Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei mairanesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, in località Pievedizio. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; l'abitato, che mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma municipale, partito, la cui concessione ufficiale è avvenuta con Regio Decreto, si raffigurano un bue e un fascio di spighe di grano.

Comune di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei mairanesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è concentrata quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, in località Pievedizio. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti; l'abitato, che mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma municipale, partito, la cui concessione ufficiale è avvenuta con Regio Decreto, si raffigurano un bue e un fascio di spighe di grano.

Storia

Deve la sua costituzione urbana (in epoca medioevale) alla presenza del castello, che ne fu il nucleo centrale. Se non si hanno notizie su antichi insediamenti, è certa la presenza romana nella zona, come testimoniato dal ritrovamento di un bronzetto di epoca romana ma ancor più dalle tracce della centuriazione (il suo territorio era attraversato da est a ovest dal trentanovesimo LIMES) e dall'origine del toponimo, che deriva dal personale latino MARIUS, cui è stato aggiunto il suffisso -ANUS, in una formazione prediale. L'antico PAGUS era paludoso e la dislocazione nel territorio comunale delle sedi del potere civile e religioso non corrispondeva a quella attuale: infatti, fino al tardo Medioevo, punto di riferimento era Pievedizio, dove risiedevano le più alte autorità: con una bolla del XII secolo di papa Alessandro III fu confermata la dipendenza di Pievedizio dalla pieve di Azzano; nel '400 Pievedizio costituì rifugio per gli ebrei cacciati da Brescia. Dopo il IV secolo d.C. (corrispondente all'avvento del cristianesimo) i mairanesi dipesero dalla pieve di Capriano. Dopo una serie di contrasti con Brescia, nella seconda metà del XV secolo, fu affidata alla tutela degli Sforza; successivamentele sue vicende hanno ricalcato quelle del territorio circostante: a seguito della battaglia di Maclodio fu per lungo periodo sotto la signoria della repubblica veneta, che ne fece il capoluogo di un vicariato e la pose sotto il controllo di alcune nobili famiglie (i Chizzola, i Calini e i Castiglioni). Degna di nota è anche la famiglia dei Girelli (che ebbe origine proprio in questi luoghi), distintasi per le sue attività benefiche in tutto il Bresciano. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: nel capoluogo comunale, la parrocchiale di Sant'Andrea, risalente al XIX secolo e in seguito ristrutturata; una casa quattrocentesca con finestre gotiche (appartenuta con ogni probabilità ai Calini); a Pievedizio, il palazzo Soncini, che costituisce un esempio di architettura a metà tra la casa fortificata del '600 e la residenza signorile del '700; ancora a Pievedizio, la chiesa di Sant'Antonio da Padova.

Deve la sua costituzione urbana (in epoca medioevale) alla presenza del castello, che ne fu il nucleo centrale. Se non si hanno notizie su antichi insediamenti, è certa la presenza romana nella zona, come testimoniato dal ritrovamento di un bronzetto di epoca romana ma ancor più dalle tracce della centuriazione (il suo territorio era attraversato da est a ovest dal trentanovesimo LIMES) e dall'origine del toponimo, che deriva dal personale latino MARIUS, cui è stato aggiunto il suffisso -ANUS, in una formazione prediale. L'antico PAGUS era paludoso e la dislocazione nel territorio comunale delle sedi del potere civile e religioso non corrispondeva a quella attuale: infatti, fino al tardo Medioevo, punto di riferimento era Pievedizio, dove risiedevano le più alte autorità: con una bolla del XII secolo di papa Alessandro III fu confermata la dipendenza di Pievedizio dalla pieve di Azzano; nel '400 Pievedizio costituì rifugio per gli ebrei cacciati da Brescia. Dopo il IV secolo d.C. (corrispondente all'avvento del cristianesimo) i mairanesi dipesero dalla pieve di Capriano. Dopo una serie di contrasti con Brescia, nella seconda metà del XV secolo, fu affidata alla tutela degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>; successivamentele sue vicende hanno ricalcato quelle del territorio circostante: a seguito della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BATTAGLIADIMACLODIO'>battaglia di Maclodio</a> fu per lungo periodo sotto la signoria della repubblica veneta, che ne fece il capoluogo di un vicariato e la pose sotto il controllo di alcune nobili famiglie (i Chizzola, i Calini e i Castiglioni). Degna di nota è anche la famiglia dei Girelli (che ebbe origine proprio in questi luoghi), distintasi per le sue attività benefiche in tutto il Bresciano. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: nel capoluogo comunale, la parrocchiale di Sant'Andrea, risalente al XIX secolo e in seguito ristrutturata; una casa quattrocentesca con finestre gotiche (appartenuta con ogni probabilità ai Calini); a Pievedizio, il palazzo Soncini, che costituisce un esempio di architettura a metà tra la casa fortificata del '600 e la residenza signorile del '700; ancora a Pievedizio, la chiesa di Sant'Antonio da Padova.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, poiché sul posto manca una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini e di avicoli, oltre che di caprini, suini ed equini. Il tessuto industriale si articola nei comparti automobilistico, metalmeccanico e della produzione di materiale in plastica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi è presente quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, mentre le strutture scolastiche sono costituite unicamente da scuole materne ed elementari. Se mancano strutture culturali e sportive e quelle ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione, quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, poiché sul posto manca una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini e di avicoli, oltre che di caprini, suini ed equini. Il tessuto industriale si articola nei comparti automobilistico, metalmeccanico e della produzione di materiale in plastica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi è presente quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo, mentre le strutture scolastiche sono costituite unicamente da scuole materne ed elementari. Se mancano strutture culturali e sportive e quelle ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione, quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Pur non costituendo una meta turistica di rilievo, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico. I suoi rapporti con il circondario, di solito non rilevanti (matali da far registrare comunque un saldo migratorio attivo, sia pure di poco) si intensificano in occasione di appuntamenti tradizionali, tra cui vanno menzionati quelli che si svolgono durante l'"autunno mairanese", a settembre, e l'"estate mairanese", da giugno a settembre. La festa del Patrono, Sant'Andrea, si celebra il 30 novembre.

Pur non costituendo una meta turistica di rilievo, per l'assenza di attrattive particolarmente significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico. I suoi rapporti con il circondario, di solito non rilevanti (matali da far registrare comunque un saldo migratorio attivo, sia pure di poco) si intensificano in occasione di appuntamenti tradizionali, tra cui vanno menzionati quelli che si svolgono durante l'"autunno mairanese", a settembre, e l'"estate mairanese", da giugno a settembre. La festa del Patrono, Sant'Andrea, si celebra il 30 novembre.

Località

Godi, Pievedizio

Godi, Pievedizio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mairano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.