Descrizione

Piccola comunità collinare, di origini medievali, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate dal turismo. I magnanesi, il cui indice di vecchiaia è tra i più elevati della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in minuscoli aggregati urbani (Broglina, Molino del Ghe, Piletta, San Sudario e Tamagno) nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate; le ultime propaggini meridionali delle suggestive dorsali moreniche della Serra, ricoperte da boschi di faggi, betulle, castagni, robinie, noccioli e felci, occupano la parte occidentale del comprensorio; sul versante opposto, tra variopinti frutteti e lunghi filari di viti, esse degradano dolcemente verso la valle del torrente Olobbia, che attraversa in questo tratto i caratteristici cumuli di ciottoli torrentizi della Bessa. L’abitato, che conserva l’originaria struttura medievale, con piccole abitazioni situate lungo strette stradine, è adagiato in posizione elevata in un verde pianoro, al culmine di una lussureggiante dorsale montuosa.

Piccola comunità collinare, di origini medievali, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole affiancate dal turismo. I magnanesi, il cui indice di vecchiaia è tra i più elevati della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in minuscoli aggregati urbani (Broglina, Molino del Ghe, Piletta, San Sudario e Tamagno) nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate; le ultime propaggini meridionali delle suggestive dorsali moreniche della Serra, ricoperte da boschi di faggi, betulle, castagni, robinie, noccioli e felci, occupano la parte occidentale del comprensorio; sul versante opposto, tra variopinti frutteti e lunghi filari di viti, esse degradano dolcemente verso la valle del torrente Olobbia, che attraversa in questo tratto i caratteristici cumuli di ciottoli torrentizi della Bessa. L’abitato, che conserva l’originaria struttura medievale, con piccole abitazioni situate lungo strette stradine, è adagiato in posizione elevata in un verde pianoro, al culmine di una lussureggiante dorsale montuosa.

Storia

Il toponimo costituirebbe, secondo alcuni studiosi, un prediale con suffisso -ANUS, dal gentilizio latino MAGNUS; secondo altri sarebbe da ricollegare, invece, ai medievali artigiani del ferro, detti “magnani”, la cui denominazione deriverebbe da “Manianus”, un aggettivo proveniente dalla voce tardo-latina “Mania”, ossia ‘maniglia’. Citata per la prima volta in fonti documentarie del 1166, fece parte, in questo periodo, della diocesi vescovile di Vercelli. Infeudata agli Avogadro di Cerrione nel XII secolo, venne eretta a fortilizio difensivo dalla Repubblica di Vercelli nel 1204 e dichiarata borgo franco. Circa un secolo più tardi gli abitanti si stabilirono nella nuova sede, ubicata in posizione più elevata (1373) e in questa occasione l’abitato passò sotto la giurisdizione dei Savoia, pur restando tra i domini dei suoi precedenti signori, gli Avogadro. Nel XVI secolo venne suddivisa e ceduta in parte a Francesco Dal Pozzo (1561), fin quando, nel 1619, il feudo non venne riunificato e amministrato nuovamente dagli Avogadro, che ne detennero il titolo fino al XIX secolo. La parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista e a San Secondo risale al Settecento e custodisce un pregiato altare maggiore e una balaustra marmorea del 1764, nonché notevoli arredi sacri; dal campanile si accede al suggestivo ricetto medievale, un complesso di abitazioni in pietra costituite da due piani e protette esternamente da mura e fossati. Non lontano altre abitazioni medievali riportano interessanti affreschi del Quattrocento, mentre la chiesa di San Secondo, in stile romanico (XI secolo) e recentemente restaurata, è suddivisa internamente da tre navate e due absidi; all’esterno è affiancata da uno splendido campanile, sempre in stile romanico, con due ordini di trifore e capitelli.

Il toponimo costituirebbe, secondo alcuni studiosi, un prediale con suffisso -ANUS, dal gentilizio latino MAGNUS; secondo altri sarebbe da ricollegare, invece, ai medievali artigiani del ferro, detti “magnani”, la cui denominazione deriverebbe da “Manianus”, un aggettivo proveniente dalla voce tardo-latina “Mania”, ossia ‘maniglia’. Citata per la prima volta in fonti documentarie del 1166, fece parte, in questo periodo, della diocesi vescovile di Vercelli. Infeudata agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> di Cerrione nel XII secolo, venne eretta a fortilizio difensivo dalla Repubblica di Vercelli nel 1204 e dichiarata borgo franco. Circa un secolo più tardi gli abitanti si stabilirono nella nuova sede, ubicata in posizione più elevata (1373) e in questa occasione l’abitato passò sotto la giurisdizione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, pur restando tra i domini dei suoi precedenti signori, gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a>. Nel XVI secolo venne suddivisa e ceduta in parte a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCESCODALPOZZO'>Francesco Dal Pozzo</a> (1561), fin quando, nel 1619, il feudo non venne riunificato e amministrato nuovamente dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a>, che ne detennero il titolo fino al XIX secolo. La parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista e a San Secondo risale al Settecento e custodisce un pregiato altare maggiore e una balaustra marmorea del 1764, nonché notevoli arredi sacri; dal campanile si accede al suggestivo ricetto medievale, un complesso di abitazioni in pietra costituite da due piani e protette esternamente da mura e fossati. Non lontano altre abitazioni medievali riportano interessanti affreschi del Quattrocento, mentre la chiesa di San Secondo, in stile romanico (XI secolo) e recentemente restaurata, è suddivisa internamente da tre navate e due absidi; all’esterno è affiancata da uno splendido campanile, sempre in stile romanico, con due ordini di trifore e capitelli.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Legata profondamente alle proprie tradizioni, la comunità magnanese si dedica con profitto al settore primario, presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, uva e altra frutta e l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. Il settore secondario è presente invece in misura modesta con piccole imprese a carattere artigianale legate ai tradizionali comparti del legno ed edile. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è il terziario, che manca di servizi più qualificati, come quello bancario, e di attività commerciali specializzate, nonostante la buona affluenza turistica sia estiva che invernale. Del tutto assenti le scuole di ogni ordine e grado; è presente, però, per l’arricchimento culturale, una biblioteca monastica specializzata in testi religiosi e patristici. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano neanche il servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un campo di golf.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Legata profondamente alle proprie tradizioni, la comunità magnanese si dedica con profitto al settore primario, presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, uva e altra frutta e l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. Il settore secondario è presente invece in misura modesta con piccole imprese a carattere artigianale legate ai tradizionali comparti del legno ed edile. Fermo a uno stadio embrionale di sviluppo è il terziario, che manca di servizi più qualificati, come quello bancario, e di attività commerciali specializzate, nonostante la buona affluenza turistica sia estiva che invernale. Del tutto assenti le scuole di ogni ordine e grado; è presente, però, per l’arricchimento culturale, una biblioteca monastica specializzata in testi religiosi e patristici. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano neanche il servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un campo di golf.

Relazioni

Aperta a un turismo sia estivo che invernale, è poco frequentata per lavoro, a causa della carenza della maggior parte dei servizi, che costringe la popolazione a un diffuso fenomeno di pendolarismo verso le aree più sviluppate. Non si segnalano manifestazioni a carattere folcloristico o culturale di rilievo, fatta eccezione per la festa celtica che si svolge il 27 aprile nella suggestiva cornice della chiesa romanica dell’XI secolo. Il lunedì si svolge il mercato settimanale. Il Patrono, San Secondo, si festeggia il 29 agosto.

Aperta a un turismo sia estivo che invernale, è poco frequentata per lavoro, a causa della carenza della maggior parte dei servizi, che costringe la popolazione a un diffuso fenomeno di pendolarismo verso le aree più sviluppate. Non si segnalano manifestazioni a carattere folcloristico o culturale di rilievo, fatta eccezione per la festa celtica che si svolge il 27 aprile nella suggestiva cornice della chiesa romanica dell’XI secolo. Il lunedì si svolge il mercato settimanale. Il Patrono, San Secondo, si festeggia il 29 agosto.

Località

Broglina, Carrera, Cerei, Molino del Ghe, Piletta, San Sudario, Sugliaco, Tamagno

Broglina, Carrera, Cerei, Molino del Ghe, Piletta, San Sudario, Sugliaco, Tamagno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Magnano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.