilievo: degno di nota è il santuario della Madonna del Rosario, in stile barocco, costruito nel Settecento con grande sacrificio dei monchieresi. Si racconta, infatti, che la statua della Madonna, costruita a Torino, venne portata a spalla, per trentacinque chilometri, dai contadini del luogo, i quali meritarono i miracoli che da quel giorno recarono sollievo al loro lavoro. Questo fatto contribuì a richiamare fedeli da ogni parte, tanto che il santuario divenne meta di processioni e sede di confraternite. Tra gli edifici religiosi da menzionare è, infine, la chiesa dei Battuti, risalente al Settecento, successivamente trasformata in una galleria d'arte, al cui interno custodisce le opere del pittore che l'ha restaurata.

Il toponimo, secondo qualche studioso, è composto dal sostantivo MONS e dall'aggettivo CLARUS, nel valore di ‘spoglio d'alberi'. Le prime attestazioni, rappresentate da “Monte Claro”, poi “Monteclario” e “Monteclerius”, indicano ancora palesemente l'etimo. Poche sono le notizie storiche sulle prime vicende del borgo e incerte sono anche le sue origini. Si sa che fece parte del marchesato di Monforte; sin dal XII secolo era munita di una rocca e di valide fortificazioni, le quali furono demolite nel 1257. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di rilievo: degno di nota è il santuario della Madonna del Rosario, in stile barocco, costruito nel Settecento con grande sacrificio dei monchieresi. Si racconta, infatti, che la statua della Madonna, costruita a Torino, venne portata a spalla, per trentacinque chilometri, dai contadini del luogo, i quali meritarono i miracoli che da quel giorno recarono sollievo al loro lavoro. Questo fatto contribuì a richiamare fedeli da ogni parte, tanto che il santuario divenne meta di processioni e sede di confraternite. Tra gli edifici religiosi da menzionare è, infine, la chiesa dei Battuti, risalente al Settecento, successivamente trasformata in una galleria d'arte, al cui interno custodisce le opere del pittore che l'ha restaurata.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vini Doc) e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole aziende che operano nei comparti alimentare (bevande), della lavorazione del legno, della metallurgia, della meccanica e della carrozzeria per autoveicoli, mentre fa registrare un cospicuo numero di imprese edili. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità; va però segnalata un'agenzia assicurativa. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l'istruzione elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vini Doc) e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole aziende che operano nei comparti alimentare (bevande), della lavorazione del legno, della metallurgia, della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a> e della carrozzeria per autoveicoli, mentre fa registrare un cospicuo numero di imprese edili. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità; va però segnalata un'agenzia assicurativa. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l'istruzione elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ricercate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti tipici della zona, tra cui i famosi vini Nebbiolo, Barbera e Dolcetto d'Alba, di godere dell'aria salubre e di una suggestiva cornice paesaggistica effettuando interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Fedele, si celebra il 24 aprile; i festeggiamenti avvengono la settimana dopo la Pasqua.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ricercate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti tipici della zona, tra cui i famosi vini Nebbiolo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTODALBA'>Dolcetto d'Alba</a>, di godere dell'aria salubre e di una suggestiva cornice paesaggistica effettuando interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Fedele, si celebra il 24 aprile; i festeggiamenti avvengono la settimana dopo la Pasqua.

Località

Monchiero Alto, Monchiero Borgonuovo

Monchiero Alto, Monchiero Borgonuovo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monchiero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.