Descrizione

Comune collinare di antiche origini, la cui economia si fonda su alcuni comparti dell’industria, sul turismo termale e in minor misura sulla zootecnia. I maceratini presentano un elevato indice di vecchiaia e si concentrano prevalentemente nel capoluogo comunale, che attraversa una fase di sensibile espansione edilizia; la parte restante della comunità risiede in svariati aggregati urbani elementari e in case sparse. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Monte Cerignone, è ricco di boschi, che ammantano le pendici dei declivi collinari laddove i campi coltivati non hanno ancora preso il sopravvento. Le nuove abitazioni, lambite dalle acque del torrente Apsa, si distendono lungo il fondovalle mentre il nucleo più antico dell’abitato si raccoglie sulla sommità di un piccolo colle, dominato dalla mole della torre civica.

Comune collinare di antiche origini, la cui economia si fonda su alcuni comparti dell’industria, sul turismo termale e in minor misura sulla zootecnia. I maceratini presentano un elevato indice di vecchiaia e si concentrano prevalentemente nel capoluogo comunale, che attraversa una fase di sensibile espansione edilizia; la parte restante della comunità risiede in svariati aggregati urbani elementari e in case sparse. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Monte Cerignone, è ricco di boschi, che ammantano le pendici dei declivi collinari laddove i campi coltivati non hanno ancora preso il sopravvento. Le nuove abitazioni, lambite dalle acque del torrente Apsa, si distendono lungo il fondovalle mentre il nucleo più antico dell’abitato si raccoglie sulla sommità di un piccolo colle, dominato dalla mole della torre civica.

Storia

Il territorio comunale ospitò il municipio romano di PITINUM PISAURIENSE, che fu distrutto nel secolo VI d.C. durante la guerra greco-gotica; nel sito di questo antico insediamento fu edificata la pieve di San Cassiano. Dell’attuale abitato, che sorse invece su un colle a ridosso del torrente Apsa, s’ignorano le vicende relative ai secoli alto-medievali. Nel 1233 giurò la sua sottomissione a Rimini e successivamente conobbe la signoria dei Gaboardi, dei Malatesta, dei Montefeltro, di Cesare Borgia, di Francesco Maria I della Rovere e di Lorenzo de’ Medici. Nel 1631 entrò a far parte dello Stato Pontificio e nel corso dei secoli XVII e XVIII si accrebbe di numerose dimore signorili; nel 1849, inoltre, assistette al passaggio delle truppe garibaldine in ritirata da Roma. Il primo elemento del toponimo deriva dal latino MACERIA, ovvero MACERIES, ‘rovine di una costruzione’, il secondo dall’ambito geografico del Montefeltro. Fra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: il castello (XI-XIV secolo), che conserva tuttora una torre romanica e avanzi delle mura due-trecentesche; la chiesa romanica di San Francesco, edificata nel Trecento e rimaneggiata nei secoli XVII e XVIII, con un portale gotico e affreschi del Quattrocento; la pieve di San Cassiano (XI secolo), che conserva all’interno una Via Crucis dipinta nel Settecento e una splendida statua di San Sebastiano, forse scolpita da Francesco di Simone Ferrucci e risalente al XV secolo; i palazzi Mazzoli e Antimi (XVIII secolo); il torrione restaurato dall’architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini.

Il territorio comunale ospitò il municipio romano di PITINUM PISAURIENSE, che fu distrutto nel secolo VI d.C. durante la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GUERRAGRECOGOTICA'>guerra greco-gotica</a>; nel sito di questo antico insediamento fu edificata la pieve di San Cassiano. Dell’attuale abitato, che sorse invece su un colle a ridosso del torrente Apsa, s’ignorano le vicende relative ai secoli alto-medievali. Nel 1233 giurò la sua sottomissione a Rimini e successivamente conobbe la signoria dei Gaboardi, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MONTEFELTRO'>Montefeltro</a>, di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CESAREBORGIA'>Cesare Borgia</a>, di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCOMARIAIDELLAROVERE'>Francesco Maria I della Rovere</a> e di Lorenzo de’ <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MEDICI'>Medici</a>. Nel 1631 entrò a far parte dello Stato Pontificio e nel corso dei secoli XVII e XVIII si accrebbe di numerose dimore signorili; nel 1849, inoltre, assistette al passaggio delle truppe garibaldine in ritirata da Roma. Il primo elemento del toponimo deriva dal latino MACERIA, ovvero MACERIES, ‘rovine di una costruzione’, il secondo dall’ambito geografico del Montefeltro. Fra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: il castello (XI-XIV secolo), che conserva tuttora una torre romanica e avanzi delle mura due-trecentesche; la chiesa romanica di San Francesco, edificata nel Trecento e rimaneggiata nei secoli XVII e XVIII, con un portale gotico e affreschi del Quattrocento; la pieve di San Cassiano (XI secolo), che conserva all’interno una Via Crucis dipinta nel Settecento e una splendida statua di San Sebastiano, forse scolpita da Francesco di Simone Ferrucci e risalente al XV secolo; i palazzi Mazzoli e Antimi (XVIII secolo); il torrione restaurato dall’architetto militare senese <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCODIGIORGIOMARTINI'>Francesco di Giorgio Martini</a>.

Economia

Benché fortemente legata alla tradizione, la comunità è protesa verso il progresso: una piccola parte della popolazione attiva si dedica ancora alle attività rurali, che comprendono l’allevamento bovino, ovino e suino nonché la produzione di foraggi e cereali, ma la maggior parte dei maceratini trova impiego nel settore industriale, particolarmente vivace nei comparti tessile, delle confezioni, del legno e del mobile; il terziario, inoltre, annovera una consistente rete distributiva e un ricco ventaglio di servizi, comprendente il credito, le assicurazioni e la consulenza informatica. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di un museo archeologico e paleontologico nonché di una biblioteca comunale; l’apparato ricettivo comprende esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno, al servizio, fra l’altro, di un moderno stabilimento termale; l’assistenza sanitaria è garantita dalla sede del distretto sanitario, da una residenza sanitaria assistenziale, da un presidio di guardia medica, da un centro di salute mentale e da un Sert (Servizio Tossicodipendenze).

Benché fortemente legata alla tradizione, la comunità è protesa verso il progresso: una piccola parte della popolazione attiva si dedica ancora alle attività rurali, che comprendono l’allevamento bovino, ovino e suino nonché la produzione di foraggi e cereali, ma la maggior parte dei maceratini trova impiego nel settore industriale, particolarmente vivace nei comparti tessile, delle confezioni, del legno e del mobile; il terziario, inoltre, annovera una consistente rete distributiva e un ricco ventaglio di servizi, comprendente il credito, le assicurazioni e la consulenza informatica. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di un museo archeologico e paleontologico nonché di una biblioteca comunale; l’apparato ricettivo comprende esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno, al servizio, fra l’altro, di un moderno stabilimento termale; l’assistenza sanitaria è garantita dalla sede del distretto sanitario, da una residenza sanitaria assistenziale, da un presidio di guardia medica, da un centro di salute mentale e da un Sert (Servizio Tossicodipendenze).

Relazioni

La ricchezza del patrimonio storico-architettonico e l’abbondanza di attrattive paesaggistiche ne fanno la meta ideale di coloro che vanno alla ricerca di itinerari alternativi, lontano dal frastuono delle località turistiche più rinomate. Le terme, inoltre, consentono di godere dei benefici delle locali acque sulfuree, dalle innumerevoli virtù terapeutiche. Diverse manifestazioni all’insegna del folclore locale fungono da ulteriore elemento di richiamo, particolarmente durante la bella stagione: meritano una menzione particolare l’“Antica fiera di San Giuseppe” (terza settimana di marzo) e il “Teatro in piazza” (fine luglio-metà agosto). Il Patrono, San Michele Arcangelo, si festeggia il 29 settembre.

La ricchezza del patrimonio storico-architettonico e l’abbondanza di attrattive paesaggistiche ne fanno la meta ideale di coloro che vanno alla ricerca di itinerari alternativi, lontano dal frastuono delle località turistiche più rinomate. Le terme, inoltre, consentono di godere dei benefici delle locali acque sulfuree, dalle innumerevoli virtù terapeutiche. Diverse manifestazioni all’insegna del folclore locale fungono da ulteriore elemento di richiamo, particolarmente durante la bella stagione: meritano una menzione particolare l’“Antica fiera di San Giuseppe” (terza settimana di marzo) e il “Teatro in piazza” (fine luglio-metà agosto). Il Patrono, San Michele Arcangelo, si festeggia il 29 settembre.

Località

Apsa, Ca' Antonio, Ca' Giacomo, Ca' Giovannino, Calmagnano, Camanuele, Certalto, Palazzo di Ferro, Pieve, Vigena

Apsa, Ca' Antonio, Ca' Giacomo, Ca' Giovannino, Calmagnano, Camanuele, Certalto, Palazzo di Ferro, Pieve, Vigena