Descrizione

Centro di montagna, di antiche origini, che registra, accanto alle tradizionali attività del settore primario, uno sviluppo di quelle industriali e commerciali, sviluppo che ha certamente contribuito sia ad aumentare il numero dei residenti che a determinare un ampliamento nell'abitato. I marchenesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, sono distribuiti nelle località Brozzo e Cesovo, oltre che nel capoluogo comunale -contiguo alla località Gardone Val Trompia del comune omonimo-. Circondato da numerosi monti, il territorio, irrigato dalle acque del fiume Mella, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; l'abitato, che presenta segni di espansione edilizia accanto a una ben conservata architettura rurale, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Centro di montagna, di antiche origini, che registra, accanto alle tradizionali attività del settore primario, uno sviluppo di quelle industriali e commerciali, sviluppo che ha certamente contribuito sia ad aumentare il numero dei residenti che a determinare un ampliamento nell'abitato. I marchenesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, sono distribuiti nelle località Brozzo e Cesovo, oltre che nel capoluogo comunale -contiguo alla località Gardone Val Trompia del comune omonimo-. Circondato da numerosi monti, il territorio, irrigato dalle acque del fiume Mella, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; l'abitato, che presenta segni di espansione edilizia accanto a una ben conservata architettura rurale, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

Al pari del toponimo, riconducibile al personale non attestato *Marcheno, a sua volta filiazione del latino MARCUS, le sue origini sono antiche: lo testimoniano le lapidi di epoca romana rinvenute in località Brozzo -comune autonomo (come Cesovo) fino al 1927-, che avrebbe avuto la sua prima chiesa in epoca longobarda e che economicamente trasse vantaggio dalla vicinanza a miniere di ferro e dalla presenza di miniere di carbone per forni. Il capoluogo si sviluppò soprattutto intorno al fiume, presso il quale sorsero officine che ne utilizavano le acque e che furono più volte danneggiate dalle inondazioni. Durante la dominazione veneta (XVXVIII secolo) fu favorita la produzione di armi e per molti versi la sua storia è strettamente legata a quella del resto della Valtrompia: si assistette a un fenomeno migratorio (orientato soprattutto verso la Germania) che preoccupò Venezia tanto da indurla a negare la residenza agli emigrati. Un'inversione di rotta si ebbe nel '700 quando i "maestri ferradori" entrarono a far parte della corporazione degli archibugiari di Brescia. Con il calo di produzione delle armi e la penuria di cereali la valle fu scossa da numerosi disordini. Sia a Brozzo che a Marche no verso la fine del XVIII secolo (quando iniziò il governo della Repubblica bresciana) si ebbero gli scontri che videro schierati contro gli abitanti dell'alta valle e i giacobini. Alle testimonianze dell'architettura sacra (il seicentesco santuario della Madonnina; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita nel XVII secolo; le parrocchiali di Cesovo e Brozzo) si aggiungono casa Robbi e palazzo Trivellini.

Al pari del toponimo, riconducibile al personale non attestato *Marcheno, a sua volta filiazione del latino MARCUS, le sue origini sono antiche: lo testimoniano le lapidi di epoca romana rinvenute in località Brozzo -comune autonomo (come Cesovo) fino al 1927-, che avrebbe avuto la sua prima chiesa in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> e che economicamente trasse vantaggio dalla vicinanza a miniere di ferro e dalla presenza di miniere di carbone per forni. Il capoluogo si sviluppò soprattutto intorno al fiume, presso il quale sorsero officine che ne utilizavano le acque e che furono più volte danneggiate dalle inondazioni. Durante la dominazione veneta (XVXVIII secolo) fu favorita la produzione di armi e per molti versi la sua storia è strettamente legata a quella del resto della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTROMPIA'>Valtrompia</a>: si assistette a un fenomeno migratorio (orientato soprattutto verso la Germania) che preoccupò Venezia tanto da indurla a negare la residenza agli emigrati. Un'inversione di rotta si ebbe nel '700 quando i "maestri ferradori" entrarono a far parte della corporazione degli archibugiari di Brescia. Con il calo di produzione delle armi e la penuria di cereali la valle fu scossa da numerosi disordini. Sia a Brozzo che a Marche no verso la fine del XVIII secolo (quando iniziò il governo della Repubblica bresciana) si ebbero gli scontri che videro schierati contro gli abitanti dell'alta valle e i giacobini. Alle testimonianze dell'architettura sacra (il seicentesco santuario della Madonnina; la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita nel XVII secolo; le parrocchiali di Cesovo e Brozzo) si aggiungono casa Robbi e palazzo Trivellini.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato il settore primario: vi si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è rappresentata da stabilimenti metalmeccanici e imprese edili. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre a quelli forniti dalle scuole e dalla pubblica amministrazione, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilevo (quali asili nido e case di riposo); nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato il settore primario: vi si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è rappresentata da stabilimenti metalmeccanici e imprese edili. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre a quelli forniti dalle scuole e dalla pubblica amministrazione, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilevo (quali asili nido e case di riposo); nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non costituisca una meta turistica, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico. A tale crescita si affianca un saldo decisamente attivo del movimento naturale tra il censimento del 1981 e quello del 1991, accompagnato da un flusso di immigrazione, sia pure poco rilevante, registrato nello stesso periodo. I suoi rapporti con il circondario, di solito non rilevanti, si intensificano in occasione di tradizionali appuntamenti folcloristici, tra cui vanno segnalati: la fiera della caccia, ad agosto; il presepe scenografico sulla sponda del fiume Mella e la mostra del libro, entrambi a dicembre; il "Natale dell'anziano"; la festa in onore del Patrono di Bozzo, San Michele (che si celebra il 29 settembre: la sagra ha inizio ai primi dello stesso mese); la festa di San Giacomo, a Cesovo. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Sebbene non costituisca una meta turistica, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico. A tale crescita si affianca un saldo decisamente attivo del movimento naturale tra il censimento del 1981 e quello del 1991, accompagnato da un flusso di immigrazione, sia pure poco rilevante, registrato nello stesso periodo. I suoi rapporti con il circondario, di solito non rilevanti, si intensificano in occasione di tradizionali appuntamenti folcloristici, tra cui vanno segnalati: la fiera della caccia, ad agosto; il presepe scenografico sulla sponda del fiume Mella e la mostra del libro, entrambi a dicembre; il "Natale dell'anziano"; la festa in onore del Patrono di Bozzo, San Michele (che si celebra il 29 settembre: la sagra ha inizio ai primi dello stesso mese); la festa di San Giacomo, a Cesovo. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Brozzo, Cesovo, Rovedolo

Brozzo, Cesovo, Rovedolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marcheno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.