Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi. I majanesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e le località San Salvatore, Sant’Eliseo, Borgo Schiratti e Case Zucchiatti. Il territorio ha un profilo geometrico leggermente ondulato, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, che fa registrare una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un fascio di verghe dorate, riunite intorno a una scure d’acciaio e legate da una fettuccia rossa.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi. I majanesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e le località San Salvatore, Sant’Eliseo, Borgo Schiratti e Case Zucchiatti. Il territorio ha un profilo geometrico leggermente ondulato, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, che fa registrare una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un fascio di verghe dorate, riunite intorno a una scure d’acciaio e legate da una fettuccia rossa.

Storia

Abitata già in epoca romana, stando ai reperti archeologici rinvenuti nella zona, registrò in seguito stanziamenti di longobardi, come testimoniato dai resti di una necropoli scoperta nei pressi di San Salvatore. Il toponimo deriva dal nome latino di persona MALIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale –ANUS. Donata, con altre terre, da Carlo Magno al patriarcato di Aquileia, cui fu confermata dagli imperatori germanici, nel corso del Medioevo venne dotata di un castello, costruito probabilmente su una torre romana. Possedimento dei signori di San Daniele del Friuli, fu coinvolta nelle lotte tra le potenti casate friulane. All’inizio del Trecento il locale fortilizio fu distrutto dai conti di Gorizia; riedificato, fu acquistato dai signori di Colloredo, che provvidero a ricostruirlo anche dopo le devastazioni provocate da un attacco congiunto di udinesi e gemonesi. Rimasta infeudata ai Colloredo fino al termine del dominio veneziano, assunse l’attuale assetto territoriale durante il periodo napoleonico, quando le furono annesse alcune località non appartenute ai suoi feudatari. La storia successiva alla restaurazione austriaca non si discosta da quella di gran parte del Friuli, unita al regno d’Italia nel 1866. Ingenti sono stati i danni provocati dal terremoto del 1976. Tra i monumenti si possono ammirare: il castello di San Salvatore, con la vicina chiesetta di San Silvestro, del XV secolo; la trecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, in località Comerzo; il castello medievale di Susans; la chiesa e l’ospedale di San Giovanni della Commenda dei Templari, risalenti al Duecento, a San Tommaso; il castello di Pers e la chiesa di Ognissanti, a Mels.

Abitata già in epoca romana, stando ai reperti archeologici rinvenuti nella zona, registrò in seguito stanziamenti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, come testimoniato dai resti di una necropoli scoperta nei pressi di San Salvatore. Il toponimo deriva dal nome latino di persona MALIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale –ANUS. Donata, con altre terre, da Carlo Magno al patriarcato di Aquileia, cui fu confermata dagli imperatori germanici, nel corso del Medioevo venne dotata di un castello, costruito probabilmente su una torre romana. Possedimento dei signori di San Daniele del Friuli, fu coinvolta nelle lotte tra le potenti casate friulane. All’inizio del Trecento il locale fortilizio fu distrutto dai conti di Gorizia; riedificato, fu acquistato dai signori di Colloredo, che provvidero a ricostruirlo anche dopo le devastazioni provocate da un attacco congiunto di udinesi e gemonesi. Rimasta infeudata ai Colloredo fino al termine del dominio veneziano, assunse l’attuale assetto territoriale durante il periodo napoleonico, quando le furono annesse alcune località non appartenute ai suoi feudatari. La storia successiva alla restaurazione austriaca non si discosta da quella di gran parte del Friuli, unita al regno d’Italia nel 1866. Ingenti sono stati i danni provocati dal terremoto del 1976. Tra i monumenti si possono ammirare: il castello di San Salvatore, con la vicina chiesetta di San Silvestro, del XV secolo; la trecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, in località Comerzo; il castello medievale di Susans; la chiesa e l’ospedale di San Giovanni della Commenda dei Templari, risalenti al Duecento, a San Tommaso; il castello di Pers e la chiesa di Ognissanti, a Mels.

Economia

È sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta; si allevano bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, costituto da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cartario, chimico, edile, elettrico, metalmeccanico, dell’abbigliamento, della pelletteria, del legno, del vetro e dei materiali da costruzione; a queste si affiancano fabbriche di mobili, calzature, prodotti petroliferi raffinati, apparecchi medicali, articoli in plastica e macchine per ufficio oltre che per l’agricoltura e la silvicoltura. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale e attività di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professione commerciale; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche il locale periodico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta; si allevano bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale, costituto da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cartario, chimico, edile, elettrico, metalmeccanico, dell’abbigliamento, della pelletteria, del legno, del vetro e dei materiali da costruzione; a queste si affiancano fabbriche di mobili, calzature, prodotti petroliferi raffinati, apparecchi medicali, articoli in plastica e macchine per ufficio oltre che per l’agricoltura e la silvicoltura. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale e attività di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professione commerciale; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche il locale periodico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

È molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare agli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. Gli intensi rapporti con il circondario sono ulteriormente alimentati dalla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti merita di essere citato il “Festival di Majano”, che si svolge ad agosto, con itinerari gastronomici, concerti, spettacoli teatrali e fuochi artificiali alla chiusura. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno.

È molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare agli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. Gli intensi rapporti con il circondario sono ulteriormente alimentati dalla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti merita di essere citato il “Festival di Majano”, che si svolge ad agosto, con itinerari gastronomici, concerti, spettacoli teatrali e fuochi artificiali alla chiusura. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, viene celebrata il 29 giugno.

Località

Borgo Schiratti, Molino di Farla, San Salvatore, Sant'Eliseo

Borgo Schiratti, Molino di Farla, San Salvatore, Sant'Eliseo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Majano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.