Descrizione

Comune di montagna, di origini romane, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e le attività commerciali. La comunità dei malegnesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Cividate Camuno del comune omonimo-. Il territorio disegna un profilo irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; l'abitato, che mostra segni evidenti di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Comune di montagna, di origini romane, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e le attività commerciali. La comunità dei malegnesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Cividate Camuno del comune omonimo-. Il territorio disegna un profilo irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; l'abitato, che mostra segni evidenti di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

Le sue origini vanno ricondotte ai romani che, guidati dal proconsole Publio Silio, nel 16 a.C. sconfissero l'antico popolo dei camuni, occupando tutta la Val Camonica e ponendo Cividate Camuno a capoluogo della valle. Attraversata dalla via Valeriana, con i romani registrò una notevole espansione, testimoniata dai rinvenimenti epigrafici: furono costruiti acquedotti, edifici pubblici, terme e templi. Attestato per la prima volta in un documento del XII secolo (che fa riferimento allo scontro fra due processioni dirette alla pieve di Cividate), il toponimo deriva dal lombardo "malègn", riferito al 'terreno poco fertile'. Rivestì un ruolo di particolare importanza per la presenza dell'ospizio, costruito nell'undicesimo secolo. Nel XIII secolo alcuni membri della famiglia Redona, originaria del luogo, risultano vassalli del vescovo di Brescia: ciò comportava l'obbligo, per gli abitanti, di fornire il proprio contributo per la costruzione del ponte di Cividate. Nella seconda metà del XIII secolo Brescia bandì la famiglia dei Federici e quella dei signori di Malegno. La popolazione locale si schierò in favore dei ghibellini nelle lotte che questi intrapresero contro i guelfi e nel XV secolo il territorio fu assegnato ai Federici da Giovanni Maria Visconti. Ottenne privilegi dalla repubblica di Venezia, per la fedeltà dimostratale nelle lotte contro Milano. In seguito condivise, sostanzialmente, la storia del resto della provincia. Dall'unione amministrativa con Cividate Camuno, durata dal 1928 al 1947, nacque il comune di Cividate Malegno. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: la chiesetta di Santa Maria all'Ospedale, del 1300; l'ex parrocchiale di Sant'Andrea, risalente al XV secolo; l'attuale parrocchiale dedicata allo stesso santo, costruita nel XVIII secolo.

Le sue origini vanno ricondotte ai romani che, guidati dal proconsole Publio Silio, nel 16 a.C. sconfissero l'antico popolo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CAMUNI'>camuni</a>, occupando tutta la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALCAMONICA'>Val Camonica</a> e ponendo Cividate Camuno a capoluogo della valle. Attraversata dalla via Valeriana, con i romani registrò una notevole espansione, testimoniata dai rinvenimenti epigrafici: furono costruiti acquedotti, edifici pubblici, terme e templi. Attestato per la prima volta in un documento del XII secolo (che fa riferimento allo scontro fra due processioni dirette alla pieve di Cividate), il toponimo deriva dal lombardo "malègn", riferito al 'terreno poco fertile'. Rivestì un ruolo di particolare importanza per la presenza dell'ospizio, costruito nell'undicesimo secolo. Nel XIII secolo alcuni membri della famiglia Redona, originaria del luogo, risultano vassalli del vescovo di Brescia: ciò comportava l'obbligo, per gli abitanti, di fornire il proprio contributo per la costruzione del ponte di Cividate. Nella seconda metà del XIII secolo Brescia bandì la famiglia dei Federici e quella dei signori di Malegno. La popolazione locale si schierò in favore dei ghibellini nelle lotte che questi intrapresero contro i guelfi e nel XV secolo il territorio fu assegnato ai Federici da Giovanni Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Ottenne privilegi dalla repubblica di Venezia, per la fedeltà dimostratale nelle lotte contro Milano. In seguito condivise, sostanzialmente, la storia del resto della provincia. Dall'unione amministrativa con Cividate Camuno, durata dal 1928 al 1947, nacque il comune di Cividate Malegno. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: la chiesetta di Santa Maria all'Ospedale, del 1300; l'ex parrocchiale di Sant'Andrea, risalente al XV secolo; l'attuale parrocchiale dedicata allo stesso santo, costruita nel XVIII secolo.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, poiché sul posto manca una caserma dei carabinieri. L'economia locale non ha del tutto abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, frutta e in particolare viti; completa il quadro del settore primario l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito dall'industria metalmeccanica (che occupa un numero considerevole di addetti) e da imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra cui, oltre ai servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali un orfanotrofio; sono presenti gli istituti d'istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, poiché sul posto manca una caserma dei carabinieri. L'economia locale non ha del tutto abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, frutta e in particolare viti; completa il quadro del settore primario l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito dall'industria metalmeccanica (che occupa un numero considerevole di addetti) e da imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra cui, oltre ai servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta tra le strutture sociali un orfanotrofio; sono presenti gli istituti d'istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

È abbastanza frequentata per lavoro. È collegata a Borno (una meta turistica sia estiva che invernale) da un strada lungo la quale in giugno si svolge una gara di velocità in salita, per automobili, la Malegno-Ossimo-Borno, valida per il campionato italiano della montagna. Non si registrano altri eventi di particolare rilievo. La festa del Patrono, Sant'Andrea, si celebra il 30 novembre.

È abbastanza frequentata per lavoro. È collegata a Borno (una meta turistica sia estiva che invernale) da un strada lungo la quale in giugno si svolge una gara di velocità in salita, per automobili, la Malegno-Ossimo-Borno, valida per il campionato italiano della montagna. Non si registrano altri eventi di particolare rilievo. La festa del Patrono, Sant'Andrea, si celebra il 30 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Malegno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.