Descrizione

Centro rivierasco, ubicato in collina e di antiche origini, che accanto all’agricoltura e all’industria ha sviluppato il turismo. I mattinatesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale; una piccola percentuale è distribuita tra numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico quasi regolare, con differenze di altitudine non accentuate, che degradano verso la costa rocciosa. L’abitato, situato in una conca lussureggiante, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, tagliato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta una sbarra d’argento sulla linea di partizione con la scritta in caratteri lapidari neri: LUX VERA ILLUMINET. Nel primo campo, a sfondo azzurro, un mare ondato d’argento è sormontato da un sole raggiante d’oro; nella seconda sezione un albero di olivo spicca in campo di cielo.

Centro rivierasco, ubicato in collina e di antiche origini, che accanto all’agricoltura e all’industria ha sviluppato il turismo. I mattinatesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale; una piccola percentuale è distribuita tra numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico quasi regolare, con differenze di altitudine non accentuate, che degradano verso la costa rocciosa. L’abitato, situato in una conca lussureggiante, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, tagliato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta una sbarra d’argento sulla linea di partizione con la scritta in caratteri lapidari neri: LUX VERA ILLUMINET. Nel primo campo, a sfondo azzurro, un mare ondato d’argento è sormontato da un sole raggiante d’oro; nella seconda sezione un albero di olivo spicca in campo di cielo.

Storia

Abitata fin da tempi antichi, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona (tra cui una grande necropoli scoperta sul vicino monte Saraceno), viene da alcuni identificata con la MATINIUM romana, che raggiunse il massimo splendore ai tempi di Cesare Augusto. Il toponimo, attestato nella forma di Matinata in una bolla di papa Adriano IV, della metà del XII secolo, riflette l’aggettivo pugliese “matina”, usato nel senso di ‘terreno o dosso coltivato, terreno pianeggiante o collinoso’ e derivante a sua volta dal termine prelatino MAT, ‘altura, monte’. Distrutta da un terremoto, venne ricostruita più all’interno. La storia successiva alla caduta dell’impero romano non si discosta da quella dei territori circostanti, passati sotto i bizantini. Superato il triste periodo delle invasioni barbariche e delle incursioni saracene, nel Medioevo fu assoggettata alle dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese, seguite dal lungo malgoverno spagnolo. Dopo la parentesi asburgica e l’avvento dei Borboni partecipò attivamente ai moti risorgimentali. Nel 1955 acquistò l’autonomia amministrativa, distaccandosi da Monte Sant’Angelo. Tra le testimonianze storico-architettoniche vanno segnalati: la chiesa parrocchiale; il settecentesco palazzo Colletorto e i resti dell’abbazia medievale della Trinità, in stile romanico-pugliese, sul monte Sacro.

Abitata fin da tempi antichi, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona (tra cui una grande necropoli scoperta sul vicino monte Saraceno), viene da alcuni identificata con la MATINIUM romana, che raggiunse il massimo splendore ai tempi di Cesare Augusto. Il toponimo, attestato nella forma di Matinata in una bolla di papa Adriano IV, della metà del XII secolo, riflette l’aggettivo pugliese “matina”, usato nel senso di ‘terreno o dosso coltivato, terreno pianeggiante o collinoso’ e derivante a sua volta dal termine prelatino MAT, ‘altura, monte’. Distrutta da un terremoto, venne ricostruita più all’interno. La storia successiva alla caduta dell’impero romano non si discosta da quella dei territori circostanti, passati sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>. Superato il triste periodo delle invasioni barbariche e delle incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENE'>saracene</a>, nel Medioevo fu assoggettata alle dominazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNA'>normanna</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVA'>sveva</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINA'>angioina</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, seguite dal lungo malgoverno spagnolo. Dopo la parentesi asburgica e l’avvento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONI'>Borboni</a> partecipò attivamente ai moti risorgimentali. Nel 1955 acquistò l’autonomia amministrativa, distaccandosi da Monte Sant’Angelo. Tra le testimonianze storico-architettoniche vanno segnalati: la chiesa parrocchiale; il settecentesco palazzo Colletorto e i resti dell’abbazia medievale della Trinità, in stile romanico-pugliese, sul monte Sacro.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, olivo, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di calzature e apparecchi medicali. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’approfondimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale e della collezione archeologica allestita nella vecchia farmacia. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno: non mancano campings, stabilimenti balneari, villaggi turistici e aziende agrituristiche. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, olivo, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di calzature e apparecchi medicali. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’approfondimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale e della collezione archeologica allestita nella vecchia farmacia. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno: non mancano campings, stabilimenti balneari, villaggi turistici e aziende agrituristiche. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

È meta turistica tra le più celebrate della zona. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti molto intensi con gli altri comuni della Comunità montana del Gargano, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: il mercato settimanale, il giovedì; la “gommata del Gargano”, giro del Gargano in gommone, a fine giugno; l’“Estate mattinese”, con manifestazioni varie, a luglio-settembre, e la sagra della carne, ad agosto. Tra le specialità gastronomiche locali figurano: “i troccoli alla pastora”, con sugo e cacioricotta; le orecchiette con scampi e zucchine; gli scampi, le spigole e le orate al forno; l’insalata di polipetti; pane e pomodoro, con olive, ruchetta e olio; i dolci con le mandorle. La festa della Patrona, la Madonna della Luce, si celebra il 15 settembre e dura tre giorni.

È meta turistica tra le più celebrate della zona. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti molto intensi con gli altri comuni della Comunità montana del Gargano, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: il mercato settimanale, il giovedì; la “gommata del Gargano”, giro del Gargano in gommone, a fine giugno; l’“Estate mattinese”, con manifestazioni varie, a luglio-settembre, e la sagra della carne, ad agosto. Tra le specialità gastronomiche locali figurano: “i troccoli alla pastora”, con sugo e cacioricotta; le orecchiette con scampi e zucchine; gli scampi, le spigole e le orate al forno; l’insalata di polipetti; pane e pomodoro, con olive, ruchetta e olio; i dolci con le mandorle. La festa della Patrona, la Madonna della Luce, si celebra il 15 settembre e dura tre giorni.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mattinata rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.