Descrizione

Comune collinare, di origine medievale; fonda la sua economia su attività agricole e industriali affiancate da un crescente sviluppo del turismo. È noto per la produzione del vino Dolcetto. I manghesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, la località di San Donato, pochi nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 695 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge su un crinale fra le due valli torrentizie.

Comune collinare, di origine medievale; fonda la sua economia su attività agricole e industriali affiancate da un crescente sviluppo del turismo. È noto per la produzione del vino Dolcetto. I manghesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, la località di San Donato, pochi nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 695 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, sorge su un crinale fra le due valli torrentizie.

Storia

Il toponimo, che compare nella documentazione medievale del 1215 dapprima come “Mangum”, poi come “Maingus”, conferma l’ipotesi di qualche studioso che lo considera adattamento della voce piemontese “mangu”, intesa come ‘mangano’. Poche sono le notizie storiche sulle prime vicende del borgo: si sa solo che le sue origini risalgono al 1275, quando l’esercito astigiano rase al suolo i castelli di Frave, Vaglio, Vene e il villaggio di Lanlonzo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figura solo il castello, costruito sul finire del XIII secolo: fu per secoli residenza estiva dei marchesi di Busca, che lo vollero sontuosamente arredato. Costruito dagli astigiani per ritorsione nei confronti di Alba, che li aveva sconfitti in campo aperto nella battaglia di Cossano, conserva all’interno camminamenti segreti utili un tempo per sfuggire agli assedi. Da alcuni anni è sede dell’Enoteca Regionale. Ospita, infatti, al piano terra, una vetrina specializzata per i prodotti di un’area prevalentemente viticola, con l’esposizione di vini quali il Moscato d’Asti, gli spumanti del Piemonte e il Dolcetto locale.

Il toponimo, che compare nella documentazione medievale del 1215 dapprima come “Mangum”, poi come “Maingus”, conferma l’ipotesi di qualche studioso che lo considera adattamento della voce piemontese “mangu”, intesa come ‘mangano’. Poche sono le notizie storiche sulle prime vicende del borgo: si sa solo che le sue origini risalgono al 1275, quando l’esercito astigiano rase al suolo i castelli di Frave, Vaglio, Vene e il villaggio di Lanlonzo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figura solo il castello, costruito sul finire del XIII secolo: fu per secoli residenza estiva dei marchesi di Busca, che lo vollero sontuosamente arredato. Costruito dagli astigiani per ritorsione nei confronti di Alba, che li aveva sconfitti in campo aperto nella battaglia di Cossano, conserva all’interno camminamenti segreti utili un tempo per sfuggire agli assedi. Da alcuni anni è sede dell’Enoteca Regionale. Ospita, infatti, al piano terra, una vetrina specializzata per i prodotti di un’area prevalentemente viticola, con l’esposizione di vini quali il Moscato d’Asti, gli spumanti del Piemonte e il Dolcetto locale.

Economia

L’agricoltura produce: cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), nocciole e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini suini, ovini, caprini e avicoli. Le industrie legate ai prodotti genericamente alimentari (tra cui il lattiero-caseario) soddisfano le richieste della comunità, così come quelle afferenti le imprese metallurgiche, edili, del legno e delle bevande. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non annovera strutture sociali degne di nota. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si segnala la presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive comprendono un’azienda agrituristica e offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

L’agricoltura produce: cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), nocciole e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini suini, ovini, caprini e avicoli. Le industrie legate ai prodotti genericamente alimentari (tra cui il lattiero-caseario) soddisfano le richieste della comunità, così come quelle afferenti le imprese metallurgiche, edili, del legno e delle bevande. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non annovera strutture sociali degne di nota. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si segnala la presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive comprendono un’azienda agrituristica e offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta abbastanza ricercata dal turismo residenziale, sia in estate che in inverno, grazie alle notevoli attrattive naturalistiche, con diffusione particolare del fenomeno di seconda casa (numerose le villette e i rustici ristrutturati). Esercita un forte richiamo anche la tradizione popolare delle “masche” (fattucchiere contadine che secondo il mito garantivano la buona riuscita dei matrimoni da loro stesse combinati). Sin dagli anni Sessanta si svolge, inoltre, il carnevale con sfilata di carri allegorici guidati dalle maschere locali “Stangon” e Concetta, che impersonano l’archetipo dei matrimoni misti fra i contadini del luogo e le ragazze meridionali emigrate al nord per rivitalizzare l’agricoltura. Altre attrattive sono rappresentate dalla rassegna cinofila, anch’essa di vecchia data, a carattere nazionale, intesa a testimoniare l’utilità dei meticci, e la “manifestazioni al castello” con degustazioni di vini da dessert, salumi, formaggi e dolci, nel periodo estivo; il festival del cocktail al Moscato e all’Asti spumante, ad aprile; la festa Aleramica (banchi d’assaggio dal riso all’olio); la “cura dell’uva” (l’ampeloterapia era un tempo molto diffusa), a settembre e la manifestazione “il dolce di Natale”, a dicembre. La festa patronale, dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, viene celebra il 25 luglio. È gemellata dal 1967 con ST. Rambert d’Albon (Francia) e con Kernen Rommelshausen (Germania). Ha dato i natali a Oreste Gallina, uno dei poeti dialettali più amati nell’ultimo scorcio del XX secolo.

Meta abbastanza ricercata dal turismo residenziale, sia in estate che in inverno, grazie alle notevoli attrattive naturalistiche, con diffusione particolare del fenomeno di seconda casa (numerose le villette e i rustici ristrutturati). Esercita un forte richiamo anche la tradizione popolare delle “masche” (fattucchiere contadine che secondo il mito garantivano la buona riuscita dei matrimoni da loro stesse combinati). Sin dagli anni Sessanta si svolge, inoltre, il carnevale con sfilata di carri allegorici guidati dalle maschere locali “Stangon” e Concetta, che impersonano l’archetipo dei matrimoni misti fra i contadini del luogo e le ragazze meridionali emigrate al nord per rivitalizzare l’agricoltura. Altre attrattive sono rappresentate dalla rassegna cinofila, anch’essa di vecchia data, a carattere nazionale, intesa a testimoniare l’utilità dei meticci, e la “manifestazioni al castello” con degustazioni di vini da dessert, salumi, formaggi e dolci, nel periodo estivo; il festival del cocktail al Moscato e all’Asti spumante, ad aprile; la festa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICA'>Aleramica</a> (banchi d’assaggio dal riso all’olio); la “cura dell’uva” (l’ampeloterapia era un tempo molto diffusa), a settembre e la manifestazione “il dolce di Natale”, a dicembre. La festa patronale, dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, viene celebra il 25 luglio. È gemellata dal 1967 con ST. Rambert d’Albon (Francia) e con Kernen Rommelshausen (Germania). Ha dato i natali a Oreste Gallina, uno dei poeti dialettali più amati nell’ultimo scorcio del XX secolo.

Località

Bosi, Garassino, Olano, Riforno, Romanino, San Donato

Bosi, Garassino, Olano, Riforno, Romanino, San Donato

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mango rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.