Descrizione

Comune collinare, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da modeste attività industriali. I marianopolitani, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, ammantato da una folta e lussureggiante vegetazione costituita in prevalenza da boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che fanno raggiungere gli 857 metri di quota. L’abitato, che sorge arroccato sull’alto di una dorsale, fra due valloni, mostra segni di espansione edilizia.

Comune collinare, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da modeste attività industriali. I marianopolitani, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, ammantato da una folta e lussureggiante vegetazione costituita in prevalenza da boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che fanno raggiungere gli 857 metri di quota. L’abitato, che sorge arroccato sull’alto di una dorsale, fra due valloni, mostra segni di espansione edilizia.

Storia

Nel dialetto locale è chiamata “Manki”, perché solitamente colpita dalla tramontana, appunto la “manka”. La denominazione ufficiale, invece, con molte probabilità ricorda il nome del barone Della Scala, suo fondatore. Le attestazioni documentate certe, a proposito della costituzione dell’originario nucleo urbano, risalgono all’anno 1726, quando il barone Della Scala ottenne la “licentia populandi” per colonizzare il feudo Manchi, trasferendovi una colonia di greci albanesi. La storia successiva è quella comune a tutta la zona: praticamente dalla dominazione borbonica fino all’unificazione dell’Italia. In base ai numerosi reperti archeologici di epoca antica, si suppone che la zona fosse conosciuta e abitata anche dai romani. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalati: la chiesa madre, costruita nel XVIII secolo, che custodisce pregevoli opere d’arte, tra cui notevoli dipinti; il santuario di Castel Belici, edificato nel 1870 sui ruderi di una struttura romana, al cui interno è conservato un crocifisso ligneo del Seicento, di fra’ Innocenzo da Petralia; la parrocchiale di San Giuseppe, eretta nel XIX secolo; un’edicola francescana, realizzata nel Settecento. Poco lontano dal centro abitato si trovano i siti archeologici di monte Castelluccio, di monte Balata e di contrada Valle Oscura.

Nel dialetto locale è chiamata “Manki”, perché solitamente colpita dalla tramontana, appunto la “manka”. La denominazione ufficiale, invece, con molte probabilità ricorda il nome del barone Della Scala, suo fondatore. Le attestazioni documentate certe, a proposito della costituzione dell’originario nucleo urbano, risalgono all’anno 1726, quando il barone Della Scala ottenne la “licentia populandi” per colonizzare il feudo Manchi, trasferendovi una colonia di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECI'>greci</a> albanesi. La storia successiva è quella comune a tutta la zona: praticamente dalla dominazione borbonica fino all’unificazione dell’Italia. In base ai numerosi reperti archeologici di epoca antica, si suppone che la zona fosse conosciuta e abitata anche dai romani. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalati: la chiesa madre, costruita nel XVIII secolo, che custodisce pregevoli opere d’arte, tra cui notevoli dipinti; il santuario di Castel Belici, edificato nel 1870 sui ruderi di una struttura romana, al cui interno è conservato un crocifisso ligneo del Seicento, di fra’ Innocenzo da Petralia; la parrocchiale di San Giuseppe, eretta nel XIX secolo; un’edicola francescana, realizzata nel Settecento. Poco lontano dal centro abitato si trovano i siti archeologici di monte Castelluccio, di monte Balata e di contrada Valle Oscura.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, è presente con le coltivazioni tipiche delle zone interne siciliane –cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo e frutteti– nonché con l’allevamento di bovini e ovini. Vanto della produzione locale sono anche le mandorle. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli più qualificati, come il bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica, il museo archeologico e il museo della civiltà contadina. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, è presente con le coltivazioni tipiche delle zone interne siciliane –cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo e frutteti– nonché con l’allevamento di bovini e ovini. Vanto della produzione locale sono anche le mandorle. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli più qualificati, come il bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica, il museo archeologico e il museo della civiltà contadina. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non rappresenti una meta turistica particolarmente ricercata, vanta notevoli testimonianze storico-architettoniche, in grado di suscitare l’interesse dei visitatori desiderosi di scoprire cose nuove e interessanti. È un ottimo punto di partenza sia per effettuare rilassanti passeggiate all’interno della riserva dei Gabbara-Quartarone, dove è possibile ammirare una natura selvaggia e incontaminata, sia per percorsi enogastronomici che premettono di scoprire i genuini e gustosi piatti locali. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche o religiose si ricordano: la festa di Sant’Antonio Abate con benedizione degli animali, a gennaio; lo sposalizio di San Giuseppe, a gennaio; i riti della Settimana Santa, la festa di San Giuseppe con i tradizionali “Tavuli”, a marzo; la sagra della ricotta e il presepe monumentale natalizio, a dicembre. Il Patrono, San Prospero, si festeggia il primo sabato di agosto.

Sebbene non rappresenti una meta turistica particolarmente ricercata, vanta notevoli testimonianze storico-architettoniche, in grado di suscitare l’interesse dei visitatori desiderosi di scoprire cose nuove e interessanti. È un ottimo punto di partenza sia per effettuare rilassanti passeggiate all’interno della riserva dei Gabbara-Quartarone, dove è possibile ammirare una natura selvaggia e incontaminata, sia per percorsi enogastronomici che premettono di scoprire i genuini e gustosi piatti locali. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche o religiose si ricordano: la festa di Sant’Antonio Abate con benedizione degli animali, a gennaio; lo sposalizio di San Giuseppe, a gennaio; i riti della Settimana Santa, la festa di San Giuseppe con i tradizionali “Tavuli”, a marzo; la sagra della ricotta e il presepe monumentale natalizio, a dicembre. Il Patrono, San Prospero, si festeggia il primo sabato di agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marianopoli rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.