Descrizione

Centro di pianura, di origini antiche, con un'economia di tipo agricolo e industriale. I minervinesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Cocumola. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, che conserva significative testimonianze del passato, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, la dea Minerva, munita di diadema d'oro e vestita con un ampio peplo, nell'atto di impugnare uno scudo con lancia e una penna d'oca.

Centro di pianura, di origini antiche, con un'economia di tipo agricolo e industriale. I minervinesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Cocumola. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, che conserva significative testimonianze del passato, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, la dea Minerva, munita di diadema d'oro e vestita con un ampio peplo, nell'atto di impugnare uno scudo con lancia e una penna d'oca.

Storia

Abitata fin dall'età del bronzo, come testimoniano alcuni menhir e dolmen (monumenti megalitici funebri) presenti nelle sue vicinanze, pare sia stata fondata dai greci-iapigi. Si è chiamata Minervino fino al 1864, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, per distinguerla da Minervino Murge, località in provincia di Bari. La prima parte del toponimo viene generalmente riportata all'esistenza nel territorio di un antico tempio della dea Minerva; non manca però chi ritiene che la denominazione del centro derivi da un nome di persona, col suffisso -inus, indicante appartenenza. Superato il triste periodo che vide il Salento devastato dalle invasioni dei goti, dei saraceni, di Guglielmo il Malo e degli Svevi Federico II e Manfredi, registrò un progressivo incremento demografico, a seguito del trasferimento nella zona di gente dai casali circostanti. Feudo dei Filomarini, signori di Cutrofiano, fino alla prima metà del Seicento, fu successivamente acquistata dalla nobile famiglia dei Venturi, che furono insigniti del titolo ducale. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte vari edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale, costruita tra la fine del XVI e l'inizio del XVII, e le chiese di Santa Croce, di San Michele e della Vergine di Costantinopoli.

Abitata fin dall'età del bronzo, come testimoniano alcuni menhir e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=DOLMEN'>dolmen</a> (monumenti megalitici funebri) presenti nelle sue vicinanze, pare sia stata fondata dai greci-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=IAPIGI'>iapigi</a>. Si è chiamata Minervino fino al 1864, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, per distinguerla da Minervino Murge, località in provincia di Bari. La prima parte del toponimo viene generalmente riportata all'esistenza nel territorio di un antico tempio della dea Minerva; non manca però chi ritiene che la denominazione del centro derivi da un nome di persona, col suffisso -inus, indicante appartenenza. Superato il triste periodo che vide il Salento devastato dalle invasioni dei goti, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, di Guglielmo il Malo e degli Svevi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=FEDERICOII'>Federico II</a> e Manfredi, registrò un progressivo incremento demografico, a seguito del trasferimento nella zona di gente dai casali circostanti. Feudo dei Filomarini, signori di Cutrofiano, fino alla prima metà del Seicento, fu successivamente acquistata dalla nobile famiglia dei Venturi, che furono insigniti del titolo ducale. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte vari edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale, costruita tra la fine del XVI e l'inizio del XVII, e le chiese di Santa Croce, di San Michele e della Vergine di Costantinopoli.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, agrumi e altra frutta, è integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è presente con i comparti alimentare (tra cui quello per la lavorazione e la conservazione di frutta e ortaggi), cartario, edile, tessile, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione; non mancano fabbriche di calzature e macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si segnalano strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo; si può usufruire della biblioteca comunale per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, agrumi e altra frutta, è integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è presente con i comparti alimentare (tra cui quello per la lavorazione e la conservazione di frutta e ortaggi), cartario, edile, tessile, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione; non mancano fabbriche di calzature e macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si segnalano strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo; si può usufruire della biblioteca comunale per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirare, tra l'altro, il menhir “Monticelli” e il dolmen “Scusi”, significative testimonianze della presenza nel territorio di antichissimi insediamenti umani. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, oltre che per lavoro. Tra gli appuntamenti tradizionali con il folclore locale meritano di essere citate: le fiere di San Biagio e Santa Croce, che si svolgono rispettivamente il 3 febbraio e il 4 maggio; la fiera delle messi, il 6 luglio; quella contadina, ugualmente a luglio; la festa e la fiera della Madonna dell'Uragano, il 14 settembre. Il mercato settimanale ha luogo il lunedì. La festa del Patrono, Sant'Antonio da Padova, viene celebrata l'11 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirare, tra l'altro, il menhir “Monticelli” e il dolmen “Scusi”, significative testimonianze della presenza nel territorio di antichissimi insediamenti umani. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, oltre che per lavoro. Tra gli appuntamenti tradizionali con il folclore locale meritano di essere citate: le fiere di San Biagio e Santa Croce, che si svolgono rispettivamente il 3 febbraio e il 4 maggio; la fiera delle messi, il 6 luglio; quella contadina, ugualmente a luglio; la festa e la fiera della Madonna dell'Uragano, il 14 settembre. Il mercato settimanale ha luogo il lunedì. La festa del Patrono, Sant'Antonio da Padova, viene celebrata l'11 agosto.

Località

Cocumola, Specchia Gallone

Cocumola, Specchia Gallone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Minervino di Lecce rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.