Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia fondata sull’agricoltura, soprattutto vitivinicola, affiancata da un crescente sviluppo del terziario. La maggior parte dei mombellesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra le località Casalino, Gaminella (contigua al comune di Cerrina Monferrato), Pozzengo, alcuni aggregati urbani minori, nonché un discreto numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 144 a un massimo di 379 metri sul livello del mare. L’abitato è posto su una dorsale collinare che digrada, a sud, verso il torrente Stura. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un monte a sei cime, verde, accompagnato da due torri merlate, rosse; sullo sfondo rosso del capo, a punta, spicca un corno da caccia, d’oro.

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia fondata sull’agricoltura, soprattutto vitivinicola, affiancata da un crescente sviluppo del terziario. La maggior parte dei mombellesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra le località Casalino, Gaminella (contigua al comune di Cerrina Monferrato), Pozzengo, alcuni aggregati urbani minori, nonché un discreto numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 144 a un massimo di 379 metri sul livello del mare. L’abitato è posto su una dorsale collinare che digrada, a sud, verso il torrente Stura. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un monte a sei cime, verde, accompagnato da due torri merlate, rosse; sullo sfondo rosso del capo, a punta, spicca un corno da caccia, d’oro.

Storia

La sua denominazione, in origine MONS BELLUS, è documentata a partire dal 1148. Le forme attestate sono quelle di “Mombellus”, “Montis Belli”, “Monbellus” (in cui si ha la semplificazione del nesso “ns”), “Mombel” (che presenta la caduta dell’atona finale) e “Munbellus” (che riflette la parlata dialettale nella chiusura in “u” di “o” seguita da nasale). Sorta in età longobarda, appartenne per molti secoli ai marchesi del Monferrato, insediati nel bellissimo palazzo, oggi andato perduto insieme alla cinta muraria, posto sull’antica rocca. In seguito venne ceduto, in qualità di feudo con titolo marchionale, alla famiglia dei Guerrieri di Mantova. Tra le vestigia del suo passato, per il loro valore artistico sono degne di nota: la casa del Petrorio, con un porticato del XIV secolo; la parrocchiale di San Pietro Apostolo, costruita nel XVIII secolo e ristrutturata nel 1844, conservante al suo interno quadri del Moncalvo e un battistero del ‘400; la chiesa di San Sebastiano, in stile barocco, sorta sulle rovine di una chiesa romanica del 1200; una masseria del 1700, con annessa chiesa; il monumento del Partigiano, eretto in ricordo dell’attività di quanti combatterono e caddero per la libertà nazionale; il santuario di San Gottardo, del XVII secolo; un antico castello in località Casalino.

La sua denominazione, in origine MONS BELLUS, è documentata a partire dal 1148. Le forme attestate sono quelle di “Mombellus”, “Montis Belli”, “Monbellus” (in cui si ha la semplificazione del nesso “ns”), “Mombel” (che presenta la caduta dell’atona finale) e “Munbellus” (che riflette la parlata dialettale nella chiusura in “u” di “o” seguita da nasale). Sorta in età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, appartenne per molti secoli ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>, insediati nel bellissimo palazzo, oggi andato perduto insieme alla cinta muraria, posto sull’antica rocca. In seguito venne ceduto, in qualità di feudo con titolo marchionale, alla famiglia dei Guerrieri di Mantova. Tra le vestigia del suo passato, per il loro valore artistico sono degne di nota: la casa del Petrorio, con un porticato del XIV secolo; la parrocchiale di San Pietro Apostolo, costruita nel XVIII secolo e ristrutturata nel 1844, conservante al suo interno quadri del Moncalvo e un battistero del ‘400; la chiesa di San Sebastiano, in stile barocco, sorta sulle rovine di una chiesa romanica del 1200; una masseria del 1700, con annessa chiesa; il monumento del Partigiano, eretto in ricordo dell’attività di quanti combatterono e caddero per la libertà nazionale; il santuario di San Gottardo, del XVII secolo; un antico castello in località Casalino.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. L’attività agricola è specializzata nella coltivazione della vite (vi si producono rinomati vini Doc), cereali, frumento, foraggi, frutta, ortaggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini e suini. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita dalla presenza di aziende di piccole dimensioni che operano nei comparti: edile, metallurgico, del legno, delle confezioni, dei prodotti genericamente alimentari, della lavorazione e conservazione delle carni. Il settore terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quelli bancario e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione solamente per le classi elementari. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. L’attività agricola è specializzata nella coltivazione della vite (vi si producono rinomati vini Doc), cereali, frumento, foraggi, frutta, ortaggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini e suini. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita dalla presenza di aziende di piccole dimensioni che operano nei comparti: edile, metallurgico, del legno, delle confezioni, dei prodotti genericamente alimentari, della lavorazione e conservazione delle carni. Il settore terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quelli bancario e immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione solamente per le classi elementari. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Immersa in un ameno e rilassante scenario collinare, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle rilassanti passeggiate e di godere della tranquillità dell’ambiente naturale nonché di gustare i genuini prodotti del luogo. Tra le manifestazioni e gli eventi ricorrenti si segnalano: a luglio, la “Mombellinfiore”, il concorso tra i balconi e i giardini fioriti del borgo; a settembre, la festa di Morsingo, tra danze, giochi ed esibizioni di ballerini, e la cosiddetta “Eco delle colline”, caratterizzata da esposizioni di specialità enogastronomiche locali e di prodotti artigianali, accompagnate da concerti musicali; dal 25 dicembre al 6 gennaio, il concorso per l’addobbo natalizio più bello. La festa patronale, in onore di San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Immersa in un ameno e rilassante scenario collinare, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle rilassanti passeggiate e di godere della tranquillità dell’ambiente naturale nonché di gustare i genuini prodotti del luogo. Tra le manifestazioni e gli eventi ricorrenti si segnalano: a luglio, la “Mombellinfiore”, il concorso tra i balconi e i giardini fioriti del borgo; a settembre, la festa di Morsingo, tra danze, giochi ed esibizioni di ballerini, e la cosiddetta “Eco delle colline”, caratterizzata da esposizioni di specialità enogastronomiche locali e di prodotti artigianali, accompagnate da concerti musicali; dal 25 dicembre al 6 gennaio, il concorso per l’addobbo natalizio più bello. La festa patronale, in onore di San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Bosco, Cantone Sopra, Casalino, Cascinetta, Coste, Gaminella, Garoppi, Ilengo, Luvara, Morsingo, Osta, Pozzengo, Sabarona, Villanova, Zenevreto

Bosco, Cantone Sopra, Casalino, Cascinetta, Coste, Gaminella, Garoppi, Ilengo, Luvara, Morsingo, Osta, Pozzengo, Sabarona, Villanova, Zenevreto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mombello Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.