Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia basata essenzialmente sulle attività agricole. I moncestinesi, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vivono principalmente nel capoluogo comunale e in località Seminenga; il resto degli abitanti si divide tra la località Piagera (contigua al comune di Gabiano Monferrato), alcuni aggregati urbani minori e un esiguo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 139 a un massimo di 357 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge sulla sommità di un colle, in posizione panoramica sul Po e sulla pianura vercellese; presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, “inquartato”, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo dorato del primo campo si rappresenta un’aquila nera; la seconda sezione, smaltata d’azzurro, racchiude un grappolo d’uva purpureo; nel terzo campo, trinciato, sono raffigurati, in banda, tre bisanti d’argento su sfondo rosso e tre tortelli rossi in campo argentato; nel quarto riquadro, infine, spiccano cinque bande rosse su fondo dorato.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia basata essenzialmente sulle attività agricole. I moncestinesi, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, vivono principalmente nel capoluogo comunale e in località Seminenga; il resto degli abitanti si divide tra la località Piagera (contigua al comune di Gabiano Monferrato), alcuni aggregati urbani minori e un esiguo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 139 a un massimo di 357 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge sulla sommità di un colle, in posizione panoramica sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a> e sulla pianura vercellese; presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, “inquartato”, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo dorato del primo campo si rappresenta un’aquila nera; la seconda sezione, smaltata d’azzurro, racchiude un grappolo d’uva purpureo; nel terzo campo, trinciato, sono raffigurati, in banda, tre bisanti d’argento su sfondo rosso e tre tortelli rossi in campo argentato; nel quarto riquadro, infine, spiccano cinque bande rosse su fondo dorato.

Storia

La sua denominazione, attestata a partire dal 1349, è documentata attraverso le forme di “Moncestinus” e “Moncexinus”, derivanti, molto probabilmente, dalla voce botanica di CISTUS SELVIFOLIUS. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Appartenne per molti secoli ai marchesi del Monferrato i quali la concessero, come feudo con titolo comitale, alla signoria dei Miroglio del vicino comune di Villamiroglio. Seguì strettamente le vicende delle signorie locali, finché non venne inglobata nei possedimenti dei Savoia, come prescritto dal trattato di Vienna del 1703. Tra le sue vestigia monumentali degne di note figurano: i resti del castello costruito dalla famiglia dei Miroglio; la villa del carretto di Moncrivello, posta a ridosso dei ruderi del castello; il palazzo Barilis, oggi sede del municipio; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, edificata a partire dal 1763.

La sua denominazione, attestata a partire dal 1349, è documentata attraverso le forme di “Moncestinus” e “Moncexinus”, derivanti, molto probabilmente, dalla voce botanica di CISTUS SELVIFOLIUS. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Appartenne per molti secoli ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a> i quali la concessero, come feudo con titolo comitale, alla signoria dei Miroglio del vicino comune di Villamiroglio. Seguì strettamente le vicende delle signorie locali, finché non venne inglobata nei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, come prescritto dal trattato di Vienna del 1703. Tra le sue vestigia monumentali degne di note figurano: i resti del castello costruito dalla famiglia dei Miroglio; la villa del carretto di Moncrivello, posta a ridosso dei ruderi del castello; il palazzo Barilis, oggi sede del municipio; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, edificata a partire dal 1763.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il settore primario, su cui si fonda sostanzialmente tutta l’economia locale, è presente con la coltivazione di ortaggi, cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano solamente nei comparti dell’edilizia e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario manca ogni tipo di struttura. Per lo sport e il tempo libero è presente un centro ippico.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Il settore primario, su cui si fonda sostanzialmente tutta l’economia locale, è presente con la coltivazione di ortaggi, cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano solamente nei comparti dell’edilizia e della lavorazione del legno. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario manca ogni tipo di struttura. Per lo sport e il tempo libero è presente un centro ippico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le diverse manifestazioni che si tengono annualmente si segnalano: a febbraio, la fagiolata di carnevale, caratterizzata dalla degustazione di fagioli e salamini, con pesca di beneficenza e, ad aprile, la sagra del salamino, accompagnata da una mostra di minerali e da proiezioni di diapositive. La festa patronale, in onore di Santa Maria Assunta, si celebra il 15 agosto.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le diverse manifestazioni che si tengono annualmente si segnalano: a febbraio, la fagiolata di carnevale, caratterizzata dalla degustazione di fagioli e salamini, con pesca di beneficenza e, ad aprile, la sagra del salamino, accompagnata da una mostra di minerali e da proiezioni di diapositive. La festa patronale, in onore di Santa Maria Assunta, si celebra il 15 agosto.

Località

Cignaretto, Coggia, Coggietta, Ganoia, Piagera, Seminenga

Cignaretto, Coggia, Coggietta, Ganoia, Piagera, Seminenga

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Moncestino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.