Descrizione

Comune di montagna, dalle origini medievali, con una economia basata essenzialmente  sull'industria e solo marginalmente sulle tradizionali attività dell'agricoltura e dell'allevamento. La comunità dei mesiati, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, oltre che nel capoluogo comunale, si distribuisce anche nella località di S. Vittore. Il territorio comunale, che si distingue in Valchiavenna per la sua ridottissima dimensione, presenta caratteristiche paesaggistiche tipicamente prealpine e un profilo geometrico abbastanza vario ma mai aspro, con un andamenti plano-altimetrico notevolmente movimentato. Nell'abitato si registra un fenomeno di forte espansione edilizia che provoca un inevitabile cambiamento del volto urbano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un albero di gelso intorno al quale si attorciglia un tralcio di vite con grappolo d'uva. L'immagine evoca le attività, un tempo prevalenti, del luogo: la sericoltura e la produzione vinicola.  

Comune di montagna, dalle origini medievali, con una economia basata essenzialmente  sull'industria e solo marginalmente sulle tradizionali attività dell'agricoltura e dell'allevamento. La comunità dei mesiati, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, oltre che nel capoluogo comunale, si distribuisce anche nella località di S. Vittore. Il territorio comunale, che si distingue in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALCHIAVENNA'>Valchiavenna</a> per la sua ridottissima dimensione, presenta caratteristiche paesaggistiche tipicamente prealpine e un profilo geometrico abbastanza vario ma mai aspro, con un andamenti plano-altimetrico notevolmente movimentato. Nell'abitato si registra un fenomeno di forte espansione edilizia che provoca un inevitabile cambiamento del volto urbano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un albero di gelso intorno al quale si attorciglia un tralcio di vite con grappolo d'uva. L'immagine evoca le attività, un tempo prevalenti, del luogo: la sericoltura e la produzione vinicola.  

Storia

Di origine medievale e probabilmente sviluppatosi lungo la via che attraversa il Passo della Forcola, nel suo territorio comunale sono stati tuttavia rinvenuti reperti che lasciano presagire l'esistenza di una necropoli dell'età del ferro. Il toponimo, citato una prima volta nel 1016, sembra derivare etimologicamente da un'isola fluviale od alluvionale situata ai piedi del monte Cigolino. In origine l'abitato era diviso in tre parti: quella "di fuori", quella "centrale" e la "parte in su" detta Scandolèra per la presenza delle "scandulae", caratteristiche assicelle di legno utilizzate nella copertura dei tetti. Nel XII secolo fu eretto il Castello Peverello, da cui originò la famiglia De Peverelli, la più importante del luogo, ancora oggi presente. Nel XIII secolo, fu frazione di Chiavenna cui era collegato da un caratteristico ponte dei carri. Il fatto storico più importante è costituito dalla presenza di rappresentanti della Riforma protestante che da qui si allargò in tutta la Valchiavenna. Questa presenza perdurò quasi un cinquantennio ma poi si tornò, sia come strutture che come fedeli, in seno alla chiesa cattolica. Il parroco don Primo Lucchinetti, nel secolo scorso, vi fondò una casa di ricovero per anziani diventata poi l'Istituto Sacre Famiglie, che si ramificò in tutta la Lombardia. Importante è anche il dominio dei grigioni, con tutte le nefaste conseguenze che esso comportò. Di grande rilievo, nell'ambito dei monumenti storici, sono la chiesa parrocchiale, che conserva pregevoli opere seicentesche ed argenteria varia, e i ruderi dell'antico castello Peverello. La chiesa di S. Mamete, completamente scomparsa, fu sede principale del culto protestante.  

Di origine medievale e probabilmente sviluppatosi lungo la via che attraversa il Passo della Forcola, nel suo territorio comunale sono stati tuttavia rinvenuti reperti che lasciano presagire l'esistenza di una necropoli dell'età del ferro. Il toponimo, citato una prima volta nel 1016, sembra derivare etimologicamente da un'isola fluviale od alluvionale situata ai piedi del monte Cigolino. In origine l'abitato era diviso in tre parti: quella "di fuori", quella "centrale" e la "parte in su" detta Scandolèra per la presenza delle "scandulae", caratteristiche assicelle di legno utilizzate nella copertura dei tetti. Nel XII secolo fu eretto il Castello Peverello, da cui originò la famiglia De Peverelli, la più importante del luogo, ancora oggi presente. Nel XIII secolo, fu frazione di Chiavenna cui era collegato da un caratteristico ponte dei carri. Il fatto storico più importante è costituito dalla presenza di rappresentanti della Riforma protestante che da qui si allargò in tutta la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALCHIAVENNA'>Valchiavenna</a>. Questa presenza perdurò quasi un cinquantennio ma poi si tornò, sia come strutture che come fedeli, in seno alla chiesa cattolica. Il parroco don Primo Lucchinetti, nel secolo scorso, vi fondò una casa di ricovero per anziani diventata poi l'Istituto Sacre Famiglie, che si ramificò in tutta la Lombardia. Importante è anche il dominio dei grigioni, con tutte le nefaste conseguenze che esso comportò. Di grande rilievo, nell'ambito dei monumenti storici, sono la chiesa parrocchiale, che conserva pregevoli opere seicentesche ed argenteria varia, e i ruderi dell'antico castello Peverello. La chiesa di S. Mamete, completamente scomparsa, fu sede principale del culto protestante.  

Economia

Il comune ospita unicamente gli uffici municipali e postali, e non presenta servizi pubblici di particolare rilievo. Le attività economiche della comunità ruotano attorno all'industria, ben sviluppata soprattutto grazie alla presenza di una centrale idroelettrica. Molto importanti anche l'industria meccanica, con produzione di macchine per impiego generale, l'edilizia e la falegnameria. Rispetto alle attività industriali, l'agricoltura e l'allevamento hanno assunto un ruolo economico complementare: si coltivano cereali, vite e frutta, e si allevano prevalentemente caprini e ovini. Le scuole presenti sul territorio impartiscono solamente l'istruzione elementare ed esiste anche una biblioteca per l'approfondimento culturale. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetarie non è rappresentato e la rete dei commerci è proporzionata ai bisogni e alle esigenze della comunità. La capacità ricettiva si basa esclusivamente su un ridottissimo servizio di ristorazione. Non ci sono neppure rilevanti strutture sanitarie, che offrono comunque il servizio farmaceutico.  

Il comune ospita unicamente gli uffici municipali e postali, e non presenta servizi pubblici di particolare rilievo. Le attività economiche della comunità ruotano attorno all'industria, ben sviluppata soprattutto grazie alla presenza di una centrale idroelettrica. Molto importanti anche l'industria meccanica, con produzione di macchine per impiego generale, l'edilizia e la falegnameria. Rispetto alle attività industriali, l'agricoltura e l'allevamento hanno assunto un ruolo economico complementare: si coltivano cereali, vite e frutta, e si allevano prevalentemente caprini e ovini. Le scuole presenti sul territorio impartiscono solamente l'istruzione elementare ed esiste anche una biblioteca per l'approfondimento culturale. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetarie non è rappresentato e la rete dei commerci è proporzionata ai bisogni e alle esigenze della comunità. La capacità ricettiva si basa esclusivamente su un ridottissimo servizio di ristorazione. Non ci sono neppure rilevanti strutture sanitarie, che offrono comunque il servizio farmaceutico.  

Relazioni

Benché non attiri particolarmente flussi turistici e richiami solo in modo marginale i lavoratori dai comuni limitrofi, i traffici e gli scambi con i centri vicini sono particolarmente intensi, pur se dovuti essenzialmente alla necessità di accedere ai servizi assenti nell'ambito comunale, come nel caso del consistente pendolarismo per motivi di lavoro, soprattutto verso Chiavenna. Il calendario delle manifestazioni non prevede particolari eventi durante l'anno, capaci di attirare un consistente numero di abitanti. Il Patrono è S. Vittore, che viene festeggiato l'8 maggio.  

Benché non attiri particolarmente flussi turistici e richiami solo in modo marginale i lavoratori dai comuni limitrofi, i traffici e gli scambi con i centri vicini sono particolarmente intensi, pur se dovuti essenzialmente alla necessità di accedere ai servizi assenti nell'ambito comunale, come nel caso del consistente pendolarismo per motivi di lavoro, soprattutto verso Chiavenna. Il calendario delle manifestazioni non prevede particolari eventi durante l'anno, capaci di attirare un consistente numero di abitanti. Il Patrono è S. Vittore, che viene festeggiato l'8 maggio.  

Località

Madonna delle Grazie, San Vittore

Madonna delle Grazie, San Vittore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.