Comune di Lisciano Niccone: storia, economia, news e indirizzi utili

Descrizione

Comune collinare di origine molto antica, che trae sostentamento dall'agricoltura, dall'allevamento di bestiame e da un discreto movimento turistico. I liscianesi presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e mostrano una spiccata tendenza alla dispersione: il numero delle case sparse sui fondi o raggruppate in minuscoli aggregati urbani, infatti, supera quello delle abitazioni concentrate nel capoluogo comunale. Il territorio comunale è occupato da un groviglio di colli dai profili tondeggianti, prolungamento del subappennino toscano; separati da ampie valli fluviali, tra cui spiccano quelle dei torrenti Niccone e Vallaccia, questi morbidi rilievi culminano con il monte Castiglione, che tuttavia non raggiunge i 1.000 metri di altezza. I cromatismi del paesaggio scandiscono le fasce altimetriche: alle colture cerealicole dei fondovalle, che si trasformano in vasti tappeti dorati nella bella stagione, succedono filari di viti e di olivi disposti sui colli e un fitto manto boschivo, formato in prevalenza da roverella, orniello e carpino nero, sui rilievi più elevati; sulle sponde dei torrenti prosperano salici e ontani. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castagno che affonda le radici in una verde campagna; all'albero è appesa una catena nera che sostiene un caldaio rosso con un mestolo nero.

Storia

Di origine etrusca, fu distrutta da Annibale nel 217 a.C., quale punizione per aver dato asilo a milizie romane scampate alla strage del Trasimeno. In epoca bizantina divenne un importante luogo di transito lungo l'itinerario tra Roma e Ravenna, assumendo l'aspetto di borgo fortificato: per questo motivo fu assai ambita dalle potenze vicine, tanto che i marchesi Del Monte, che la possedevano, decisero di porsi sotto la protezione di Perugia. Passata alla famiglia Casali di Cortona, nel 1479 fu inglobata nei domini temporali della Chiesa, cui rimase fino all'annessione al regno d'Italia. Chiamata in origine Casavecchia, ha assunto nel 1860 la denominazione di Lisciano e nel 1864 l'attuale specificazione, di origine idronimica; dal punto divista etimologico il toponimo è una formazione prediale, dall'antroponimo latino LISIUS, LISSIUS o LIXIUS con l'aggiunta del suffisso di appartenenza -ANUS. L'originaria importanza strategica del territorio liscianese giustifica la presenza di molti castelli -particolarmente interessante quello di Reschio-. Nel centro storico del capoluogo comunale si segnalano inoltre la chiesa di San Tommaso e quella di Santa Maria delle Corti mentre in località Val di Rosa è possibile ammirare la splendida chiesa di San Nicolò, dove si conserva una pala di Eusebio da San Giorgio.

Economia

Legata a un'economia di tipo tradizionale, la comunità liscianese conduce una vita tranquilla e aliena dagli eccessi della modernità. Ai proventi dell'agricoltura, e più precisamente della coltivazione di cereali, uva e olive, si aggiungono quelli ricavati dall'allevamento di suini; l'industria, limitata a pochi comparti tradizionali (tessile, delle confezioni, delle calzature, del legno e delle costruzioni), non incide ancora in misura significativa sulla formazione del reddito; oltretutto la penuria di servizi -mancano il credito e le assicurazioni- è indice di una certa staticità dell'economia locale. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, presenta qualche carenza nel sistema delle infrastrutture di utilità sociale: dotato delle scuole dell'obbligo, di un consultorio materno-infantile e di un punto di vaccinazione, oltre che della farmacia, è privo di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e di strutture culturali, come musei e biblioteche; la limitatezza dell'apparato ricettivo penalizza inoltre le sue numerose attrattive turistiche.

Relazioni

Raggiungendo la cima Gasparoni con la strada che conduce a Tuoro sul Trasimeno è possibile godere dell'incomparabile veduta del lago Trasimeno e compiere escursioni in un ambiente naturale ancora intatto. Al visitatore desideroso di accostarsi ai genuini sapori della terra umbra, inoltre, basterà immergersi nell'atmosfera festosa della sagra estiva del "bringolo", specialità gastronomica locale, raccogliere funghi e castagne nel periodo autunnale o acquistare dai pastori del luogo formaggi genuini prodotti con strumenti e ricette di antica tradizione. La festa del Patrono San Benedetto si celebra il 21 marzo.

Località

Casella, Crocicchie, Le Crete, Santa Maria delle Corti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lisciano Niccone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO

Popolazione 613
Lat 43° 14' 45,11'' 43.24586389
Long 12° 8' 35,75'' 12.14326389
CAP 06060
Prefisso 075
Codice ISTAT 054025
Codice Catasto E613
Altitudine slm 314 mt
zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2109
Superficie 35.52 Km²
Densità 17,26 ab/Km²
Sismicità Zona 2
Alba 04:38
Tramonto 19:39