Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che offre una quadro economico piuttosto vario: accanto alle tradizionali attività agricole si sono infatti sviluppate varie attività industriali e commerciali. La comunità dei liscatesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media e risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia; la parte restante è distribuita in varie case sparse e nelle località di Cascina Grande, Via Don Gnocchi e Zona Industriale. Il territorio, molto fertile per la presenza di innumerevoli fontanili e pozzi artesiani, presenta un profilo geometrico estremamente regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che gli conferiscono un aspetto tipicamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1974, è uno scudo costituito da bande smaltate d'argento e di rosso.

Centro di pianura, di antiche origini, che offre una quadro economico piuttosto vario: accanto alle tradizionali attività agricole si sono infatti sviluppate varie attività industriali e commerciali. La comunità dei liscatesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media e risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia; la parte restante è distribuita in varie case sparse e nelle località di Cascina Grande, Via Don Gnocchi e Zona Industriale. Il territorio, molto fertile per la presenza di innumerevoli fontanili e pozzi artesiani, presenta un profilo geometrico estremamente regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che gli conferiscono un aspetto tipicamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1974, è uno scudo costituito da bande smaltate d'argento e di rosso.

Storia

Sede dal Duecento di una collegiata, fondata dal valvassore Pagani, illustre personaggio che visse nel capoluogo lombardo in epoca medievale, deriva forse il nome, Luscade nel IX secolo e Lixchate nel XIII, dal termine "lisca", con cui si indica il cipero, un'erba tipica delle aree paludose e in passato diffusa attorno ai numerosi fontanili della zona. Dopo essere appartenuta ad un certo Cristoforo Bosco, il quale attorno alla metà del Quattrocento vendette parte dei beni qui posseduti al monastero di San Marco di Milano, si svincolò dalla soggezione all'autorità ecclesiastica e fu assegnata, sul finire del XVII secolo, al nobile Angelo Maria Mantegazza che, ottenuto poco dopo il titolo di marchese, ne conservò il possesso fino al 1724, quando fu infeudata a Luigi Meraviglia Mantegazza. Il suo nome compare nel XVI capitolo del romanzo di Alessandro Manzoni, in cui si descrive il passaggio in questa zona di Renzo Tramaglino, che fuggiva da Milano per raggiungere il fiume Adda. Tra le testimonianze storico-architettoniche degne di nota sono la chiesa parrocchiale dei Santi Giorgio e Lorenzo, edificata nel Duecento e ristrutturata negli anni Venti, e il palazzo comunale, risalente alla seconda metà dell'Ottocento.

Sede dal Duecento di una collegiata, fondata dal valvassore Pagani, illustre personaggio che visse nel capoluogo lombardo in epoca medievale, deriva forse il nome, Luscade nel IX secolo e Lixchate nel XIII, dal termine "lisca", con cui si indica il cipero, un'erba tipica delle aree paludose e in passato diffusa attorno ai numerosi fontanili della zona. Dopo essere appartenuta ad un certo Cristoforo Bosco, il quale attorno alla metà del Quattrocento vendette parte dei beni qui posseduti al monastero di San Marco di Milano, si svincolò dalla soggezione all'autorità ecclesiastica e fu assegnata, sul finire del XVII secolo, al nobile Angelo Maria Mantegazza che, ottenuto poco dopo il titolo di marchese, ne conservò il possesso fino al 1724, quando fu infeudata a Luigi Meraviglia Mantegazza. Il suo nome compare nel XVI capitolo del romanzo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ALESSANDROMANZONI'>Alessandro Manzoni</a>, in cui si descrive il passaggio in questa zona di Renzo Tramaglino, che fuggiva da Milano per raggiungere il fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>. Tra le testimonianze storico-architettoniche degne di nota sono la chiesa parrocchiale dei Santi Giorgio e Lorenzo, edificata nel Duecento e ristrutturata negli anni Venti, e il palazzo comunale, risalente alla seconda metà dell'Ottocento.

Economia

Le uniche attività che si svolgono localmente sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore; la particolare fertilità del terreno consente, infatti, proficue coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi e foraggi. È praticato anche l'allevamento di bovini e suini. La principale fonte di reddito per la popolazione è, tuttavia, costituita dall'industria, rappresentata da stabilimenti meccanici, lattiero-caseari e per la lavorazione e la conservazione della frutta e degli ortaggi; a questi si affiancano fabbriche di mobili, oreficerie e fabbriche del vetro. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e attività di consulenza informatica. Mancano servizi pubblici particolari e strutture culturali, sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo, mentre quelle scolastiche esistenti assicurano la sola istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Le uniche attività che si svolgono localmente sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore; la particolare fertilità del terreno consente, infatti, proficue coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi e foraggi. È praticato anche l'allevamento di bovini e suini. La principale fonte di reddito per la popolazione è, tuttavia, costituita dall'industria, rappresentata da stabilimenti meccanici, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARI'>lattiero-caseari</a> e per la lavorazione e la conservazione della frutta e degli ortaggi; a questi si affiancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, oreficerie e fabbriche del vetro. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e attività di consulenza informatica. Mancano servizi pubblici particolari e strutture culturali, sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo, mentre quelle scolastiche esistenti assicurano la sola istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alle sue attività industriali, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, molto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione è costretta a far riferimento a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi, si intensificano ulteriormente in occasione delle varie manifestazioni che si svolgono nel corso dell'anno, quali la festa dell'ufficio e dell'acquisto del perdono, che si tiene la quinta domenica di Quaresima, la rassegna Liscatestate, che ha luogo da giugno a luglio, l'ex festa sull'aia, a fine agosto, e il Natale insieme. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra la prima domenica di ottobre.

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alle sue attività industriali, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, molto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione è costretta a far riferimento a causa della limitata presenza di scuole e delle carenze riscontrabili nei servizi, si intensificano ulteriormente in occasione delle varie manifestazioni che si svolgono nel corso dell'anno, quali la festa dell'ufficio e dell'acquisto del perdono, che si tiene la quinta domenica di Quaresima, la rassegna Liscatestate, che ha luogo da giugno a luglio, l'ex festa sull'aia, a fine agosto, e il Natale insieme. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra la prima domenica di ottobre.

Località

Cascina Belvedere, Cascina Besozza, Cascina Grande, Cascina Nuova, Via Don Gnocchi, Via Martiri della Libertà

Cascina Belvedere, Cascina Besozza, Cascina Grande, Cascina Nuova, Via Don Gnocchi, Via Martiri della Libertà

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Liscate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.