Descrizione

Centro di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei martinenghesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata prevalentemente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse e le località di Cortenuova di Sopra, Cà de Bino, Gazzo Morale, Le Case, Moiacche e Molino Nuovo. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali, presenta un profilo geometrico del tutto regolare, con irrilevanti variazioni altimetriche. L'abitato, che, con il castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da una forte espansione edilizia, facendo registrare un incremento demografico rilevante, sia per il saldo attivo del movimento naturale, sia per l'immigrazione, di discreta entità; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante.

Centro di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei martinenghesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata prevalentemente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse e le località di Cortenuova di Sopra, Cà de Bino, Gazzo Morale, Le Case, Moiacche e Molino Nuovo. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali, presenta un profilo geometrico del tutto regolare, con irrilevanti variazioni altimetriche. L'abitato, che, con il castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da una forte espansione edilizia, facendo registrare un incremento demografico rilevante, sia per il saldo attivo del movimento naturale, sia per l'immigrazione, di discreta entità; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante.

Storia

Il toponimo, inteso nel senso di 'podere, feudo di Martino', ha sicuramente origini longobarde, come si deduce dal suffisso -engo, tipico della terminologia del popolo d'oltralpe. I primi insediamenti nella zona risalgono al V secolo a.C., all'epoca dell'occupazione da parte dei celti dei territori degli orobi. Da modesto villaggio rurale divenne in breve tempo un borgo di una certa rilevanza, grazie alla sua ubicazione lungo la strada che da Milano conduceva a Verona, entrando successivamente a far parte dei domini romani, con tutta la Gallia Cisalpina. L'avvento e la diffusione del cristianesimo sono confermati dalla costruzione della prima chiesa, edificata sulle rovine di un tempio pagano, dedicato alla dea Minerva. Proprietà dell'omonima famiglia, assurse a libero comune nel 1100. Munita di un possente sistema di fortificazioni, fu più volte teatro degli scontri tra i guelfi e i ghibellini. Agli inizi del XIV secolo fu conquistata da Enrico VII, passando poco dopo tra i possedimenti del papa Giovanni XXII, cui subentrarono i Visconti, seguiti a loro volta dai Malatesta. Nella prima metà del Quattrocento appartenne alternativamente al Ducato di Milano e alla Repubblica Veneta che, nel 1454, la infeudò a Bartolomeo Colleoni. Rimasta sotto il governò della Serenissima fino all'avvento di Napoleone, sul finire del XVIII secolo, col trattato di Campoformio , insieme a tutti i domini veneziani, fu assegnata all'Austria, seguendo le successive vicende del resto della provincia. Tra monumenti spiccano: il palazzo Capilliata-Colleoni; il castello, edificato verso la metà del X secolo; la quattrocentesca prepositurale di Sant'Agata; l'antichissima chiesa di San Fermo; il santuario della Madonna della Fiamma e le chiese di San Michele, Santa Chiara e dell'Incoronata.

Il toponimo, inteso nel senso di 'podere, feudo di Martino', ha sicuramente origini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDE'>longobarde</a>, come si deduce dal suffisso -engo, tipico della terminologia del popolo d'oltralpe. I primi insediamenti nella zona risalgono al V secolo a.C., all'epoca dell'occupazione da parte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CELTI'>celti</a> dei territori degli orobi. Da modesto villaggio rurale divenne in breve tempo un borgo di una certa rilevanza, grazie alla sua ubicazione lungo la strada che da Milano conduceva a Verona, entrando successivamente a far parte dei domini romani, con tutta la Gallia Cisalpina. L'avvento e la diffusione del cristianesimo sono confermati dalla costruzione della prima chiesa, edificata sulle rovine di un tempio pagano, dedicato alla dea Minerva. Proprietà dell'omonima famiglia, assurse a libero comune nel 1100. Munita di un possente sistema di fortificazioni, fu più volte teatro degli scontri tra i guelfi e i ghibellini. Agli inizi del XIV secolo fu conquistata da Enrico VII, passando poco dopo tra i possedimenti del papa Giovanni XXII, cui subentrarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, seguiti a loro volta dai Malatesta. Nella prima metà del Quattrocento appartenne alternativamente al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a> e alla Repubblica Veneta che, nel 1454, la infeudò a Bartolomeo Colleoni. Rimasta sotto il governò della Serenissima fino all'avvento di Napoleone, sul finire del XVIII secolo, col <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TRATTATODICAMPOFORMIO'>trattato di Campoformio</a> , insieme a tutti i domini veneziani, fu assegnata all'Austria, seguendo le successive vicende del resto della provincia. Tra monumenti spiccano: il palazzo Capilliata-Colleoni; il castello, edificato verso la metà del X secolo; la quattrocentesca prepositurale di Sant'Agata; l'antichissima chiesa di San Fermo; il santuario della Madonna della Fiamma e le chiese di San Michele, Santa Chiara e dell'Incoronata.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, i foraggi e la vite; diffuso è l'allevamento di bovini, suini e avicoli, seguito da quello di caprini ed equini. La maggior parte della locale forza lavoro è, tuttavia, assorbita dall'industria, costituita da numerose aziende che operano soprattutto nei comparti tessile, metalmeccanico, edile ed elettronico; non mancano fabbriche di mobili e materiali da costruzione. Un adeguato sviluppo si registra anche nel terziario, che si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali è presente quello bancario. Tra le strutture sociali vanno annoverati un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono un istituto tecnico industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, i foraggi e la vite; diffuso è l'allevamento di bovini, suini e avicoli, seguito da quello di caprini ed equini. La maggior parte della locale forza lavoro è, tuttavia, assorbita dall'industria, costituita da numerose aziende che operano soprattutto nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, metalmeccanico, edile ed elettronico; non mancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e materiali da costruzione. Un adeguato sviluppo si registra anche nel terziario, che si compone di una buona rete commerciale e dell'insieme dei servizi, tra i quali è presente quello bancario. Tra le strutture sociali vanno annoverati un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono un istituto tecnico industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Meta di un significativo turismo equestre, registra un discreto numero di visitatori, attratti soprattutto dalla vicina riserva naturale del fiume Sério. Le notevoli opportunità occupazionali assicurate dal suo sviluppo industriale, insieme alle attività commerciali e alla presenza dell'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero sono alla base di rapporti molto intensi con i comuni limitrofi. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: la festa della Madonna della Fiamma, con intrattenimenti vari; la fiera di settembre e il palio degli asini, che si svolge a ottobre, con una caratteristica sfilata in costume. La Patrona, Sant'Agata, viene festeggiata il 5 febbraio.

Meta di un significativo turismo equestre, registra un discreto numero di visitatori, attratti soprattutto dalla vicina riserva naturale del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Sério</a>. Le notevoli opportunità occupazionali assicurate dal suo sviluppo industriale, insieme alle attività commerciali e alla presenza dell'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero sono alla base di rapporti molto intensi con i comuni limitrofi. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: la festa della Madonna della Fiamma, con intrattenimenti vari; la fiera di settembre e il palio degli asini, che si svolge a ottobre, con una caratteristica sfilata in costume. La Patrona, Sant'Agata, viene festeggiata il 5 febbraio.

Località

Ca' De Bino, Cortenuova di Sopra, Fornace, Gazzo Morale, Le Case, Moiacche, Molino Nuovo

Ca' De Bino, Cortenuova di Sopra, Fornace, Gazzo Morale, Le Case, Moiacche, Molino Nuovo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Martinengo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.