Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e turistiche. I monasterolesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, vivono nel capoluogo comunale e nelle località di Brione -contigua alla località Centro Casazza del comune omonimo- Moj -contigua alla località di San Felice del comune di Endine Gaiano- e Legner. Il territorio, che si affaccia sulle acque del lago di Endine (diviso con i comuni di Ranzanico, Spinone al Lago ed Endine Gaiano), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è ricco di prati e di rive cosparsi di pioppi e di salici. L'abitato, interessato da una evidente espansione edilizia, si trova lungo la Valle Cavallina. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1968, raffigura, in campo argentato, una torre rossa merlata, poggiata su un terreno verde.

Comune di montagna, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e turistiche. I monasterolesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, vivono nel capoluogo comunale e nelle località di Brione -contigua alla località Centro Casazza del comune omonimo- Moj -contigua alla località di San Felice del comune di Endine Gaiano- e Legner. Il territorio, che si affaccia sulle acque del lago di Endine (diviso con i comuni di Ranzanico, Spinone al Lago ed Endine Gaiano), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è ricco di prati e di rive cosparsi di pioppi e di salici. L'abitato, interessato da una evidente espansione edilizia, si trova lungo la Valle Cavallina. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1968, raffigura, in campo argentato, una torre rossa merlata, poggiata su un terreno verde.

Storia

La denominazione del comune è dovuta a due costruzioni sorte in epoca antichissima, un monastero e un castello, intorno alle quali ruotava la sua vita. Durante gli scavi effettuati negli anni Ottanta del XX secolo per l'edificazione di una casa di riposo sono emersi ruderi appartenenti al monastero. Gli storici sono in disaccordo sul periodo cui far risalire la distruzione di quest'ultimo. Secondo alcuni, tra cui uno storico del luogo, tale Antonio Giovanni Novati, il convento è stato demolito da una tribù guerriera longobarda alla fine del Cinquecento; secondo altri, invece, ciò è accaduto sul finire del Settecento. Le vicende successive sono quelle comuni a tutta la zona, improntate dallo scontro tra Milano e Venezia nonché dalla supremazia di quest'ultima e dalla successiva soggezione all'Austria, fino all'inclusione nell'Italia unificata, dopo il Risorgimento. Nel patrimonio storico e paesaggistico elemento di spicco è il castello che, sorto insieme ad altre fortezze (quella di Trescore e quella di Bianzano), è diventato dapprima residenza agreste e poi, nella prima metà del 1900, una dimora, ricercata e ambita per la sua amenità. Di particolare importanza per l'architettura sacra è la chiesa del S. Salvatore: costruita nel 1200 e sconsacrata dal vescovo Cornaro per essere stata il luogo dove era stato accoltellato e ucciso il parroco, è stata riedificata nel Seicento e ristrutturata, infine, nel Novecento con affreschi, mosaici, dipinti e statue.

La denominazione del comune è dovuta a due costruzioni sorte in epoca antichissima, un monastero e un castello, intorno alle quali ruotava la sua vita. Durante gli scavi effettuati negli anni Ottanta del XX secolo per l'edificazione di una casa di riposo sono emersi ruderi appartenenti al monastero. Gli storici sono in disaccordo sul periodo cui far risalire la distruzione di quest'ultimo. Secondo alcuni, tra cui uno storico del luogo, tale Antonio Giovanni Novati, il convento è stato demolito da una tribù guerriera <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> alla fine del Cinquecento; secondo altri, invece, ciò è accaduto sul finire del Settecento. Le vicende successive sono quelle comuni a tutta la zona, improntate dallo scontro tra Milano e Venezia nonché dalla supremazia di quest'ultima e dalla successiva soggezione all'Austria, fino all'inclusione nell'Italia unificata, dopo il Risorgimento. Nel patrimonio storico e paesaggistico elemento di spicco è il castello che, sorto insieme ad altre fortezze (quella di Trescore e quella di Bianzano), è diventato dapprima residenza agreste e poi, nella prima metà del 1900, una dimora, ricercata e ambita per la sua amenità. Di particolare importanza per l'architettura sacra è la chiesa del S. Salvatore: costruita nel 1200 e sconsacrata dal vescovo Cornaro per essere stata il luogo dove era stato accoltellato e ucciso il parroco, è stata riedificata nel Seicento e ristrutturata, infine, nel Novecento con affreschi, mosaici, dipinti e statue.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. I monasterolesi vivono dei prodotti agricoli (cereali e frutta) e del lavoro offerto dalle piccole imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile e metalmeccanico. La rete commerciale, soddisfacente per i bisogni della comunità, completa il quadro delle attività terziarie. Tra i servizi pubblici presenti sul posto si registrano una casa di riposo e la Pro Loco; mancano strutture destinate all'arricchimento culturale e strutture sportive e per il tempo libero. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria, per cui gli abitanti si abituano fin da piccoli al fenomeno del pendolarismo anche per accedere al grado di studio obbligatorio o a quelli più elevati. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a spostarsi anche per i servizi di base.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. I monasterolesi vivono dei prodotti agricoli (cereali e frutta) e del lavoro offerto dalle piccole imprese industriali e artigianali operanti nei comparti tessile e metalmeccanico. La rete commerciale, soddisfacente per i bisogni della comunità, completa il quadro delle attività terziarie. Tra i servizi pubblici presenti sul posto si registrano una casa di riposo e la Pro Loco; mancano strutture destinate all'arricchimento culturale e strutture sportive e per il tempo libero. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria, per cui gli abitanti si abituano fin da piccoli al fenomeno del pendolarismo anche per accedere al grado di studio obbligatorio o a quelli più elevati. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a spostarsi anche per i servizi di base.

Relazioni

Può essere certo considerata una meta turistica sia durante la stagione invernale che durante quella estiva e vive rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge, oltre che per l'istruzione secondaria, anche per il commercio, il lavoro o per l'espletamento di pratiche burocratico-amministrative, aiutata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura, dovuta alla pratica oltremodo diffusa dello sci a Colli di San Fermo e al fatto di essere un soggiorno lacuale molto richiesto. Si celebrano: la sagra dell'alborella a giugno; il palio del lago di Endine con la festa del windsurf a luglio; la festa della montagna ad agosto a Colli di San Fermo; la sagra delle caldarroste ad ottobre. La festa del Patrono, S. Salvatore, si celebra il 12 agosto ed è animata da concerti musicali e da giochi.

Può essere certo considerata una meta turistica sia durante la stagione invernale che durante quella estiva e vive rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge, oltre che per l'istruzione secondaria, anche per il commercio, il lavoro o per l'espletamento di pratiche burocratico-amministrative, aiutata da un sistema di collegamenti valido e soddisfacente. Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura, dovuta alla pratica oltremodo diffusa dello sci a Colli di San Fermo e al fatto di essere un soggiorno lacuale molto richiesto. Si celebrano: la sagra dell'alborella a giugno; il palio del lago di Endine con la festa del windsurf a luglio; la festa della montagna ad agosto a Colli di San Fermo; la sagra delle caldarroste ad ottobre. La festa del Patrono, S. Salvatore, si celebra il 12 agosto ed è animata da concerti musicali e da giochi.

Località

Brione, Lago di Endine, Moj, Monasterolo

Brione, Lago di Endine, Moj, Monasterolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monasterolo del Castello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.