Descrizione

Comune di pianura, di origini molto antiche, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale accanto alle tradizionali attività agricole. La comunità dei lungavillesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato rispetto ai valori medi, è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale -contiguo alla località Porana-Ceranica del comune di Pizzale-, che presenta significativi segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Molino Lauzi, ha un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente il centro abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1970, è uno scudo "trinciato", suddiviso cioè diagonalmente in due sezioni. La prima, a sfondo argenteo, riproduce lungo la trinciatura una fila di case bianche con tetti rossi in prospettiva. Nella seconda sezione, a sfondo azzurro, campeggia una gamba, raffigurata fino al ginocchio, nuda e di profilo, rappresentata nell'atto di schiacciare con il piede un rospo verde.

Comune di pianura, di origini molto antiche, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale accanto alle tradizionali attività agricole. La comunità dei lungavillesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato rispetto ai valori medi, è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale -contiguo alla località Porana-Ceranica del comune di Pizzale-, che presenta significativi segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Molino Lauzi, ha un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente il centro abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1970, è uno scudo "trinciato", suddiviso cioè diagonalmente in due sezioni. La prima, a sfondo argenteo, riproduce lungo la trinciatura una fila di case bianche con tetti rossi in prospettiva. Nella seconda sezione, a sfondo azzurro, campeggia una gamba, raffigurata fino al ginocchio, nuda e di profilo, rappresentata nell'atto di schiacciare con il piede un rospo verde.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoca molto antica, come testimoniato dal rinvenimento dei resti di un sepolcreto romano del I secolo d. C e di vari oggetti appartenenti alla civiltà gallo-romana. Originariamente chiamata Calcababbio, nome che gli abitanti del luogo ritennero disdicevole, in quanto il termine "babbi" nel dialetto milanese sta per babbeo o rospo, assunse, il 5 settembre 1894, la denominazione attuale, che si rifà alla sua conformazione territoriale. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, registra, al pari di quella dei territori circostanti, il susseguirsi di più signorie: infatti, dopo aver fatto parte del contado pavese, passò verso la metà del XIV secolo sotto l'influenza di Voghera, ed, eretta a feudo autonomo sul finire del Quattrocento, fu assegnata dal duca di Milano ad Antonietta Campofregoso, discendente di una delle più famose casate genovesi. I suoi ultimi feudatari furono i Botta, che ne conservarono il possesso fino all'abolizione delle proprietà feudali sancita da Napoleone sul finire del XVIII secolo. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a Santa Maria Assunta e risalente ad epoca anteriore al XVI secolo.

I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoca molto antica, come testimoniato dal rinvenimento dei resti di un sepolcreto romano del I secolo d. C e di vari oggetti appartenenti alla civiltà gallo-romana. Originariamente chiamata Calcababbio, nome che gli abitanti del luogo ritennero disdicevole, in quanto il termine "babbi" nel dialetto milanese sta per babbeo o rospo, assunse, il 5 settembre 1894, la denominazione attuale, che si rifà alla sua conformazione territoriale. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, registra, al pari di quella dei territori circostanti, il susseguirsi di più signorie: infatti, dopo aver fatto parte del contado pavese, passò verso la metà del XIV secolo sotto l'influenza di Voghera, ed, eretta a feudo autonomo sul finire del Quattrocento, fu assegnata dal duca di Milano ad Antonietta Campofregoso, discendente di una delle più famose casate genovesi. I suoi ultimi feudatari furono i Botta, che ne conservarono il possesso fino all'abolizione delle proprietà feudali sancita da Napoleone sul finire del XVIII secolo. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a Santa Maria Assunta e risalente ad epoca anteriore al XVI secolo.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco, all'occasione, è chiamato a rivestire anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista la mancanza di una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo rilevante: si coltivano principalmente cereali, frumento, ortaggi e foraggi. Le attività industriali, alquanto modeste, sono limitate al comparto dei materiali da costruzione, affiancato da varie aziende artigianali e qualche piccola impresa edile. Modesta è anche l'attività del terziario, che si compone di una piccola rete distributiva (in grado comunque di soddisfare le esigenze fondamentali della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli, poco sviluppati, forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di servizi pubblici particolari né di strutture sociali di rilievo; è possibile frequentare le classi dell'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture al servizio della cultura. La sua capacità ricettiva è limitata alla ristorazione; modesta è pure la dotazione di strutture sanitarie: sul posto, infatti, è garantito soltanto il servizio farmaceutico.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco, all'occasione, è chiamato a rivestire anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista la mancanza di una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo rilevante: si coltivano principalmente cereali, frumento, ortaggi e foraggi. Le attività industriali, alquanto modeste, sono limitate al comparto dei materiali da costruzione, affiancato da varie aziende artigianali e qualche piccola impresa edile. Modesta è anche l'attività del terziario, che si compone di una piccola rete distributiva (in grado comunque di soddisfare le esigenze fondamentali della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli, poco sviluppati, forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di servizi pubblici particolari né di strutture sociali di rilievo; è possibile frequentare le classi dell'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture al servizio della cultura. La sua capacità ricettiva è limitata alla ristorazione; modesta è pure la dotazione di strutture sanitarie: sul posto, infatti, è garantito soltanto il servizio farmaceutico.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, si accompagnano le poche presenze esterne in campo lavorativo, visto il carattere prevalentemente artigianale delle pur varie attività produttive presenti sul territorio, che non consente di richiamare flussi consistenti di manodopera dai dintorni. Gli stessi rapporti con i centri vicini non sono rilevanti, a causa del modesto livello dei servizi e della mancanza di quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa della Patrona, Maria Santissima Assunta, viene celebrata il 15 agosto.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, si accompagnano le poche presenze esterne in campo lavorativo, visto il carattere prevalentemente artigianale delle pur varie attività produttive presenti sul territorio, che non consente di richiamare flussi consistenti di manodopera dai dintorni. Gli stessi rapporti con i centri vicini non sono rilevanti, a causa del modesto livello dei servizi e della mancanza di quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa della Patrona, Maria Santissima Assunta, viene celebrata il 15 agosto.

Località

Molino Lauzi, Porana-Ceramica

Molino Lauzi, Porana-Ceramica

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lungavilla rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.