Descrizione

Comune di pianura, di origine romana, che accanto al settore primario ha sviluppato quello secondario. I marenesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, anche in aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: si raggiungono i 342 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, figura, in campo argentato, una pianta di amarena, munita di frutti, fondata su una verde pianura. Il motto è: DELECTAT ET NUTRIT.

Comune di pianura, di origine romana, che accanto al settore primario ha sviluppato quello secondario. I marenesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, anche in aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: si raggiungono i 342 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, figura, in campo argentato, una pianta di amarena, munita di frutti, fondata su una verde pianura. Il motto è: DELECTAT ET NUTRIT.

Storia

La documentazione medievale relativa al toponimo propone fin dal 1028 “Marenae” al plurale. Risulta pertanto difficile decidere se si deve accettare l’ipotesi di qualche studioso, che lo collega al gallico “marena”, inteso come ‘luogo acquitrinoso’ e ‘luogo franoso’ sicuramente poco soddisfacente data la natura del territorio, oppure se si deve pensare al banale “amarene”, cioè ‘ciliegie’, con riferimento all’abbondante presenza di alberi da frutta di tale specie, o, infine, al latino tardo MARENA, inteso come ‘tributo che si pagava per le merci provenienti dal mare’. Quest’ultima ipotesi sembrerebbe la più soddisfacente dato che la località di età romana si trova sul tracciato della strada, nota per il periodo medievale, che allacciandosi al percorso viario romano, raggiungeva Fossano e poi Trinità. Sede di pieve, documentata nei cartari antichi, fece parte del territorio saviglianese sino alla fine del Seicento, quando acquistò lo status di comune. La sua chiesa compare per la prima volta nei documenti di fondazione dell’abbazia di San Pietro di Savigliano, risalenti al 1028. Sotto il profilo storico-architettonico meritano una citazione: la torre di avvistamento, con bifore e monofore a tutto sesto, che si innalza davanti alla parrocchiale della Natività di Maria Vergine, progettata agli inizi del Settecento; la confraternita di Santa Croce, che ha una chiesa con tre piccole navate, ricca, all’interno, di opere d’arte; la confraternita della Misericordia, di architettura seicentesca, a navata unica con due cappelle; il castello della Salsa, un impianto militare costituito da torri cilindriche, trasformato in struttura residenziale a partire dal Cinquecento; il palazzo municipale, con forme neoclassiche, cui si affianca un piccolo padiglione neogotico.

La documentazione medievale relativa al toponimo propone fin dal 1028 “Marenae” al plurale. Risulta pertanto difficile decidere se si deve accettare l’ipotesi di qualche studioso, che lo collega al gallico “marena”, inteso come ‘luogo acquitrinoso’ e ‘luogo franoso’ sicuramente poco soddisfacente data la natura del territorio, oppure se si deve pensare al banale “amarene”, cioè ‘ciliegie’, con riferimento all’abbondante presenza di alberi da frutta di tale specie, o, infine, al latino tardo MARENA, inteso come ‘tributo che si pagava per le merci provenienti dal mare’. Quest’ultima ipotesi sembrerebbe la più soddisfacente dato che la località di età romana si trova sul tracciato della strada, nota per il periodo medievale, che allacciandosi al percorso viario romano, raggiungeva Fossano e poi Trinità. Sede di pieve, documentata nei cartari antichi, fece parte del territorio saviglianese sino alla fine del Seicento, quando acquistò lo status di comune. La sua chiesa compare per la prima volta nei documenti di fondazione dell’abbazia di San Pietro di Savigliano, risalenti al 1028. Sotto il profilo storico-architettonico meritano una citazione: la torre di avvistamento, con bifore e monofore a tutto sesto, che si innalza davanti alla parrocchiale della Natività di Maria Vergine, progettata agli inizi del Settecento; la confraternita di Santa Croce, che ha una chiesa con tre piccole navate, ricca, all’interno, di opere d’arte; la confraternita della Misericordia, di architettura seicentesca, a navata unica con due cappelle; il castello della Salsa, un impianto militare costituito da torri cilindriche, trasformato in struttura residenziale a partire dal Cinquecento; il palazzo municipale, con forme neoclassiche, cui si affianca un piccolo padiglione neogotico.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta (tra cui le ciliegie amarene); si pratica anche l’allevamento di suini, avicoli e bovini, che alimentano con il latte, il comparto industriale alimentare (tra cui lattiero-caseario). Il settore economico secondario è rappresentato da imprese che operano nei comparti alimentare (bevande), tessile, delle confezioni, della stampa, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, dei materiali da costruzione, delle macchine per l’agricoltura, dei mobili; esistono inoltre industrie metallurgiche, meccaniche ed elettroniche. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale e agenzie assicurative arricchiscono il panorama del terziario. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale è possibile grazie alla presenza della biblioteca civica e del museo di ricordi della “Serva di Dio” Madre Maria degli Angeli. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. L’apparato sanitario fornisce solo il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta (tra cui le ciliegie amarene); si pratica anche l’allevamento di suini, avicoli e bovini, che alimentano con il latte, il comparto industriale alimentare (tra cui lattiero-caseario). Il settore economico secondario è rappresentato da imprese che operano nei comparti alimentare (bevande), <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della stampa, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, dei materiali da costruzione, delle macchine per l’agricoltura, dei mobili; esistono inoltre industrie metallurgiche, meccaniche ed elettroniche. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale e agenzie assicurative arricchiscono il panorama del terziario. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale è possibile grazie alla presenza della biblioteca civica e del museo di ricordi della “Serva di Dio” Madre Maria degli Angeli. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. L’apparato sanitario fornisce solo il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, che si presta in estate a rilassanti passeggiate a contatto con la natura, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico. Abbastanza frequentata per lavoro, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni del circondario: gli abitanti comunque vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, che si presta in estate a rilassanti passeggiate a contatto con la natura, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico. Abbastanza frequentata per lavoro, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni del circondario: gli abitanti comunque vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

Località

Castello della Salza, Costa Trucchi, Mondini, San Bernardo, Sperina Alta, Sperina Bassa, Valle di Sopra

Castello della Salza, Costa Trucchi, Mondini, San Bernardo, Sperina Alta, Sperina Bassa, Valle di Sopra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marene rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.