Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I maranesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località di Cà Bernabei, Casona, Osteria Vecchia, Rodiano, Spino, Festà, Puzzole e San Gaetano. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 632 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura, in campo azzurro, un castagno, fondato su una pianura erbosa, con una pianta di vite da cui pendono due grappoli; sul capo d’argento spicca uno scudo sabaudo accostato da due arabeschi divergenti, verdi.

Centro collinare, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I maranesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località di Cà Bernabei, Casona, Osteria Vecchia, Rodiano, Spino, Festà, Puzzole e San Gaetano. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 632 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura, in campo azzurro, un castagno, fondato su una pianura erbosa, con una pianta di vite da cui pendono due grappoli; sul capo d’argento spicca uno scudo sabaudo accostato da due arabeschi divergenti, verdi.

Storia

Abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i reperti archeologici dell’età del bronzo, rinvenuti nel territorio, deriva la prima parte del toponimo dal personale latino MARIUS, con l’aggiunta del suffisso -anus, indicante una proprietà fondiaria; la specificazione, riferita all’ubicazione del centro, fu aggiunta con un regio decreto del 1862. Importante caposaldo sulla via Claudia, durante la dominazione longobarda, nel Medioevo seguì le sorti del suo castello, citato già in fonti del XII secolo e assoggettato alternativamente a Modena e a Bologna. Nella prima metà del Trecento fu devastata dalle truppe pontificie ma, con l’atto di sottomissione del Frignano, passò di nuovo agli Estensi, ai quali fu riconsegnata, verso la metà del XIV secolo, dopo l’occupazione dei Pico della Mirandola. Sottomessa ai Rangoni e ai Pio di Carpi che, all’inizio del Quattrocento, ne ricevettero l’investitura dal duca Niccolò III, fu in seguito inserita nella podesteria di Guiglia e assegnata ai Montecuccoli. Annessa, col ducato modenese, alla Repubblica cispadana e a quella cisalpina, nel periodo napoleonico, tornò poi alla Casa d’Este, venendo costituita in comune nel 1860. Alle proteste bracciantili, dell’inizio del Novecento, seguì un’attiva partecipazione alla lotta partigiana. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale dei Santi Lorenzo e Rocco; i resti del castello dei Montecuccoli; la residenza di campagna di questi signori, detta “Colombarone”; gli oratori di Sant’Antonio e S. Rocco; la chiesa dell’Assunta e una torre, del secolo XI, a Denzano; la stazione di posta per il cambio dei cavalli, di età romana, a Prediera; il “palazzotto”, del Cinquecento, in località La Salata; la chiesa di Sant’Egidio Abate, a Ospitaletto; i resti di una rocca medievale e la chiesa della Natività della Vergine, a Festà.

Abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i reperti archeologici dell’età del bronzo, rinvenuti nel territorio, deriva la prima parte del toponimo dal personale latino MARIUS, con l’aggiunta del suffisso -anus, indicante una proprietà fondiaria; la specificazione, riferita all’ubicazione del centro, fu aggiunta con un regio decreto del 1862. Importante caposaldo sulla via Claudia, durante la dominazione longobarda, nel Medioevo seguì le sorti del suo castello, citato già in fonti del XII secolo e assoggettato alternativamente a Modena e a Bologna. Nella prima metà del Trecento fu devastata dalle truppe pontificie ma, con l’atto di sottomissione del Frignano, passò di nuovo agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTENSI'>Estensi</a>, ai quali fu riconsegnata, verso la metà del XIV secolo, dopo l’occupazione dei Pico della Mirandola. Sottomessa ai Rangoni e ai Pio di Carpi che, all’inizio del Quattrocento, ne ricevettero l’investitura dal duca Niccolò III, fu in seguito inserita nella podesteria di Guiglia e assegnata ai Montecuccoli. Annessa, col ducato modenese, alla Repubblica cispadana e a quella cisalpina, nel periodo napoleonico, tornò poi alla Casa d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a>, venendo costituita in comune nel 1860. Alle proteste bracciantili, dell’inizio del Novecento, seguì un’attiva partecipazione alla lotta partigiana. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale dei Santi Lorenzo e Rocco; i resti del castello dei Montecuccoli; la residenza di campagna di questi signori, detta “Colombarone”; gli oratori di Sant’Antonio e S. Rocco; la chiesa dell’Assunta e una torre, del secolo XI, a Denzano; la stazione di posta per il cambio dei cavalli, di età romana, a Prediera; il “palazzotto”, del Cinquecento, in località La Salata; la chiesa di Sant’Egidio Abate, a Ospitaletto; i resti di una rocca medievale e la chiesa della Natività della Vergine, a Festà.

Economia

è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti edile, lattiero-caseario, metalmeccanico, tessile e della fabbricazione di mobili. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo di ecologia e storia naturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla locale clinica.

è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti edile, lattiero-caseario, metalmeccanico, tessile e della fabbricazione di mobili. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo di ecologia e storia naturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dalla locale clinica.

Relazioni

Non molto frequentata per turismo, lo è invece molto per lavoro, in quanto le attività produttive e soprattutto le industrie consentono un notevole assorbimento di manodopera; è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, grazie anche ai suoi esercizi commerciali. Tuttavia i movimenti pendolari si verificano pure in senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i maranesi a rivolgersi alle località più fornite. Tra gli appuntamenti consueti, che richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: varie manifestazioni culturali e teatrali, a maggio; la festa dell’agricoltura e quella della banda, a settembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Non molto frequentata per turismo, lo è invece molto per lavoro, in quanto le attività produttive e soprattutto le industrie consentono un notevole assorbimento di manodopera; è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, grazie anche ai suoi esercizi commerciali. Tuttavia i movimenti pendolari si verificano pure in senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i maranesi a rivolgersi alle località più fornite. Tra gli appuntamenti consueti, che richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: varie manifestazioni culturali e teatrali, a maggio; la festa dell’agricoltura e quella della banda, a settembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Ca' Bernabei, Casona, Denzano, Festà, Osteria Vecchia, Puzzole, Rodiano, San Gaetano, Spino

Ca' Bernabei, Casona, Denzano, Festà, Osteria Vecchia, Puzzole, Rodiano, San Gaetano, Spino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marano sul Panaro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.