Descrizione

Comune di pianura, di presunta origine romana, la cui economia fa registrare la positiva compresenza di aziende operanti nei settori agricolo e industriale, che costituiscono le principali fonti di reddito della popolazione. I malagninesi (o malagnini), che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di San Giacomo Lovara, che è anche quella con il maggior numero di abitanti, San Michele, Casal Malombra, Malagnina, Malongola, Vigolo, Visnadello e Zona Artigianale, nonché in un certo numero di case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che vanno da un minimo di 37 metri sul livello del mare ad un massimo di appena 44. Il capoluogo comunale, attualmente interessato da una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di presunta origine romana, la cui economia fa registrare la positiva compresenza di aziende operanti nei settori agricolo e industriale, che costituiscono le principali fonti di reddito della popolazione. I malagninesi (o malagnini), che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di San Giacomo Lovara, che è anche quella con il maggior numero di abitanti, San Michele, Casal Malombra, Malagnina, Malongola, Vigolo, Visnadello e Zona Artigianale, nonché in un certo numero di case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che vanno da un minimo di 37 metri sul livello del mare ad un massimo di appena 44. Il capoluogo comunale, attualmente interessato da una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il toponimo, dal lombardo "malègn", sembra fare riferimento alla scarsa fertilità del suolo. Posta lungo la via Postumia, detta comunemente via Mantova Vecchia, che ricalca il tracciato dell'omonima strada romana, che collegava Genova al Veneto, passando per Tortona, Piacenza, Cremona, Mantova e Verona, non è stata protagonista di episodi storici di particolare rilevanza e non compare nelle fonti. Sembra aver seguito in parte le vicende della vicina Cremona, con cui condivideva la favorevole posizione geografica, in prossimità d'importanti arterie stradali: la via "Brixiensis" e la via "Mediolanensis", alle quali si collegava, nei pressi di Cremona, la via Postumia. Il suo patrimonio artistico annovera la presenza di numerose ville di antiche famiglie cremonesi che, abbandonata la residenza cittadina, vi risiedevano periodicamente per brevi soggiorni in campagna, dettati anche dalla necessità di controllare e sorvegliare di persona i rendimenti delle proprie aziende agricole. Villa Cavalcabò, risalente ai primi dell'Ottocento, villa Casalmalombra, villa Calciati e cascina Vigolo costituiscono gli elementi di maggior spicco nel patrimonio storico-artistico, insieme alla chiesa di San Giacomo al Campo e alla parrocchia le, intitolata a San Michele dall'Olmo. Interessante, poi, dal punto di vista storico-artistico, risulta la cascina Malongola, che conserva i resti di una cappella post-medioevale. Essa si trova in una zona abitata (senza interruzioni) sin dall'Età del bronzo.

Il toponimo, dal lombardo "malègn", sembra fare riferimento alla scarsa fertilità del suolo. Posta lungo la via Postumia, detta comunemente via Mantova Vecchia, che ricalca il tracciato dell'omonima strada romana, che collegava Genova al Veneto, passando per Tortona, Piacenza, Cremona, Mantova e Verona, non è stata protagonista di episodi storici di particolare rilevanza e non compare nelle fonti. Sembra aver seguito in parte le vicende della vicina Cremona, con cui condivideva la favorevole posizione geografica, in prossimità d'importanti arterie stradali: la via "Brixiensis" e la via "Mediolanensis", alle quali si collegava, nei pressi di Cremona, la via Postumia. Il suo patrimonio artistico annovera la presenza di numerose ville di antiche famiglie cremonesi che, abbandonata la residenza cittadina, vi risiedevano periodicamente per brevi soggiorni in campagna, dettati anche dalla necessità di controllare e sorvegliare di persona i rendimenti delle proprie aziende agricole. Villa Cavalcabò, risalente ai primi dell'Ottocento, villa Casalmalombra, villa Calciati e cascina Vigolo costituiscono gli elementi di maggior spicco nel patrimonio storico-artistico, insieme alla chiesa di San Giacomo al Campo e alla parrocchia le, intitolata a San Michele dall'Olmo. Interessante, poi, dal punto di vista storico-artistico, risulta la cascina Malongola, che conserva i resti di una cappella post-medioevale. Essa si trova in una zona abitata (senza interruzioni) sin dall'Età del bronzo.

Economia

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; poiché manca sul posto una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, è rappresentata dal sindaco. La comunità malagninese si dedica ancora all'agricoltura e all'allevamento: si producono cereali e foraggi, questi ultimi destinati all'allevamento bovino. Si allevano, inoltre, suini e soprattutto avicoli. Il settore industriale conta imprese attive nei comparti tessile e dell'abbigliamento, metallurgico, meccanico, edile, alimentare e della produzione di apparecchi medicali e di precisione. Si registra, inoltre, la presenza di piccole imprese a carattere artigianale specializzate nella lavorazione del ferro battuto. Il quadro delle attività terziarie comprende una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. L'offerta di servizi pubblici è anch'essa commisurata alle dimensioni del comune e alla consistenza numerica della sua popolazione: non si rileva la presenza di strutture sociali quali case di riposo e asili nido, né di quelle riservate all'arricchimento e all'approfondimento culturale, come musei e biblioteche. Nelle scuole locali s'impartisce la sola istruzione primaria e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie consentono alla popolazione di usufruire del servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; poiché manca sul posto una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, è rappresentata dal sindaco. La comunità malagninese si dedica ancora all'agricoltura e all'allevamento: si producono cereali e foraggi, questi ultimi destinati all'allevamento bovino. Si allevano, inoltre, suini e soprattutto avicoli. Il settore industriale conta imprese attive nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento, metallurgico, meccanico, edile, alimentare e della produzione di apparecchi medicali e di precisione. Si registra, inoltre, la presenza di piccole imprese a carattere artigianale specializzate nella lavorazione del ferro battuto. Il quadro delle attività terziarie comprende una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. L'offerta di servizi pubblici è anch'essa commisurata alle dimensioni del comune e alla consistenza numerica della sua popolazione: non si rileva la presenza di strutture sociali quali case di riposo e asili nido, né di quelle riservate all'arricchimento e all'approfondimento culturale, come musei e biblioteche. Nelle scuole locali s'impartisce la sola istruzione primaria e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie consentono alla popolazione di usufruire del servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non può certo essere considerata una meta turistica ma offre buone opportunità lavorative. La vicinanza al capoluogo di provincia rende poco rilevanti i rapporti con i comuni del circondario, ai quali, tuttavia, la popolazione si rivolge per le istituzioni scolastiche, il commercio e l'espletamento delle pratiche burocratiche. Il pendolarismo, reso possibile da un sistema di collegamenti valido ed efficiente, è agevolato dalle caratteristiche orografiche di questa parte della regione. Tra gli eventi che ricorrono annualmente va segnalata la sagra della località San Giacomo Lovara, che si svolge la prima domenica di maggio e l'ultima di settembre. La festa del Patrono, San Michele, si celebra la prima domenica di ottobre.

Non può certo essere considerata una meta turistica ma offre buone opportunità lavorative. La vicinanza al capoluogo di provincia rende poco rilevanti i rapporti con i comuni del circondario, ai quali, tuttavia, la popolazione si rivolge per le istituzioni scolastiche, il commercio e l'espletamento delle pratiche burocratiche. Il pendolarismo, reso possibile da un sistema di collegamenti valido ed efficiente, è agevolato dalle caratteristiche orografiche di questa parte della regione. Tra gli eventi che ricorrono annualmente va segnalata la sagra della località San Giacomo Lovara, che si svolge la prima domenica di maggio e l'ultima di settembre. La festa del Patrono, San Michele, si celebra la prima domenica di ottobre.

Località

Ca' de' Marozzi, Casal Malombra, Cervellara, Malagnina, Malongola, San Giacomo Lovara, San Michele, Santa Lucia Lama, Sette Pozzi, Vigolo, Villa Ripari, Visnadello

Ca' de' Marozzi, Casal Malombra, Cervellara, Malagnina, Malongola, San Giacomo Lovara, San Michele, Santa Lucia Lama, Sette Pozzi, Vigolo, Villa Ripari, Visnadello

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Malagnino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.