Descrizione

Comune di pianura, di origine rinascimentale, nella cui economia convivono attività del primario e del secondario. I magnacavallesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e svariate altre località -quelle di Agnolo e Quattrocase sono contigue a Poggio Rusco-. Immersa in una sorta di grande vallata (presumibilmente occupata, un tempo, dal mare), la superficie territoriale è sicuramente una delle più piatte dell'intera provincia, con un profilo decisamente regolare, che si riflette nell'andamento plano-altimetrico del centro abitato. La vicinanza del fiume Po e la presenza di abbondanti risorse idriche sin dai tempi più remoti hanno reso necessari lavori di bonifica, dai quali hanno tratto giovamento sia la fertilità dei campi sia la sicurezza delle colture. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è rappresentato un cavallo, posto su una campagna erbosa, verde, sormontato da una stella d'oro a sei raggi.

Comune di pianura, di origine rinascimentale, nella cui economia convivono attività del primario e del secondario. I magnacavallesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e svariate altre località -quelle di Agnolo e Quattrocase sono contigue a Poggio Rusco-. Immersa in una sorta di grande vallata (presumibilmente occupata, un tempo, dal mare), la superficie territoriale è sicuramente una delle più piatte dell'intera provincia, con un profilo decisamente regolare, che si riflette nell'andamento plano-altimetrico del centro abitato. La vicinanza del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a> e la presenza di abbondanti risorse idriche sin dai tempi più remoti hanno reso necessari lavori di bonifica, dai quali hanno tratto giovamento sia la fertilità dei campi sia la sicurezza delle colture. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è rappresentato un cavallo, posto su una campagna erbosa, verde, sormontato da una stella d'oro a sei raggi.

Storia

La sua nascita risale al XVI secolo, epoca in cui le varie corti agricole disseminate sul territorio comunale in maniera non organizzata cominciarono a raccogliersi intorno ad un unico nucleo amministrativo. Una singolare leggenda popolare vuole che l'origine del toponimo sia da rintracciare nelle parole del Guerrin Meschino (protagonista del romanzo di Andrea da Barberino), che, rivolgendosi al proprio cavallo, avrebbe esclamato "Mangia cavallo, mentre il Guerrin riposa". Se questa ipotesi viene ricordata soltanto come curiosità, la vera etimologia del toponimo (con l'evidente significato letterale di 'mangia cavallo') è da ricercare in un soprannome usato anche come cognome. Sin dal secolo XIV il suo territorio, per quanto ancora non unificato amministrativamente, fu dominato dalla famiglia dei Gonzaga, che tuttavia non vi lasciarono quelle tracce di progresso economico, sociale e culturale che altrove risultano così evidenti. Al XVIII secolo risale il fenomeno del contrabbando del sale (che costituì motivo di ingenti guadagni), favorito soprattutto dalla breve distanza dallo Stato della Chiesa. Alla fine del XVIII secolo si affermarono le ideologie del socialismo rurale e durante i moti risorgimentali gli abitanti parteciparono attivamente alla causa nazionale. Fin da epoche remote, la vicinanza del Po è stata all'origine di frequenti e disastrose inondazioni, che si sono ripetute fino alla definitiva sistemazione idraulica della zona; la devastazione più recente risale alla fine del XIX secolo ed è ricordata come una delle più rovinose: il livello dell'acqua raggiunse i tre metri d'altezza. Tra le testimonianze architettoniche vanno segnalate le diverse corti agricole, che molto spesso ricordano nel nome quello delle famiglie mantovane; in località Dosso dell'Inferno, ove si stabilirono i Gesuiti, si trova la corte cui è annesso il cinquecentesco oratorio di Santa Caterina. Nel capoluogo comunale, invece, sorge la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (un tempo oratorio intitolato a S. Ludovico, re di Francia), che conserva elementi decorativi del '700.

La sua nascita risale al XVI secolo, epoca in cui le varie corti agricole disseminate sul territorio comunale in maniera non organizzata cominciarono a raccogliersi intorno ad un unico nucleo amministrativo. Una singolare leggenda popolare vuole che l'origine del toponimo sia da rintracciare nelle parole del Guerrin Meschino (protagonista del romanzo di Andrea da Barberino), che, rivolgendosi al proprio cavallo, avrebbe esclamato "Mangia cavallo, mentre il Guerrin riposa". Se questa ipotesi viene ricordata soltanto come curiosità, la vera etimologia del toponimo (con l'evidente significato letterale di 'mangia cavallo') è da ricercare in un soprannome usato anche come cognome. Sin dal secolo XIV il suo territorio, per quanto ancora non unificato amministrativamente, fu dominato dalla famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, che tuttavia non vi lasciarono quelle tracce di progresso economico, sociale e culturale che altrove risultano così evidenti. Al XVIII secolo risale il fenomeno del contrabbando del sale (che costituì motivo di ingenti guadagni), favorito soprattutto dalla breve distanza dallo Stato della Chiesa. Alla fine del XVIII secolo si affermarono le ideologie del socialismo rurale e durante i moti risorgimentali gli abitanti parteciparono attivamente alla causa nazionale. Fin da epoche remote, la vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a> è stata all'origine di frequenti e disastrose inondazioni, che si sono ripetute fino alla definitiva sistemazione idraulica della zona; la devastazione più recente risale alla fine del XIX secolo ed è ricordata come una delle più rovinose: il livello dell'acqua raggiunse i tre metri d'altezza. Tra le testimonianze architettoniche vanno segnalate le diverse corti agricole, che molto spesso ricordano nel nome quello delle famiglie mantovane; in località Dosso dell'Inferno, ove si stabilirono i Gesuiti, si trova la corte cui è annesso il cinquecentesco oratorio di Santa Caterina. Nel capoluogo comunale, invece, sorge la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (un tempo oratorio intitolato a S. Ludovico, re di Francia), che conserva elementi decorativi del '700.

Economia

Agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali si aggiungono quelli della stazione dei carabinieri. L'agricoltura è rappresentata dalle tipiche coltivazioni della pianura padana (cereali, ortaggi e foraggi), oltre che dalla produzione di uve e frutta. Diffuso e l'allevamento di avicoli, suini e bovini. Sebbene di modeste dimensioni, il secondario è comunque rappresentato dai comparti tessile e dell'abbigliamento, metallurgico e di produzione e distribuzione del gas. Per quanto riguarda il terziario, alla rete distributiva si aggiunge il servizio bancario. Alle scuole materne, elementari e medie si affiancano i servizi della biblioteca, che completa il quadro delle offerte in campo culturale. Il servizio sanitario di base è assicurato dalla farmacia.

Agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali si aggiungono quelli della stazione dei carabinieri. L'agricoltura è rappresentata dalle tipiche coltivazioni della pianura padana (cereali, ortaggi e foraggi), oltre che dalla produzione di uve e frutta. Diffuso e l'allevamento di avicoli, suini e bovini. Sebbene di modeste dimensioni, il secondario è comunque rappresentato dai comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento, metallurgico e di produzione e distribuzione del gas. Per quanto riguarda il terziario, alla rete distributiva si aggiunge il servizio bancario. Alle scuole materne, elementari e medie si affiancano i servizi della biblioteca, che completa il quadro delle offerte in campo culturale. Il servizio sanitario di base è assicurato dalla farmacia.

Relazioni

La carenza di strutture e la scarsità di lavoro costringono ad un quotidiano pendolarismo anche i più giovani, che per accedere alle strutture scolastiche mancanti sul posto devono rivolgersi altrove. Non si evidenzia, oltretutto, una spiccata vocazione per il turismo, per cui i suoi rapporti con il circondario possono essere definiti poco rilevanti. La volontà di intensificare le relazioni con l'esterno, però, si riscontra nell'organizzazione di eventi tesi non solo alla promozione e alla commercializzazione dei prodotti locali ma anche alla conservazione del patrimonio delle tradizioni; è il caso della fiera primaverile, che si svolge in giugno e nel corso della quale vengono esposti i manufatti dell'artigianato locale. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

La carenza di strutture e la scarsità di lavoro costringono ad un quotidiano pendolarismo anche i più giovani, che per accedere alle strutture scolastiche mancanti sul posto devono rivolgersi altrove. Non si evidenzia, oltretutto, una spiccata vocazione per il turismo, per cui i suoi rapporti con il circondario possono essere definiti poco rilevanti. La volontà di intensificare le relazioni con l'esterno, però, si riscontra nell'organizzazione di eventi tesi non solo alla promozione e alla commercializzazione dei prodotti locali ma anche alla conservazione del patrimonio delle tradizioni; è il caso della fiera primaverile, che si svolge in giugno e nel corso della quale vengono esposti i manufatti dell'artigianato locale. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Agnellina, Agnolo, Barbello, Borgo, Dosso dell'Inferno, Giarre, Parolare, Quattrocase, Rotacchio, Zuccone

Agnellina, Agnolo, Barbello, Borgo, Dosso dell'Inferno, Giarre, Parolare, Quattrocase, Rotacchio, Zuccone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Magnacavallo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.