Descrizione

Centro collinare, di presunte origini medioevali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I lipomesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale -contiguo a Como e Cà Rotta del comune di Como- e, in minor misura, in località Cascina Incastro. Il territorio, dalle variazioni altimetriche non molto accentuate, occupa un'altura di origine morenica compresa nell'area collinare prossima al capoluogo di provincia. L'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina, è diviso in due parti, ognuna con caratteristiche proprie, dalla strada statale n. 342 Briantea: a destra il nucleo più antico, a sinistra quello moderno, con i nuovi quartieri residenziali. La croce e la parola LIBERTAS raffigurati nello stemma comunale, concesso con decreto del 1984, rappresentano il collegamento storico di Lipomo con la città di Como; la torre raffigurata è la torre di Villa Fulvia, antica residenza di nobile famiglia lipomese; le montagne verdi sono le Prealpi Lombarde; il fiume è il torrente Val Basca.

Centro collinare, di presunte origini medioevali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I lipomesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale -contiguo a Como e Cà Rotta del comune di Como- e, in minor misura, in località Cascina Incastro. Il territorio, dalle variazioni altimetriche non molto accentuate, occupa un'altura di origine morenica compresa nell'area collinare prossima al capoluogo di provincia. L'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina, è diviso in due parti, ognuna con caratteristiche proprie, dalla strada statale n. 342 Briantea: a destra il nucleo più antico, a sinistra quello moderno, con i nuovi quartieri residenziali. La croce e la parola LIBERTAS raffigurati nello stemma comunale, concesso con decreto del 1984, rappresentano il collegamento storico di Lipomo con la città di Como; la torre raffigurata è la torre di Villa Fulvia, antica residenza di nobile famiglia lipomese; le montagne verdi sono le Prealpi Lombarde; il fiume è il torrente Val Basca.

Storia

Diverse sono le ipotesi formulate sull'etimologia del toponimo: la teoria più accreditata lo fa derivare dal francese "lieu-pommes", 'luogo delle mele' (in riferimento alla coltivazione di questi frutti) ma non manca chi ne ricerca l'origine nei termini greci "leipo" ('mancare') e "omoios", 'simile', 'diseguale', in riferimento alla conformazione irregolare del terreno. Recenti rinvenimenti archeologici dimostrano la sua esistenza già in età comunale, come confermato da alcuni storici comaschi, che riportano la notizia della distruzione del borgo alla metà dell'undicesimo secolo (nel corso della guerra tra Como e Cantù) a opera degli abitanti di Cantù. La tradizione locale vuole che nel 1748 alcuni contadini, impegnati a piantare una vigna, abbiano rinvenuto circa duecento monete d'oro con effigi di imperatori e divinità romane: da ciò si è dedotto che potesse essere, per la sua vicinanza a Como, un centro di villeggiatura. Le ricerche archeologiche hanno evidenziato un'area che potrebbe essere stata la sede di un accampamento militare romano non permanente, identificabile con la "Curt Granda", una corte di cui si ha notizia da una mappa settecentesca. Sotto il dominio della famiglia spagnola De Herra lo sviluppo del borgo, sia economico che sociale, fu molto lento, a causa del forzato isolamento a cui fu costretta la popolazione. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Vito e Modesto, e villa Fulvia, antica residenza della famiglia De Herra, sono gli unici elementi architettonici di rilievo del patrimonio storico-artistico.

Diverse sono le ipotesi formulate sull'etimologia del toponimo: la teoria più accreditata lo fa derivare dal francese "lieu-pommes", 'luogo delle mele' (in riferimento alla coltivazione di questi frutti) ma non manca chi ne ricerca l'origine nei termini greci "leipo" ('mancare') e "omoios", 'simile', 'diseguale', in riferimento alla conformazione irregolare del terreno. Recenti rinvenimenti archeologici dimostrano la sua esistenza già in età comunale, come confermato da alcuni storici comaschi, che riportano la notizia della distruzione del borgo alla metà dell'undicesimo secolo (nel corso della guerra tra Como e Cantù) a opera degli abitanti di Cantù. La tradizione locale vuole che nel 1748 alcuni contadini, impegnati a piantare una vigna, abbiano rinvenuto circa duecento monete d'oro con effigi di imperatori e divinità romane: da ciò si è dedotto che potesse essere, per la sua vicinanza a Como, un centro di villeggiatura. Le ricerche archeologiche hanno evidenziato un'area che potrebbe essere stata la sede di un accampamento militare romano non permanente, identificabile con la "Curt Granda", una corte di cui si ha notizia da una mappa settecentesca. Sotto il dominio della famiglia spagnola De Herra lo sviluppo del borgo, sia economico che sociale, fu molto lento, a causa del forzato isolamento a cui fu costretta la popolazione. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Vito e Modesto, e villa Fulvia, antica residenza della famiglia De Herra, sono gli unici elementi architettonici di rilievo del patrimonio storico-artistico.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Il processo di industrializzazione ha tolto spazio alle attività silvo-pastorali, praticate solo come attività complementari: le industrie più importanti sono quelle specializzate nel comparto tessile e metalmeccanico, cui si affiancano tipografie, industrie chimiche, fabbriche automobilistiche e di mobili. Il tessuto industriale comprende, inoltre, aziende e imprese operanti nei comparti alimentare, del legno e dell'oreficeria. Sviluppato è anche il terziario: si registra infatti la presenza del servizio bancario, di attività di consulenza informatica e di attività radiotelevisive. Conta, tra le strutture destinate all'arricchimento culturale, una biblioteca. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; le strutture sanitarie garantiscono, invece, il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Il processo di industrializzazione ha tolto spazio alle attività silvo-pastorali, praticate solo come attività complementari: le industrie più importanti sono quelle specializzate nel comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e metalmeccanico, cui si affiancano tipografie, industrie chimiche, fabbriche automobilistiche e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>. Il tessuto industriale comprende, inoltre, aziende e imprese operanti nei comparti alimentare, del legno e dell'oreficeria. Sviluppato è anche il terziario: si registra infatti la presenza del servizio bancario, di attività di consulenza informatica e di attività radiotelevisive. Conta, tra le strutture destinate all'arricchimento culturale, una biblioteca. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; le strutture sanitarie garantiscono, invece, il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

L'amenità degli scorci paesaggistici e la caratteristica struttura del borgo antico, che nelle abitazioni e nelle strade fa rivivere le antiche tradizioni della vita contadina, attirano un discreto flusso di visitatori. All'origine dei rapporti particolarmente intensi con i comuni limitrofi è lo sviluppo del settore secondario, che si articola in diversi insediamenti industriali; tuttavia, l'assenza di alcuni servizi costringe la popolazione a rivolgersi ai centri vicini. La festa patronale, dedicata ai Santi Vito e Modesto, si celebra il 15 giugno.

L'amenità degli scorci paesaggistici e la caratteristica struttura del borgo antico, che nelle abitazioni e nelle strade fa rivivere le antiche tradizioni della vita contadina, attirano un discreto flusso di visitatori. All'origine dei rapporti particolarmente intensi con i comuni limitrofi è lo sviluppo del settore secondario, che si articola in diversi insediamenti industriali; tuttavia, l'assenza di alcuni servizi costringe la popolazione a rivolgersi ai centri vicini. La festa patronale, dedicata ai Santi Vito e Modesto, si celebra il 15 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lipomo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.