Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia di tipo prettamente agricolo. I lermesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra il nucleo urbano minore di Mascatagliata, numerose case sparse, nonché nella località Fuita, isola amministrativa tra i comuni di Tagliolo Monferrato, Bosio e Casaleggio Boiro. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono gli 811 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su una scarpata rocciosa, a strapiombo sul torrente Piota. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un castello di pietra coperto di tegole rosse e fondato su una verde collina.

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia di tipo prettamente agricolo. I lermesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra il nucleo urbano minore di Mascatagliata, numerose case sparse, nonché nella località Fuita, isola amministrativa tra i comuni di Tagliolo Monferrato, Bosio e Casaleggio Boiro. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono gli 811 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su una scarpata rocciosa, a strapiombo sul torrente Piota. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un castello di pietra coperto di tegole rosse e fondato su una verde collina.

Storia

Il toponimo è attestato, fin dal 1171, come “Lelma”, e solo in un caso, nel 1252, come “Lerma”, derivanti dall’aggettivo latino EREMA, in riferimento alla lontananza dell’abitato. Evidente è l’ipercorrezione di “r” in “l”, ovvia in area di frequente rotacismo. Sorse in età medievale sotto la signoria dei Morbello. Nel 1198 strinse un’alleanza con Alessandria e si sviluppò nella forma di comune rurale. Da questi patti trasse grandi privilegi, tra cui quello di ottenere protezione in caso di attacchi bellici. Nel 1204, con il giuramento di Guglielmo Tonso (che si dichiarò vassallo del comune genovese), divenne possedimento della prestigiosa repubblica marinara. Ma, nel 1273, i marchesi del Bosco si ribellarono al patto con Genova e iniziarono una serie di azioni di disturbo contro gli abitanti dell’Oltregiogo e delle podesterie di Voltri e della Polvecera. A ciò Genova rispose con un forte attacco bellico che riportò l’ordine iniziale. A partire dal 1323 diverse famiglie si contesero la signoria del luogo: i Doria, i Scorza di Voltaggio, i Grillo e gli Spinola. Questi ultimi ne rimasero proprietari, dal 1414, per un lungo periodo e ne ricevettero anche l’investitura feudale dai marchesi del Monferrato, cui furono legati con vincolo di vassallaggio. Nel 1601 venne eretta in marchesato, per opera del duca di Gonzaga, a favore di Agostino Spinola. Durante la guerra dei trent’anni fu teatro della spedizione del maresciallo spagnolo don Diego d’Aragona contro Luca Spinola. Tra le vestigia del passato figurano: la cappella di San Giovanni, in stile romanico, risalente all’XI secolo, in cui sono stati ritrovati tele di scuola fiamminga e affreschi di influenza giottesca; il santuario di Nostra Signora della Rocchetta, forse dipendente, in passato, di un monastero di cui rimangono tracce; il castello Spinola, caposaldo dell’antica difesa della valle, costruito nel 1499 su una preesistente struttura, oggi residenza signorile; la parrocchiale, conservante un crocifisso del XVIII secolo del genovese Antonio Maria Maragliano.

Il toponimo è attestato, fin dal 1171, come “Lelma”, e solo in un caso, nel 1252, come “Lerma”, derivanti dall’aggettivo latino EREMA, in riferimento alla lontananza dell’abitato. Evidente è l’ipercorrezione di “r” in “l”, ovvia in area di frequente rotacismo. Sorse in età medievale sotto la signoria dei Morbello. Nel 1198 strinse un’alleanza con Alessandria e si sviluppò nella forma di comune rurale. Da questi patti trasse grandi privilegi, tra cui quello di ottenere protezione in caso di attacchi bellici. Nel 1204, con il giuramento di Guglielmo Tonso (che si dichiarò vassallo del comune genovese), divenne possedimento della prestigiosa repubblica marinara. Ma, nel 1273, i marchesi del Bosco si ribellarono al patto con Genova e iniziarono una serie di azioni di disturbo contro gli abitanti dell’Oltregiogo e delle podesterie di Voltri e della Polvecera. A ciò Genova rispose con un forte attacco bellico che riportò l’ordine iniziale. A partire dal 1323 diverse famiglie si contesero la signoria del luogo: i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORIA'>Doria</a>, i Scorza di Voltaggio, i Grillo e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>. Questi ultimi ne rimasero proprietari, dal 1414, per un lungo periodo e ne ricevettero anche l’investitura feudale dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>, cui furono legati con vincolo di vassallaggio. Nel 1601 venne eretta in marchesato, per opera del duca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, a favore di Agostino Spinola. Durante la guerra dei trent’anni fu teatro della spedizione del maresciallo spagnolo don Diego d’Aragona contro Luca Spinola. Tra le vestigia del passato figurano: la cappella di San Giovanni, in stile romanico, risalente all’XI secolo, in cui sono stati ritrovati tele di scuola fiamminga e affreschi di influenza giottesca; il santuario di Nostra Signora della Rocchetta, forse dipendente, in passato, di un monastero di cui rimangono tracce; il castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>, caposaldo dell’antica difesa della valle, costruito nel 1499 su una preesistente struttura, oggi residenza signorile; la parrocchiale, conservante un crocifisso del XVIII secolo del genovese Antonio Maria Maragliano.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione della vite (dalla quale si ricavano i vini Doc Dolcetto di Ovada e Barbera del Monferrato), cereali, frumento e frutta; si pratica anche l’allevamento di suini, avicoli e caprini. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano nei comparti: alimentare, edile, metallurgico, meccanico e dei mobili. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce solamente l’istruzione per le classi materne ed elementari. Per lo sport sono a disposizione una piscina, un campo da calcio e un campo da tennis. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione della vite (dalla quale si ricavano i vini Doc Dolcetto di Ovada e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>), cereali, frumento e frutta; si pratica anche l’allevamento di suini, avicoli e caprini. L’industria è costituita da piccole realtà produttive che operano nei comparti: alimentare, edile, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a> e dei mobili. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce solamente l’istruzione per le classi materne ed elementari. Per lo sport sono a disposizione una piscina, un campo da calcio e un campo da tennis. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

La sua appartenenza alla Comunità montana e alla Riserva Naturale la rende importante meta turistica, soprattutto di tipo naturalistico. Tra i diversi itinerari escursionistici in cui è inserita, caratterizzati dal percorso di antichi sentieri che permettono di riscoprire il contatto con una natura ricca di varietà animali e vegetali, si segnala quello che, con partenza da Cirimilla, e attraverso la valle del Piota e numerose cascine, conduce alle Capanne di Marcarolo (770 m). Tra le manifestazioni ricorrenti si segnalano: la fiera di San Marco, il 25 aprile; la festa nuova al santuario della Rocchetta, a giugno; la fiera di San Rocco, il 16 agosto; la “Passeggiata notturna” per i colli del Dolcetto in compagnia di musicisti da strada, ad agosto; la sagra del fungo, la seconda domenica di settembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno. Il giorno di astensione dal lavoro è il 16 agosto, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Rocco.

La sua appartenenza alla Comunità montana e alla Riserva Naturale la rende importante meta turistica, soprattutto di tipo naturalistico. Tra i diversi itinerari escursionistici in cui è inserita, caratterizzati dal percorso di antichi sentieri che permettono di riscoprire il contatto con una natura ricca di varietà animali e vegetali, si segnala quello che, con partenza da Cirimilla, e attraverso la valle del Piota e numerose cascine, conduce alle Capanne di Marcarolo (770 m). Tra le manifestazioni ricorrenti si segnalano: la fiera di San Marco, il 25 aprile; la festa nuova al santuario della Rocchetta, a giugno; la fiera di San Rocco, il 16 agosto; la “Passeggiata notturna” per i colli del Dolcetto in compagnia di musicisti da strada, ad agosto; la sagra del fungo, la seconda domenica di settembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno. Il giorno di astensione dal lavoro è il 16 agosto, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Rocco.

Località

Fuita, Mascatagliata

Fuita, Mascatagliata

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lerma rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.