Descrizione

Cittadina di montagna, di antica origine, classificata "comune sparso" con sede in località San Sebastiano; ha sviluppato il tessuto industriale, con forte presenza di industrie metalmeccaniche, e incrementato l'attività commerciale. I lumezzanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alla località Sarezzo del comune omonimo- nonché in case sparse. Circondato da boschi cedui, il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, che presenta segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si divide in quattro sezioni: vi si raffigurano un'incudine con una ruota dentata, un sole splendente, emblema di Sant'Apollonio, tre daghe romane parallele poste orizzontalmente, emblema di San Sebastiano, e tre fasce contromerlate poste trasversalmente, emblema di Pieve. Lo scudo ricorda che i tre comuni sopracitati furono riuniti in un unico comune, Lumezzane.

Cittadina di montagna, di antica origine, classificata "comune sparso" con sede in località San Sebastiano; ha sviluppato il tessuto industriale, con forte presenza di industrie metalmeccaniche, e incrementato l'attività commerciale. I lumezzanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alla località Sarezzo del comune omonimo- nonché in case sparse. Circondato da boschi cedui, il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, che presenta segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si divide in quattro sezioni: vi si raffigurano un'incudine con una ruota dentata, un sole splendente, emblema di Sant'Apollonio, tre daghe romane parallele poste orizzontalmente, emblema di San Sebastiano, e tre fasce contromerlate poste trasversalmente, emblema di Pieve. Lo scudo ricorda che i tre comuni sopracitati furono riuniti in un unico comune, Lumezzane.

Storia

L'origine del toponimo è da ricercare nel latino MEDIANAE, che si riferisce alla posizione delle terre di questa valle 'intermedia' fra le valli di Nave e di Lodrino, che confluiscono nella Val Trompia. L'insediamento originario si è sviluppato intorno al torrente Gobbia (che si immette nel fiume Mella, a sua volta affluente del fiume Oglio). La sua storia è strettamente legata a quella di Brescia. I primi insediamenti nella zona risalgono ai reti, cui seguirono i liguri, gli etruschi e i galli; a questi subentrarono stanziamenti romani, la cui presenza nel Bresciano si andò sempre più intensificando tanto che, nell'89 a.C., a Brescia fu conferita la cittadinanza romana. A testimonianza dell'attiva e incisiva presenza dei romani basta osservare i resti dell'acquedotto che dalla valle di Lumezzane riforniva di acqua la città. Le notizie relative al Medioevo vedono il territorio gravitare su Brescia e con essa parteggiare per il vescovo Arimanno, il cui governo veniva ostacolato dai valvassori. Ai secoli XII-XIII risale la nascita del comune. L'arte della lavorazio ne del ferro, introdotta forse dagli etruschi, nel '400 alimentò la produzione di lamiere, attrezzi agricoli e padelle. Nel 1427 l'intero Bresciano finì sotto il governo della repubblica di Venezia, che concesse a Pietro Avogadro il feudo di Lumezzane. Col declino della Serenissima nel 1797 cominciò la domininazione napoleonica e successivamente quella austriaca, durante la quale si ebbero ripetute lotte per la conquista dell'indipendenza. Notevole fu anche la partecipazione dei lumezzanesi all'ultimo conflitto mondiale. Oltre a resti preistorici e romani, dei quali i più importanti riguardano l'antico acquedotto, degna di nota è anche la torre degli Avogadro; nell'architettura sacra spiccano la chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano e, sul monte Conche, il santuario dedicato alla Madonna, risalente al XII secolo.

L'origine del toponimo è da ricercare nel latino MEDIANAE, che si riferisce alla posizione delle terre di questa valle 'intermedia' fra le valli di Nave e di Lodrino, che confluiscono nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTROMPIA'>Val Trompia</a>. L'insediamento originario si è sviluppato intorno al torrente Gobbia (che si immette nel fiume Mella, a sua volta affluente del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=OGLIO'>Oglio</a>). La sua storia è strettamente legata a quella di Brescia. I primi insediamenti nella zona risalgono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=RETI'>reti</a>, cui seguirono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LIGURI'>liguri</a>, gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a> e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a>; a questi subentrarono stanziamenti romani, la cui presenza nel Bresciano si andò sempre più intensificando tanto che, nell'89 a.C., a Brescia fu conferita la cittadinanza romana. A testimonianza dell'attiva e incisiva presenza dei romani basta osservare i resti dell'acquedotto che dalla valle di Lumezzane riforniva di acqua la città. Le notizie relative al Medioevo vedono il territorio gravitare su Brescia e con essa parteggiare per il vescovo Arimanno, il cui governo veniva ostacolato dai valvassori. Ai secoli XII-XIII risale la nascita del comune. L'arte della lavorazio ne del ferro, introdotta forse dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a>, nel '400 alimentò la produzione di lamiere, attrezzi agricoli e padelle. Nel 1427 l'intero Bresciano finì sotto il governo della repubblica di Venezia, che concesse a Pietro Avogadro il feudo di Lumezzane. Col declino della Serenissima nel 1797 cominciò la domininazione napoleonica e successivamente quella austriaca, durante la quale si ebbero ripetute lotte per la conquista dell'indipendenza. Notevole fu anche la partecipazione dei lumezzanesi all'ultimo conflitto mondiale. Oltre a resti preistorici e romani, dei quali i più importanti riguardano l'antico acquedotto, degna di nota è anche la torre degli Avogadro; nell'architettura sacra spiccano la chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano e, sul monte Conche, il santuario dedicato alla Madonna, risalente al XII secolo.

Economia

Nella cittadina l'agricoltura, che può contare sulle coltivazioni di viti e alberi da frutta, ha decisamente perso terreno rispetto all'industria; il settore primario è rappresentato anche dall'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. Particolarmente sviluppata è l'industria metalmeccanica ma è degna di rilievo è anche quella automobilistica, cui si affiancano numerose imprese edili. A tutto ciò si aggiunge una modesta presenza dell'editoria. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre ai servizi di consulenza informatica va segnalato quello bancario. La locale stazione radiotelevisiva provvede alla diffusione della cultura e dell'informazione. Le strutture sociali assicurano il servizio di casa di riposo e quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono istituti professionali e tecnici e il liceo scientifico; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Se le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione, quelle sanitarie garantiscono sia il servizio farmaceutico che la degenza in clinica. Tra le strutture sportive e per il tempo libero si segnalano l'aeroclub e quelle legate all'agriturismo.

Nella cittadina l'agricoltura, che può contare sulle coltivazioni di viti e alberi da frutta, ha decisamente perso terreno rispetto all'industria; il settore primario è rappresentato anche dall'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. Particolarmente sviluppata è l'industria metalmeccanica ma è degna di rilievo è anche quella automobilistica, cui si affiancano numerose imprese edili. A tutto ciò si aggiunge una modesta presenza dell'editoria. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre ai servizi di consulenza informatica va segnalato quello bancario. La locale stazione radiotelevisiva provvede alla diffusione della cultura e dell'informazione. Le strutture sociali assicurano il servizio di casa di riposo e quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono istituti professionali e tecnici e il liceo scientifico; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Se le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno e di ristorazione, quelle sanitarie garantiscono sia il servizio farmaceutico che la degenza in clinica. Tra le strutture sportive e per il tempo libero si segnalano l'aeroclub e quelle legate all'agriturismo.

Relazioni

Oltre ad essere molto frequentata per lavoro, rientra negli itinerari dell'agriturismo lombardo, prestandosi a rilassanti soggiorni. I suoi rapporti con il circondario sono particolarmente intensi e vanno ricondotti non ad eventi o ricorrenze speciali ma alle attività commerciali e alla presenza di istituti di istruzione secondaria di secondo grado. La festa dei Patroni, i Santi Sebastiano e Fabiano, si celebra il lunedì successivo al 20 gennaio.

Oltre ad essere molto frequentata per lavoro, rientra negli itinerari dell'agriturismo lombardo, prestandosi a rilassanti soggiorni. I suoi rapporti con il circondario sono particolarmente intensi e vanno ricondotti non ad eventi o ricorrenze speciali ma alle attività commerciali e alla presenza di istituti di istruzione secondaria di secondo grado. La festa dei Patroni, i Santi Sebastiano e Fabiano, si celebra il lunedì successivo al 20 gennaio.

Località

San Sebastiano

San Sebastiano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lumezzane rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.